Pokémon Perla Splendente Recensione: una gemma da raffinare

Pokémon Diamante e Perla sono usciti 15 anni fa, un periodo in cui ero un po’ meno innamorata della serie. Per fortuna tale momento sfortunato è durato poco. A causa di ciò, li ho giocati con meno passione del solito e ad oggi ricordo poco e niente della regione di Sinnoh, ad eccezione del fatto che fosse piena zeppa di percorsi impervi e di Pokémon leggendari. Ciò ha fatto sì che Pokémon Diamante Lucente e Pokémon Perla Splendente, quest’ultima è la versione delle due che ho avuto modo di testare, arrivassero proprio al momento giusto, per rinfrescarmi la memoria. Quello che ricordavo in effetti era corretto, ma rivivere tutto a tre lustri di distanza ha un sapore del tutto diverso, complici le novità introdotte e quelle aggiunte che invece avrei voluto vedere e non ho trovato. Tutto considerato, penso davvero che il titolo sia capitato con un tempismo eccellente: avevo proprio voglia di tornare ad esplorare una regione Pokémon e penso che ciò valga per tanti appassionati allenatori come me.

Pokémon Perla Splendente

Pokémon Perla Splendente:  ritorno a Sinnoh da veterani

Sinnoh è effettivamente un territorio impervio! Le distanze tra le città sono considerevoli, perciò diversi percorsi da seguire richiedono un certo impegno e una buona scorta di strumenti curativi da portare nello zaino. In alcune zone nevica o piove, peggiorando ancora la situazione. Ritrovarsi ad affrontare una sfida simile nel 2021, dopo aver giocato alle ultime generazioni di Pokémon che offrivano mappe molto più semplici e lineari, è stato un discreto shock. Qui ogni punto di interesse è al centro di più sentieri nelle varie direzioni, di conseguenza non si segue una tratta definita in un solo senso, e in generale l’esplorazione è più stimolante. Capita spesso di dover fare backtracking o comunque indietreggiare per scegliere una diversa strada. I dungeon non sono complessi come nelle prime due-tre generazioni, ma Pokémon Perla Splendente ospita comunque una buona quantità di grotte ed edifici labirintici, che impegnano per ben più di qualche minuto. Il Monte Corona, che svetta al centro della regione, è enorme e richiede numerose MN e tanta pazienza per essere esplorato del tutto.

Gli enigmi nelle palestre sono anch’essi di qualità molto superiore a quelli presenti in Spada e Scudo o in Sole e Luna e mi sono davvero divertita a risolverli. Oltretutto, uscendo dall’edificio per curarci o fare acquisti si resetta l’intero meccanismo, costringendoci a ricominciare da capo. L’ho scoperto con tanta sofferenza. Va inoltre ammesso come il rivale in Perla Splendente sia un vero rivale, e non un semplice amico che ti porti per mano e ti curi ogni volta prima di sfidarti. Seccante come pochi, il rivale ha una squadra Pokémon degna di questo nome e compare nei momenti meno opportuni. Anche i “cattivi” della situazione, ovvero il Team Galassia, sono interessanti e puntano ad uno scopo quantomeno sensato e comprensibile, perciò la trama è più che dignitosa, seppur non al livello delle migliori storie della serie come Bianco e Nero. Sinnoh ha una lore affascinante, fatta di mitologia complessa e a volte persino un po’ inquietante. Tutto ciò è una boccata d’aria fresca rispetto alle mancanze dei titoli più recenti

Pokémon Perla Splendente: ritorno a Sinnoh da neofiti

Nonostante di base Perla Splendente sia perciò più impegnativo degli ultimi capitoli della saga, è stato modernizzato e reso più user-friendly, nonché ahimè semplificato in diversi aspetti, seguendo le orme dei giochi recenti. La mappa città mostra sempre il nostro prossimo obiettivo, che viene in genere più o meno esplicitamente nominato in cut-scene e dialoghi, rendendo meno sfiziosa l’esplorazione. Le varie mosse in combattimento sono etichettate come normali, super efficaci, poco efficaci o di effetto nullo, non costringendo il giocatore ad imparare gli abbinamenti tra tipi. Le Macchine Nascoste come Surf o Forza vengono automaticamente sbloccate con la vittoria delle medaglie e non serve insegnarle ai Pokémon. Tutto ciò non corrisponde a un difetto: sono elementi che rendono questo capitolo adatto anche ai neofiti, semplificando un gameplay che in effetti è piuttosto caotico da approcciare.

