AOC GH300 Recensione Tech: un piccolo must have a un prezzo super budget

AOC GH300

Da ormai diversi anni, AOC è diventata un pilastro per il mondo del gaming. L’azienda di Taiwan, col passare del tempo, ha consolidato sempre di più la sua posizione di rilievo all’interno dell’industria videoludica e della tecnologia in generale, grazie a una vasta scelta di prodotti di grande qualità e affidabilità, che hanno reso il marchio un punto di riferimento, specialmente per quel che concerne il settore delle periferiche “audiovisive”. AOC, lo sappiamo, è famosa in tutto il mondo principalmente per la qualità dei propri monitor, in particolare quelli da gaming, che di anno in anno hanno scalato sempre di più la gerarchia dell’indice di gradimento del pubblico, fino a diventare tra i prodotti universalmente più apprezzati e richiesti in un mercato che, comunque, offre tantissime alternative. Chi conosce bene AOC, però, sa perfettamente che l’azienda ha compiuto questo step con grande dedizione e soprattutto a piccoli passi. AOC ha saputo lavorare a testa bassa, partendo “dal basso” come e più di tanti altri brand importanti, per poi arrivare ai traguardi di oggi, e con la stessa politica commerciale e lavorativa l’azienda sta ampliando, negli ultimi anni, la sua offerta in maniera sempre più convincente. Non è un mistero che le periferiche da gaming sotto il marchio AOC stanno vivendo un momento di grande diffusione, grazie anche all’ottima gestione del rapporto qualità-prezzo che le contraddistingue, un aspetto decisamente interessante e che spesso finisce troppo ai margini delle dinamiche lavorative di molte aziende. Proprio a tal proposito, dopo aver passato l’ultima settimana a testare l’headset da gioco GH300, una soluzione a prezzo contenuto (circa 50€) ma dalle buonissime performance, siamo pronti a confermare quanto detto poco sopra nella nostra recensione del prodotto, che ha saputo stupirci sotto diversi aspetti pur però senza le ovvie limitazioni in seno alla natura low budget del prodotto stesso.

 

AOC GH300: contenuto della confezione

Sotto questo aspetto, AOC poteva fare decisamente di più. Le cuffie da gioco AOC GH300 si presentano infatti con una scatola molto carina dal punto di vista estetico e dalle dimensioni molto generose, ma il tutto si ferma praticamente qui. Una volta aperta la confezione, infatti, oltre al supporto in plastica leggerissima in cui sono adagiate le cuffie e ad alcuni strati di plastica in cui sono avvolti i punti più delicati dell’hardware stesso, non vi è praticamente nient’altro. Oltre all’oggetto di interesse, infatti, nella confezione è presente soltanto un piccolo voucher illustrativo per l’installazione, che va a completare un’offerta, in tal senso, decisamente molto conservativa e che rende, per certi versi, l’idea di avere tra le mani un prodotto forse anche meno qualitativo di quanto in realtà non sia.

AOC GH300

Costruzione, ergonomia e design

Da un punto di vista meramente estetico, le AOC GH300 si presentano caratterizzate da un design accattivante e “pomposo” ma in fin dei conti molto classico. In linea con quella che è ormai una vastissima scelta di altri prodotti che offrono una livrea molto simile, queste cuffie da gaming dell’azienda taiwanese si mostrano piacevoli da vedere e discretamente eleganti, per quanto comunque non offrano nulla di veramente innovativo sotto questo aspetto. A onor del vero, però, proprio da questo punto di vista, abbiamo apprezzato parecchio la presenza del led multicolore sulla parte esterna dei padiglioni auricolari, molto sottile e sobria e che, nel suo tentativo di rendere più “fighe” in qualche modo le cuffie, riesce comunque a mantenere intatto il design sobrio di partenza. La scritta LED, così come chiaramente altri fattori come il volume e il microfono, è controllata da un telecomando di forma rettangolare presente sulla superficie del cavo, quest’ultimo molto lungo (2m di lunghezza) e con una buona qualità costruttiva. Il telecomando, invece, ci è apparso forse un po’ ingombrante sia dal punto di vista delle dimensioni sia proprio del design, su cui spiccano diverse soluzioni cromatiche, come un cerchio tratteggiato per il controllo del volume, che rende quest’ultimo ancor più vistoso di quanto non sia già. Anche a livello di materiali il telecomando appare molto leggero e “plasticoso”, un dettaglio che, però, vogliamo subito precisare si ferma proprio a quest’ultimo, poiché non coinvolge le cuffie in sé, le quali risultano contraddistinte da una qualità costruttiva decisamente superiore.

