Evangelion 3.0+1.0: qual è stato il ruolo di Studio Ghibli?

Evangelion 3.0+1.0

Il successo di Evangelion 3.0+1.0 Thrice Upon a Time al botteghino giapponese è stato impressionante, e l’attesissima pellicola, opera ultima della tetralogia con la quale Hideaki Anno ha voluto riscrivere e reinterpretare la sua iconica saga mecha, è diventato il più grande successo commerciale del regista e di studio Khara, superando persino Shin Godzilla.

Nonostante la maggior parte del film sia animato in digitale, Anno si è ritrovato nelle condizioni di dover animare alcune sequenze in analogico, utilizzando dunque vecchi macchinari che il suo studio d’animazione non aveva a disposizione. Ed è proprio qui che, come ha sottolineato il sito Hachima Kiko, lo storico Studio Ghibli è entrato in gioco.

Come tutti gli appassionati di anime sapranno infatti, Studio Ghibli ha fatto del suo particolare stile d’animazione totalmente analogico un marchio di fabbrica, che solo quest’anno ha vacillato, con l’uscita di Aya and the Witch, il primo film dello studio in CG. Ma per dar vita alle visioni del maestro Hayao Miyazaki, i ragazzi di Ghibli possiedono ancora un tavolo da animazioni, uno strumento che ha tutto l’aspetto della tradizione immortale.

Con un video diffuso sul suo profilo Twitter ufficiale (che potete vedere in calce all’articolo), Khara ha mostrato i complessi passaggi e tutto il lavoro necessario per realizzare questo tipo di animazione, in cui bisogna procedere a realizzare una foto di ogni singolo frame, stando sempre attenti a togliere ogni singolo granello di polvere.

Un procedimento laborioso, che però porta sempre a risultati strabilianti e di grande impatto. E del resto Hideaki Anno non avrebbe potuto rivolgersi a un consigliere. Al di là delle riconosciute capacità di Studio Ghibli infatti, è entrato in gioco anche il legame personale dell’autore con Hayao Miyazaki: all’inizio della sua carriera Anno ha lavorato proprio con Miyazaki alla realizzazione di Nausicaa della Valle del Vento, nell’ormai lontano 1984.