Little Town Hero Recensione

Little Town Hero

Little Town Hero Recensione | Abbiamo tenuto d’occhio sin dall’inizio il nuovo titolo dei ragazzi di Game Freak: parliamo naturalmente di Little Town Hero, un piccolo RPG strategico in arrivo proprio in questi giorni in esclusiva su Nintendo Switch e Nintendo Switch Lite. Little Town Hero venne mostrato per la prima volta al mondo durante il Nintendo Direct di settembre 2019, come avrete avuto l’occasione di leggere nella nostra recente anteprima. Adesso, però, abbiamo avuto modo di provare a fondo il gioco dei creatori della serie Pokémon, e quindi vogliamo stuzzicarvi con la nostra recensione. Perché siamo sicuri che, proprio come noi fino ad una decina di giorni fa, non avete la più pallida idea di che cosa aspettarvi da Little Town Hero. Proseguiamo per gradi.

Little Town Hero e le sue idee

È innegabile che Little Town Hero nasca come sperimentazione. Game Freak, distaccatasi una volta tanto dal franchise Pokémon che tutto il mondo conosce, ha tentato una strada nuova. Questo bisogno di novità e di tentare una via il più possibile originale è evidente in ogni angolo del piccolo Little Town Hero e del suo villaggio, tuttavia (vale la pena togliersi il dente e il dolore sin da subito) le finanze a disposizione degli sviluppatori non sono state probabilmente le stesse del nuovo Pokémon Spada e Scudo. Little Town Hero soffre di un insieme di imperfezioni imputabile sia alla mancanza di fondi che alla mancanza di tempo sufficiente per lo sviluppo. Sospettiamo (ma è appunto solo un sospetto) che dopo la presentazione iniziale parte del team di sviluppatori sia stato spostato su Pokémon o su altri progetti, così che Little Town Hero è andato placando le sue ambizioni lungo il percorso.

Little Town Hero

Dei suoi limiti parleremo comunque più avanti, vediamo invece le buone idee alla base del gioco: e di idee Little Town Hero ne ha parecchie, in tutti i sensi. Complessivamente il genere della produzione rientra in quello delle avventure strategiche, ma dei minimi elementi da RPG emergono comunque in più di un’occasione. Dove la produzione brilla davvero, comunque, è nella meccanica di gioco principale: le battaglie a base (appunto) di idee. In Little Town Hero non dovrete cercare pezzi di equipaggiamento supervalidi, né reclutare compagni dall’altra parte del mondo, basterà aguzzare il cervello e scegliere l’idea giusta al momento giusto. Ogni combattimento tra il protagonista e gli avversari (mostri o umani che siano) comincia con una manciata di idee a disposizione: queste idee sono rappresentate da altrettante nuvolette che ruotano attorno ai personaggi. In ogni momento potrete controllare sia le vostre che quelle del nemico, così da regolarvi: il gioco vi mostrerà anche l’idea che l’avversario sta per mettere in azioni; dovrete dunque ostacolarla e batterla, in un basilare schema alla “sasso, carta, forbice”.

Little Town Hero

Ma Little Town Hero è molto di più che un “sasso, carta, forbice” che richiami da vicino i personaggi della serie Pokémon. Ogni turno può essere fatale e risolutivo per la vittoria o la sconfitta sul campo di battaglia, a prescindere da quale sia il vostro avversario e da quanto siate arrivati in là con lo svolgimento dell’avventura principale (che non arriva comunque neppure ad una decina di ore). Il fatto è che le idee di Little Town Hero (quelle da usare in combattimento) si articolano in tre categorie principali, contraddistinte da altrettanti colori: rosso, giallo e blu. Le idee rosse sono quelle offensive: se ne sceglie una e una volta utilizzata è “andata”, almeno per il momento. Le idee gialle sono prettamente difensive, e fintanto che l’avversario non le distrugge si può continuare a schierarle a costo zero. Le idee blu sono “usa e getta” e garantiscono buff di vario tipo: per esempio una di loro permette di indebolire tutte le idee nemiche senza perdere il turno. Ogni idea rossa e gialla possiede dei valori di attacco e di difesa, che vanno confrontati con quelli della rispettiva idea nemica: se i nostri valori di attacco superano la difesa nemica, quest’ultima verrà distrutta. Eliminando tutte le idee avversarie lo si può colpire direttamente. Sembra facile, non è vero? Peccato che non lo sia affatto.

