Giugno 2000, un caffè costa 900 lire, la nazionale di calcio è allenata da Dino Zoff e al primo posto in Italia nella classifica dei singoli c’è “It’s my life” di Bon Jovi. Nello scaffale di un negozio di videogiochi del collatino (Roma n.d.r.) c’è Diablo II annunciato da un trailer spettacolare ormai non ricordo più quanti mesi prima nel cd allegato ad una rivista, c’è una carrozza, un cristallo ed un tripudio di grafica 3d dell’epoca. Non costa poco ed io sono uno studente fuori sede che canta nei locali la sera per potersi permettere qualche sfizio. Ci rifletto e penso al primo capitolo, a quanto tempo ci ho passato (tanto che all’epoca era ancora installato sul mio computer e gli hard disk dell’epoca erano chissà quanto grandi) e mi convinco, nella mia gioventù che mi darà molto più di quanto toglierà alle mie tasche, inutile che vi racconti come è finita ma sappiate che poche volte il mio istinto ha avuto così ragione. Ma mai mi sarei aspettato che un giorno avrei avuto la possibilità di giocare Diablo II Resurrected!
Diablo II Resurrected: sono fuori dal dungeon
Nemmeno il tempo di scegliere la classe, che non poteva essere che il necromante, ed ecco davanti a me la prima sorpresa mi ritrovo in una landa verde che non vedevo in un isometrico dai tempi di Shadowlands su Amiga, la musica è ipnotica, un rullante di batteria campionato benissimo mi dà il ritmo per sterminare i primi piccoli e deboli nemici, una melodia fatta di tanti vuoti mi tiene in tensione, lo schermo è stretto, l’azione veloce. Il sistema di gioco è praticamente identico al precedente, mi sento a casa. Dopo un’ora ho già il mio manipolo di non morti ed un minion che livella, per ora è un arciere, ma va bene così. Non mi delude in nulla, guardo i dettagli, Lut Gholein (la città che si incontra nel secondo capitolo) è spettacolare, salvo lo schermo e provo a rifare in 3d alcuni edifici, servirà, da lì a poco con i colleghi faremo i terzisti per Warcraft 3.
La prima volta su Battle net
Nonostante fosse stata inaugurata nel 1996 con il primo capitolo, non avevo avuto il coraggio di collegare il mio piccolo modem a 56k, grande quanto un pacchetto delle sigarette, alla grande rete globale; la tariffa telefonica è troppo gravosa, è una cosa per ricchi, ancora. Questa volta è diverso, dopo aver finito il gioco svariate volte, gli amici mi chiamano a gran voce ed io cedo, “meno chat di Jumpy e più gioco” mi dico. Siamo organizzati in clan “full gdr”, bisogna presentarsi, mostrare rispetto per quelli più forti, piegarsi alle logiche di squadra, non si esce dal personaggio. Troppe connessioni però sono migliori delle nostre, con alcuni ce la giochiamo altri ci fanno a pezzi e ci ritroviamo morti, con i punti esperienza persi, senza nemmeno capire perché, ma è esaltante, la mia mentre si proietta un luminoso futuro del gioco in rete, questa volta però ho sbagliato, ancora oggi le mie partite a Street fighter V vengono mortificate da connessione, scheda video e tutti gli innumerevoli problemi che tutti conoscete anche troppo bene.
Sono ancora una persona che si stupisce, però…
Febbraio 2021, ho la barba bianca, un caffè costa 1936.27 lire, mi sembra che la nazionale di calcio sia allenata da Roberto Mancini, al primo posto in Italia nella classifica dei singoli c’è “Venere e Marte” ( ho cercato su internet ovviamente) non ho idea di chi la canti. Sono piantato davanti alla Blizzconline 2021 e quello che i pettegolezzi dicono (leak suona malissimo, questi sono proprio pettegolezzi) si manifesta con un trailer che non mi fa gridare al miracolo ma che guardo e riguardo per capire anche questa volta i dettagli. Diablo II Resurrected è realtà! Una cosa interessante la vedo subito, il gameplay è quello! Il sito mi rassicura ancora di più, recita frasi ben strutturate e meditate a lungo “Dinamica di gioco classica: lo stesso Diablo II che conosci e che ami, intatto”, “Supporto Battle.net aggiornato” forse Blizzard ci risparmierà un’altra Caporetto come quella di Warcraft 3 Reforged e si arroccherà sul Piave con un’operazione che sbancherà il botteghino in tutta sicurezza.