AOC GH300

Pur sempre realizzate in plastica per la maggior parte della loro superficie, le AOC GH300 si sono dimostrate molto solide e piacevoli al tatto, grazie anche alla scelta di introdurre gli inserti laterali in metallo, con un colore rosso che fa così anche la sua parte a livello estetico. Questi ultimi, così come la parte superiore del dispositivo, donano alle cuffie una maggior solidità anche dal punto di vista dell’ergonomia e della qualità di utilizzo, specialmente nelle lunghe sessioni. Pur indossandole per diverso tempo e con temperature improbabili dovute al periodo estivo, le AOC GH300 ci sono sembrate comunque discretamente comode e mai “asfissianti”, grazie proprio al mix di materiali con cui sono state realizzate, che hanno donato alle cuffie un buon compromesso tra la solidità e peso. Ovviamente, la nostra disamina sulla qualità “della vita” offerta da queste cuffie non poteva che concludersi con i padiglioni auricolari, anch’essi decisamente molto comodi al netto di ciò che si potrebbe pensare considerando il prezzo di mercato del prodotto. Anche dopo lunghe sessioni, infatti, le AOC GH300 si sono comportate decisamente bene in tal senso, chiaramente nei limiti del possibile, mostrandosi leggere e mai fastidiose sia al contatto con l’orecchio e con la superficie esterna del viso sia comunque in generale indossandole, a testimonianza ulteriore dell’ottimo lavoro svolto da AOC. Peccato, infine, per la scelta di dare alle cuffie come unico mezzo di collegamento con le varie periferiche il supporto USB (2.0) e dunque per l’assenza del classico jack da 3.5mm. Questa scelta, per quel che ci riguarda, è forse un tantino limitante e potrebbe richiedere l’ausilio di un adattatore qualora voleste collegare le cuffie non soltanto al monitor ma anche ad altri dispositivi.

Qualità dell’audio e del microfono

Venendo però alla parte più “cicciosa” della recensione, quella relativa al comportamento sia da un punto di vista dell’audio sia del microfono, è doveroso fare una premessa iniziale. Pur risultando valide anche per utilizzi differenti da quelli del gaming, ad esempio nella visione di un film o nell’ascolto della musica, le AOC GH300 sono pensate principalmente e quasi esclusivamente per il gaming e, di conseguenza, danno il meglio di sé quando vengono utilizzate per il loro scopo principale. Caratterizzate da un tempo di risposta in frequenza dai 20Hz ai 20Khz, da un buon driver da 50mm e da una gestione meno “aggressiva” dei bassi, le cuffie targate AOC si comportano molto bene in particolare nei giochi con rumori molto forti e caratteristici, che spaziano dagli FPS fino ai racing game, due dei nostri principali oggetti di studio in fase di test. Durante la nostra prova abbiamo infatti utilizzato prodotti particolari come Overwatch, caratterizzato non soltanto dai suoni “classici” di spari e armi da fuoco varie, ma anche da tante voci (i numerosi dialoghi) e in generale tanti diversi rumori ambientali che ci sono sembrati replicati nelle nostre orecchie in maniera decisamente valida. Le AOC GH300 si comportano molto bene, e abbiamo potuto notarlo anche in presenza di titoli quali F1 22 o Forza Horizon 5, caratterizzati dai rumori forti dei motori delle auto, col loro conseguente passaggio veloce sull’asfalto. Anche con i prodotti sopracitati, le cuffie si sono comportate sempre alla grande, riuscendo a restituire un suono nitido e ben bilanciato nella maggior parte dei casi grazie anche alla buona gestione del sorround, in grado di gestire e dividere in maniera molto valida le differenti tracce audio presenti nelle varie sezioni di gioco. Discorso diverso per quanto concerne, come detto in apertura di paragrafo, la resa del device in altre condizioni di utilizzo. Durante la riproduzione di prodotti multimediali come anime (abbiamo usato Bastard!, da poco disponibile su Netflix, come sample) le cuffie si sono comportate discretamente, ma non ci hanno mai dato quella sensazione di star usando un prodotto particolare o comunque dedicato. Questo aspetto, nel complesso comunque mai fastidioso e tutto sommato comprensibile considerando la natura entry level di un prodotto peraltro pensato principalmente per altri utilizzi, si è palesato in maniera se vogliamo leggermente più accesa nell’esecuzione della musica. Diversi brani, di generi e autori diversi, ci sono apparsi contraddistinti da un’uscita sonora poco a fuoco, senza particolari acuti né in termini di potenza né in termini di pulizia generale. Inoltre, va segnalato che le cuffie offrono un buon isolamento passivo, per quanto però in presenza di rumori forti tendono a perdere un po’ della loro efficienza, con conseguenze più o meno importanti su quella che è la qualità generale del prodotto. Nulla di clamoroso, certo, anche perché in ambito gaming le GH300 fanno veramente un ottimo lavoro, ma è comunque un piccolo dettaglio che ci sentiamo di condividere con voi.