Ciò che invece è davvero (davvero!) problematico è la presenza di un Condividi Esperienza sempre attivo, che fa sì che il nostro team sia costantemente sopra-livellato, persino se evitiamo quasi del tutto il grinding e fuggiamo dagli incontri casuali. Considerando che i livelli dei Pokémon dei Capopalestra e degli allenatori sono identici ai titoli originali, è evidente il pasticcio. Si può ovviamente limitare il problema cambiando spesso la nostra squadra, cercando di ribilanciare il vantaggio, ma mi è dispiaciuto non godermi molti combattimenti importanti a causa del potere spropositato dei miei Pokémon. È stato anche aggiornato e modificato il Pokékron, che ora si può tenere aperto nell’angolo in alto a destra dello schermo. La maggioranza delle app sono inutili, ma Ricerca Strumenti è diventata più comoda che in precedenza.

L’altro elemento che mi ha fatto storcere il naso è la grafica. Come diversi giocatori, anche io fin dall’inizio non ho apprezzato i modelli dei personaggi nell’overworld, che sono carini ma davvero troppo semplificati. Nelle cut-scene e nei dialoghi la telecamera inoltre zooma molto, fornendo inquadrature strane che rovinano il pathos di alcuni momenti e che, uniti al design troppo fanciullesco, non consentono di prendere sul serio la situazione. Nei combattimenti il modello dell’allenatore è molto più carino, come anche sono fluide e sfiziose le animazioni dei suoi movimenti mentre incoraggia il suo team o si dispera per la vittoria. Ho apprezzato anche la maggioranza dei modelli di Pokémon, mentre un paio sono tremendi, in primis Ponyta, e buona parte delle animazioni delle mosse, anche se qualcuna mi è parsa un po’ strana. Magnifici gli sfondi nei duelli, soprattutto sul mare di notte: un vero oceano di stelle. Devo inoltre segnalare un notevole rallentamento del gioco in alcune situazioni, come entrando in città con un Pokémon al seguito. Si ferma tutto per un secondo anche quando facciamo un incontro casuale nell’erba alta, fornendo il bizzarro effetto momentaneo del personaggio immobile. Il Pokémon che ci segue inoltra glitcha spesso o ci blocca il passaggio in alcune occasioni. Ma rimane adorabile da vedere.

Tante, tante ore di gioco. E adorabili completini

I contenuti di Perla Splendente sono più che validi. Sinnoh già all’epoca dell’uscita di Perla offriva molto da fare e ora le attività sono ancora aumentate. In primis sono disponibili le Gare Show, in cui sfidarsi in bellezza e tempismo, in una sorta di rhythm game. All’epoca le avevo bellamente ignorate, bollandole come robetta inutile, mentre oggi mi ci sono dedicata con un fervore quasi preoccupante, complice la possibilità di provarle in futuro online. Rendere adorabili i nostri Pokémon richiede una certa fatica, includendo anche il cucinare Poffin con le bacche e decorare le sfere poké con una buona quantità di bolli, che otteniamo in varie maniere. Dobbiamo anche rendere carini noi stessi e il titolo offre la possibilità di cambiare look, acquistando un outfit completo. Non è possibile mescolare più elementi di vestiario né cambiare colore di occhi e capelli, che vengono selezionati all’inizio tra una serie di personaggi pre-impostati. Meglio di niente, ma avrei davvero voluto le stesse possibilità di Spada e Scudo, non vedo perché privarcene.