Più in basso nel pannello “grafica resuscitata” si trova una comoda split -screen che in animazione per i primi livelli (fino alle fogne) ci mostra il confronto tra le due versioni, se non proprio un autogoal un autopalo. Sebbene molte cose vedano un effettivo miglioramento quali chiaramente gli effetti di luce, che fanno vedere il loro miglioramento soprattutto nelle ombre che rendono caldo un titolo che per nascita aveva un’atmosfera secca e dura, le animazioni non mi piacciono per nulla. I personaggi sono bloccati sul tronco e nelle azioni la loro altezza sostanzialmente non cambia, lo sventolare di una bandiera in primo piano mi fa addirittura rabbrividire. La sezione classi è invece da dimenticare, le immagini presenti però non fanno presagire niente di buono, l’amazzone ad esempio non è che un brutto ingrandimento del modello 3d (nella miniatura magari funziona ma nell’illustrazione siamo tornati al 2000) con maggior carattere sul viso ed abbondante fotoritocco davvero malfatto, spallaccio sovrapposto senza ombre e coscia sinistra photoshoppata male eppure gli illustratori ad Irvine non dovrebbero mancare. La cosa che mi colpisce di più però è l’enorme differenza di dettaglio di alcune componenti (come lo spallaccio del necromante) in cuor mio spero che nel gioco non abbiano fatto lo stesso.
Diablo II Resurrected: migliorie interessanti o solo maquillage?
La sezione caratteristiche del medesimo sito ci informa che su Diablo II Resurrected ci sarà una progressione multipiattaforma, va bene, incassiamo con soddisfazione il fatto che potremo giocarci in bagno con la Nintendo Switch. A seguito un rassicurante “un mucchio di funzionalità è stato dissotterrato per aiutarti lungo il tuo viaggio nelle profondità infernali” si scioglie nelle uniche tre feature che ci vengono mostrate ovvero: la riprogettazione delle stagioni che promette ripristini più frequenti (e meno male), la riprogettazione dell’interfaccia che è solo chiacchiere (almeno per come è scritta) e l’espansione del forziere con ben 52 nuovi slot, oltre alla possibilità di passare gli oggetti tra gli eroi (i propri immagino) senza doverli droppare e riprendere. Quest’ultima per quanto veramente scontata, in un mondo ricco di drop come quello di Diablo, è un po’ la manna dal cielo tuttavia qualcosa mi fa pensare che l’andirivieni dal mercante sarà praticamente lo stesso.
Una manciata di spiegazioni ed 1:59 secondi di trailer per Diablo II Resurrected, riccamente post prodotto (come chiaramente si vede dalle schermate cui sopra) , in cui meno di 50 destinati alle schermate del gioco sono davvero troppo pochi per giudicare un prodotto che cadrà come un meteorite sulla nostra nostalgia ma che potrebbe far ripartire un genere che, di fatto, negli ultimi tempi, non solo non ha visto capolavori ma a copiato all’infinito se stesso annoiando e frustrando gli appassionati. Le scelte di art direction di Diablo III avevano scontentato molti compresi il sottoscritto e l’idea che le precedenti vengano riproposte non mi dispiace affatto. Maliziosamente mi viene da pensare che sia il tentativo di riavvicinare l’utenza alla saga prima dell’uscita di Diablo IV, oppure che, ancora più maliziosamente serva a rendere meno pressante la richiesta della data di uscita di quest’ultimo che per ora non è ipotizzata e nemmeno ipotizzabile. Tuttavia sul sito, c’è la possibilità di iscriversi all’alfa tecnica, con un po’ di speranza la persona che ero venti anni fa clicca il bottone ed anche il me di oggi, in qualche modo, si sente felice.