Vi è mai stato qualcuno davvero antipatico? Così tanto da farvi venire voglia di fargliela pagare o persino di assoldare qualcuno per sbarazzarsi del corpo? Forse siamo stati un po’ troppo cattivi con questa domanda, ma sappiate che se continuerete nella lettura di questa recensione e nel successivo acquisto del titolo, la violenza e la strategia diverranno parte di voi e non potrete più liberarvene. Insieme al senso di colpa, ma quello non interessa a nessuno, giusto? Scherzi a parte, è tempo di parlare di cose serie. Non sappiamo se vi è mai capitato, ma noi siamo diventati più cinici e freddi dopo qualche ora passata su Hitman 3. Sarà perché non ci sono limitazioni in un gioco che ha per protagonista un sicario; oppure perché sotto, sotto siamo tutti un po’ passivo aggressivi… ma una cosa è certa: sarà difficile non restare influenzati da questo nuovo videogioco. IO Interactive torna in pompa magna con il capitolo finale di un titolo che ha fatto la storia e che ci ha accompagnato durante la nostra infanzia/adolescenza alimentando il nostro ingegno e divertimento (e sadismo, qualcuno aggiungerebbe). Stavolta l’esperienza è rivolta a tutte le piattaforme, senza alcuna distinzione: PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, Xbox One, Xbox Series X/S e PC. Le danze si erano già aperte con la nostra anteprima dove vi raccontavamo a grandi linee di alcune sfaccettature di quest’opera. Ma ora è giunto il momento di studiarla fino in fondo. Prendete la vostra paperella di fiducia, il silenziatore e la giacca elegante: è giunta la resa dei conti!
Il dilemma di Hitman 3
Hitman 3, come vuole il nome, è la continuazione del secondo capitolo della saga. Sebbene ne siano usciti parecchi, tra titoli principali e spin-off, questa mini saga ci ha permesso di conoscere l’Agente 47 più a fondo e addirittura di vederlo crescere e cambiare. Ormai non è più l’uomo freddo e senza cuore che eravamo abituati a vedere. Certo, la sua inespressività e carenza di espressioni si fanno ancora sentire, ma nonostante tutto riusciamo a immedesimarci con lui adesso. Sfortunatamente, la narrativa di Hitman 3 ricopre un ruolo abbastanza misero anche stavolta, lasciando maggiore spazio al gameplay che risulta migliorato e ripulito rispetto a quello dell’episodio precedente. Come già anticipato nel nostro Provato, sono presenti delle cut-scene studiate ad hoc per farci immergere ancora di più in ogni missione. Studieremo il target da dover eliminare e l’area circostante che dovremo sfruttare a nostro vantaggio. Queste sequenze sono impeccabili artisticamente parlando, risultano così dettagliate da farci immaginare di star leggendo un vero e proprio dossier prima di cominciare l’assassinio.
La parte migliore, a detta nostra, resta il menù principale. In questa sezione potremo studiare la missione successiva, l’obiettivo e le azioni facoltative che ci agevoleranno in futuro, ma non solo. È presente un livello di esperienza del giocatore stesso, legato all’account con cui accederemo, e ogni nostra azione durante le partite si ripercuoterà sulle varie statistiche. Per i completisti più accaniti questo elemento sarà il fulcro di Hitman 3. Infatti, il comparto ludico predomina su tutto il resto dimostrando ancora una volta quanto sia efficace riuscire a creare un titolo basato sulla rigiocabilità. Questo fattore però va ad intaccare le ore di gioco, in un certo senso. A causa sua, difatti, la storia in se per sé dura forse all’incirca 8 ore, non di più. Saranno tutte le missioni secondarie, la campagna per diventare sicari professionisti e l’opzione di poter rigiocare le vicende a condire il tutto. In questo modo il titolo sacrifica la narrativa stessa per lasciare maggiore spazio alle meccaniche di gameplay e alla libertà del giocatore.
Elementi perfezionati e piccole pecche
Hitman 3 è riuscito a completare ciò che i suoi antenati erano riusciti ad offrire. Raccogliendo tutti gli elementi che già funzionavano nel capitolo precedente, questo nuovo titolo ha imparato dai propri errori e limiti per ampliare maggiormente il gameplay. Oltre le varie armi che ormai sono il classico biglietto da visita di Agente 47, sono presenti piccole aggiunte che vi faranno fremere. Sebbene le missioni inizieranno sempre e comunque con un outfit standard, una pistola silenziata e delle monete, avrete la possibilità di scovare un ampio arsenale in ogni location. Alcune armi sono nascoste o difficili da trovare, ma una volta impugnate diventeranno le vostre preferite.
Il fulcro di ogni partita in Hitman 3 è dettato da un ricco studio delle possibili azioni e vie traverse per arricchire lo svago e l’ingegno del giocatore stesso. Dovremmo, ovviamente, leggere un po’ prima di darci all’assassinio, ma terminare una missione in puro approccio stealth è decisamente appagante. La furtività è un elemento così marcato e ormai coniato nell’immaginario videoludico di questa saga che sarebbe un vero peccato non metterlo in pratica. È certamente possibile terminare una missione in maniera più aggressiva e caotica, ma non lo consigliamo ai fini dell’immersione che un po’ di strategia e pazienza potrebbero regalarvi. Inoltre, questi due fattori sono indispensabili per salire velocemente di livello.