Gameplay e mondo di gioco

Spiegare il funzionamento dei combattimenti e quello delle idee non rende ancora appieno tutto il potenziale di Little Town Hero. Dopo ogni turno, infatti, i giocatori si spostano all’interno della città di gioco come farebbero le pedine sul tabellone di un gioco da tavolo: le caselle raggiunte permettono di sfruttare vantaggi a volte fondamentali per vincere. Facciamo un esempio: se il lancio del dado vi fa capitare nei pressi della casa del protagonista, quest’ultimo potrà chiamare in aiuto sua madre,, che colpirà i nemici con vere e proprie padellate. Capitando invece sulla casella di un soldato nostro alleato, lui ci permetterà di colpire direttamente il corpo del nemico; a volte questo può portare al ko diretto, in ben precise condizioni. È bene dunque anche studiare il villaggio di Little Town Hero, parlare con tutti i personaggi e memorizzare i vari bonus garantiti da ciascuno.

Little Town Hero

Non ci sentiamo di muovere critiche particolari a questo sistema di combattimento: il gameplay è talvolta un po’ macchinoso, ma sufficientemente profondo e appagante; una modalità online avrebbe garantito un incredibile valore aggiunto a Little Town Hero, ma evidentemente non c’erano fondi per realizzarla. Comunque, quasi tutto il resto della produzione oscilla tra la realizzazione buone e quella carente. Per esempio: il design dei personaggi è molto ispirato, ed è impossibile non riconoscere lo stile di quello di Game Freak. Tuttavia a volte questi ultimi hanno delle movenze “strane”: corrono da soli sul posto, si spostano troppo rapidamente; oppure sono frequenti i rallentamenti in quasi tutti i contesti, anche se momentanei, e in almeno due casi l’intero gioco si è addirittura freezato, costringendoci a riavviare il titolo perdendo i salvataggi. Ancora, non si può di certo lodare la longevità di un titolo che non arriva neppure a dieci ore di avventura; peraltro avventura sempre legata alla sola ed unica città del protagonista, con minime variazioni di ambienti e situazioni. Quasi tutto, in Little Town Hero, avrebbe avuto bisogno di più tempo, più contenuti, più rifiniture… ma non di più amore. Quello c’è sempre, ma è l’amore di sviluppatori che hanno fatto probabilmente il meglio che potevano con le risorse a disposizione.

Little Town Hero è uno strategico estremamente affascinante, e anche sorprendentemente profondo. Banalizzando un po’, il suo gameplay è riconducibile alla meccanica di “sasso, carta e forbici”, ma con un’incredibile varietà di frecce al proprio arco. O meglio, di “idee” nella testa del protagonista. Bene anche per l’interazione tra personaggi, combattimenti e le specifiche aree del mondo di gioco, i cui personaggi contribuiscono alla salvezza del villaggio dai mostri. Purtroppo gli altri aspetti sono molto poco curati: una trama lenta e breve, un comparto tecnico dai numerosi limiti (anche se artisticamente ispirato), minime modalità di gioco e una sola mappa principale. Vi consigliamo di recuperare Little Town Hero ad un prezzo budget, e speriamo che nei prossimi anni possa riprendersi con un più dignitoso Little Town Hero 2 (magari portando la narrazione anche all’esterno delle mura). Il gioco è completamente in lingua inglese, con le musiche di Toby Fox.

La formazione del buon Simone, classe '93, avviene pad della prima PlayStation alla mano, a base di draghi viola, gemme e pecorelle fumanti (del resto è un vero abruzzese). Cresce a pane e Dylan Dog, mostrando fin da subito gravi problemi psicologici e mentali. Tra le altre cose ha ancora paura del buio, e probabilmente Stephen King lo approverebbe. Un paio di lauree in letteratura non gli hanno impedito di diventare uno dei massimi esperti del mondo Nintendo; compensa non riuscendo neppure ad accendere una Xbox. È attualmente ai domiciliari per abbandono dei cagnolini di Nintendogs e omocidio degli abitanti di AnimalCrossing.