AOC GH300

Discorso a parte per quel riguarda, invece, l’altro protagonista della recensione: il microfono. Durante la nostra settimana di test abbiamo utilizzato il microfono in dotazione, munito anche di un pop filter rimovibile di buona fattura, e ci ha dimostrato sempre di sapere il fatto suo, comportandosi molto bene sia in fase di registrazione, sia in fase di chatting sia durante le live, quindi con la “mediazione” di software di terze parti quali OBS, Streamlabs, RE Central e via dicendo. Grazie anche alla sua natura omnidirezionale, il microfono montato sulle AOC GH300 ha evidenziato un ottimo livello qualitativo per quanto riguarda la voce nella pulizia, soprattutto se riesce a settare bene il tutto attraverso il software G-Menu, da scaricare a parte e a cui affiancare AOC Audio Center per poter accedere a tali funzioni. Grazie a questo software è possibile regolare al meglio la qualità del suono in entrata in uscita, la potenza del microfono e tanti altri dettagli, in un ambiente minimal e tutto sommato facilmente comprensibile anche per i meno avvezzi con il campo di riferimento. Il software in questione permette di personalizzare veramente tantissimi aspetti delle cuffie, che vanno a impattare parecchio sulla fruizione del prodotto, che si dimostra veramente interessante anche sotto il profilo della duttilità e della malleabilità. Nel complesso, quindi, non possiamo che ritenerci soddisfatti dell’hardware da noi testato, capace di risultare completo, di buona qualità e discretamente versatile anche al netto della sua natura di prodotto entry level.

AOC GH300

Senza troppi giri di parole, vogliamo subito liberarci del proverbiale elefante nella stanza: per il prezzo di mercato attuale (24€ in sconto su Amazon), le AOC GH300 sono da considerare allo stregua di un Best Buy. Le cuffie create da AOC offrono un grandissimo rapporto qualità-prezzo e non sembrano avere nulla da invidiare anche ai prodotti più costosi, soprattutto se si prende in considerazione la loro resa in ambito gaming. Da questo punto di vista, le piccoline dell’azienda di Taiwan si comportano veramente in maniera encomiabile e non sembrano avere grossi difetti, a parte quello relativo all’isolamento passivo, non sempre totale. Dal lato multimediale, invece, le GH300 evidenziano qualche limite in più, ma nel complesso, considerando il prezzo di listino, è impossibile non consigliarne l’acquisto, a patto chiaramente di chiudere un occhio sui limiti sopraelencati (e sulla plastica in cui sono avvolte le cuffie, ovviamente).

VOTO: 8.2

Ho imparato a conoscere l'arte del videogioco quando avevo appena sette anni, grazie all'introduzione nella mia vita di un cimelio mai dimenticato: il SEGA Master System. Venticinque anni dopo, con qualche conoscenza e titoli di studio in più, ma pochi centimetri di differenza, eccomi qui, pronto a padroneggiare nel migliore dei modi l'arte dell'informazione videoludica. Chiaramente, il tutto tra un pizza e l'altra.