Sfortunatamente, non è tutto oro ciò che luccica, e anche il gameplay di Hitman 3 non risulta sempre perfettamente affine ai canoni dettati in passato. Si sa, ormai la maggior parte meccaniche sono state inventate e migliorate. Proprio per questo motivo, giocandoci potreste trovare delle somiglianze con Uncharted, ad esempio, o con lo stesso The Last of Us, soprattutto Parte II. Non si tratta di plagio, ovviamente, ma l’assonanza che si va a creare potrebbe risultare non sempre armonica. Alcune ideazioni presenti in Hitman 3 faranno storcere il naso ad alcuni giocatori, nonostante qui vengano sfruttate in modo ottimale e altamente fruibile.
Hitman 3 e l’ambiente circostante
Come avevamo già potuto appurare durante la preview, Hitman 3 dispone di un comparto artistico promettente e ben studiato. Per quanto riguarda l’aspetto grafico, la resa della qualità sarà indicata dai parametri che sceglierete in base alle performance della vostra piattaforma ma, in ogni caso, resta pur sempre uno spettacolo per gli occhi. Ogni location, oltre ad avere una maggiore dimensione rispetto a Hitman 2, risulta conforme alle caratteristiche che andranno rivelate durante il gameplay. Stanze segrete, passaggi occulti, luoghi angusti dove nascondersi e ponderare la prossima mossa sono posizionati in modo sublime e impeccabile. Le ambientazioni variano in base alla zona del mondo in cui ci troviamo, con luci al neon di notte e incessante pioggia da una parte; fitta nebbia nei giardini londinesi; grattacieli infiniti che si sposano perfettamente con l’ampio orizzonte e via dicendo. Insomma, la resa grafica di questo capitolo conclusivo ha molto da offrire e ha appagato le nostre aspettative visive.
Parlando invece dei modelli, c’è stato un netto miglioramento nei dettagli facciali e per quanto concerne le texture. Sono ancora presenti piccoli pop up, in tal senso, che speriamo vengano risolti con la release ufficiale. Inoltre, era stato annunciato che Hitman 3 avrebbe compreso, all’interno degli spazi giocabili, un alto quantitativo di NPC. Le nostre aspettative erano parecchio alte, dunque. Sebbene ci siano alcuni personaggi uguali che è possibile incontrare, nell’insieme funziona tutto. Abbiamo riscontrato pochissimi cali di frame in quei precisi momenti e l’idea di essere un sicario in mezzo alle folle racchiude delle emozioni impossibili da commentare. Un piccolo difetto concerne l’IA dei nemici che restano, a difficoltà normale, ancora un po’ statici e poco recidivi.
Anche per quanto riguarda il comparto sonoro non c’è molto da commentare in maniera negativa. Le tracce ben pensate e legate con le nostre azioni rendono ogni partita emozionante e funzionale al momento in cui la stiamo giocando. Le OST ideate per Hitman 3 creano uno sfondo di suoni che si amalgama perfettamente con l’environment design, trasformando una missione su schermo in un vero e proprio lavoro da sicari di alta fascia. Proprio per questo motivo, come ormai tutti saprete, è fondamentale indossare delle cuffie mentre si gioca, altrimenti tutti i piccoli particolari musicali andrebbero a perdersi senza addrizzare le nostre orecchie.
In conclusione, ci è piaciuto Hitman 3? È riuscito a convincerci del tutto come speravamo? Forse avevamo riposto troppe speranze durante le nostre prime ore di gioco, dove immaginavamo una storia più succulenta ad attenderci ma, se da una parte il comparto narrativo ci ha lasciato a bocca asciutta, il gameplay è risultato funzionale e divertente arricchendo la ludicità del titolo. Sebbene alcune meccaniche possano risultare già viste e poco differenti rispetto a Hitman 2, c’è anche da dire che se qualcosa funziona non dev’essere cambiato radicalmente. E, questo aspetto del gioco, ci ha fatto passare delle ottime ore all’insegna del divertimento e dello svago più totale. Quindi, ribadiamo ancora una volta che non Hitman 3 non necessita di un PC per il pro gaming per girare, noi stessi lo abbiamo provato anche su un laptop di fascia media e abbiamo avuto davvero pochi problemi durante le nostre partite. Per quanto riguarda ciò che potrebbe raggiungere su nuova generazione e su piattaforme più preformanti, ovviamente, la qualità andrebbe solo a migliorare. A detta nostra, i fan della saga sapranno apprezzare la conclusione di Agente 47 appieno; per tutti gli altri consigliamo di ponderare l’acquisto e di riflettere su quanto analizzato durante questa recensione prima di procedere ad occhi chiusi.