I sotterranei di Sinnoh sono stati ampliati all’inverosimile, diventando Grandi Sotterranei: oltre al consueto mini-gioco della miniera, ora sono disponibili un gran numero di Rifugi Pokémon, pieni di creature rare. Sono visibili su schermo, un po’ in stile Terre Selvagge, e ci attaccano a vista, perciò è difficile farseli sfuggire. La trovo un’aggiunta molto gradevole, anche se abbassa ancora la difficoltà del gioco: trovare così presto Pokémon evoluti, a livelli alti e con buon potenziale, è un aiuto non da poco. Per capirci, io ho catturato Absol, Houndoom e Roselia prima della terza palestra, intorno al livello 30. Possiamo comunque scegliere di passare ore a picconare le pareti per raccogliere biglie, cocci, fossili o pietre evolutive, quest’ultime in verità finora mi sono sempre sfuggite, nonché gigantesche statue di Pokémon. Queste ultime possono essere posizionate nella nostra base segreta, che assomiglia più a un magazzino segreto vista la quantità di cianfrusaglie, e modificano il tipo di creature che incontriamo nei Rifugi. Il resto del materiale picconato si può invece scambiare per soldi, strumenti o Macchine Tecniche, che però sono tutto tranne che economiche.

Tutto ciò, unito a un post-game valido e alla possibilità di giocare in locale e online con altri giocatori, è più che sufficiente come novità. Dico davvero: il prodotto intrattiene per tante e tante ore, tanto è vero che ho davvero faticato a testare tutto a sufficienza in tempo per produrre questo articolo. Ovviamente le mancanze si fanno sempre sentire, come ad esempio il fatto che il gameplay e il Pokédex siano stati presi da Diamante e Perla e non da Platino, come pure buona parte degli eventi di gioco, oppure la carenza di Mega-evoluzioni, Mosse Z o Gigamax. Perla Splendente è in definitiva un ibrido tra un remake e un remastered, poiché ha lasciato inalterata la storia e molte meccaniche e ha solo semplificato alcuni elementi, oltre ad aggiungere feature extra che vanno ad ampliare quelle presenti all’epoca. Non deve essere stato facile decidere cosa modernizzare e cosa no e trovo che sia stato ottenuto un discreto risultato. È passato abbastanza tempo per goderci questo titolo come se fosse nuovo di zecca, ad eccezione del Pokédex che già conosciamo,  quindi mi sento di consigliarlo agli appassionati, che devono però chiudere un occhio sull’aspetto davvero tremendo dei personaggi e su qualche altra piccola pecca. Non ho avuto modo di testare pressoché nulla dei contenuti online prima del lancio, perciò a riguardo non posso esprimere un giudizio adeguato.

Piattaforme: Nintendo Switch

Sviluppatore: The Pokémon Company

Publisher: Nintendo

Pokémon Perla Splendente ci riporta a Sinnoh, che è selvaggia e misteriosa come la ricordavamo, ma modernizzata e resa più facile da esplorare. Offre una quantità di contenuti più che dignitosa e sufficiente a giustificare l’acquisto del titolo, che ho trovato molto divertente da giocare, nonché longevo. La grafica e l’aspetto dei personaggi non mi hanno soddisfatta a pieno, togliendo pathos e intensità alla storia che di per sé merita più della media degli altri titoli della saga. Il titolo risulta inoltre piuttosto facile sotto alcuni aspetti, essendo forse pensato più per i neofiti che per gli allenatori smaliziati. Complessivamente, mi ha davvero divertita e sono stata contenta di rivivere tali avventure.

VOTO: 8

Mangiatrice compulsiva di sushi e cibarie di ogni genere, ama alla follia tutto quello che è Nintendo, non disdegnando neppure il dorato mondo dei Pokémon. Videogioca sin da quando era bambina, ed ora che è grande forse lo fa addirittura più di prima. Anzi, sicuramente.