Batora Lost Haven Provato: Una questione di equilibrio

Batora Lost Haven

 

Torniamo, con grande piacere, a parlare di Batora Lost Haven, promettente titolo di Stormind Games che seguiamo ormai da mesi (trovate qui il nostro primo provato e qui il breakdown del trailer esclusivo rilasciatoci in occasione del nostro Spring Showcase). Abbiamo avuto modo di testare a fondo una nuova build dimostrativa del titolo, assai più vasta della precedente, e con numerose implementazioni.

Batora Lost Haven: lo yin e lo yang applicato agli Action RPG

Cominciamo dall’inizio, in caso non abbiate ancora avuto modo di conoscere o provare il titolo prima d’oggi. Batora è un Action RPG con visuale dall’alto e una commistione intelligente di meccaniche di gioco provenienti da diversi generi. L’ambientazione è fantasy/fantascientifica d’altri tempi (pensate a Flash Gordon, o John Carter, ma con una protagonista moderna) e l’impostazione della narrativa è coinvolgente e preponderante, tutt’altro che “di contorno”.

Il tutto comincia in quella che sembra una Londra in rovina, preda di incendi ed esplosioni e prossima al collasso, in cui si aggira Avril, una delle fortunate (?) persone sopravvissute al cataclisma che ha recentemente sconvolto il pianeta Terra. Per una serie di circostanze, lei e la sua migliore amica si ritrovano su un pianeta – in tutti i sensi – alieno con la missione di ristabilire l’equilibrio perduto prima che la distruzione sia totale e irreparabile.  Non vi spoilereremo null’altro sulla storia, perché davvero piacevole da scoprire nonché parzialmente modellata dalle vostre scelte.

Il gameplay mostra un’azione che alterna momenti di combattimento frenetico ad altri di leggera esplorazione e diversi puzzle ambientali, mescolando quanto di meglio i giochi d’azione con visuale dall’alto abbiano offerto negli ultimi anni, da Hades a Diablo, ma si nota subito come i comandi spazino molto, a seconda delle abilità in uso, tra quelli di un hack’n’slash e quelli di un twin stick shooter.
L’elemento esplorativo è presente senza risultare ingombrante o dispersivo: in Batora si va subito al sodo, senza perdersi in quest ridondanti, sebbene siano presenti anfratti più o meno nascosti tutti da scoprire, insieme a diversi segreti.
Gli enigmi ambientali, inoltre, sono pensati in modo intelligente e danno un tocco di varietà notevole. Questo è il primo indice del leit motiv del gioco, ovvero il bilanciamento tra nature diverse, l’equilibrio che va ritrovato e mantenuto affinché tutto scorra nel migliore dei modi.
Le stesse scelte che siamo portati a compiere, ci viene detto e ribadito, non sono necessariamente “giuste” o “sbagliate” ma semplicemente il risultato del nostro percorso e del nostro approccio alla vita.
Questo si ripercuote intelligentemente sull’intera esperienza: una determinata scelta (che sia un dilemma morale o l’approccio a un ostacolo, di tipo offensivo o ragionato) porterà contemporaneamente a conseguenze nel gameplay, nello skill tree e nella build generale del nostro personaggio ma anche nella narrazione; un sistema assai ben congegnato del quale vogliamo testare tutti i limiti in fase di recensione.
Anche perché i personaggi sono ben pensati e coerenti con sé stessi, in primis la protagonista Avril, ma risultano interessanti anche quelli in relativo secondo piano – spesso ammantati di mistero – così come le varie culture aliene con cui veniamo a contatto, tutte da scoprire.

Come Avril, determinati verso la meta

La nuova demo che abbiamo provato, dicevamo prima, è molto più estesa della precedente, mostrandoci oltre al primo pianeta alieno in cui inizia l’avventura, Gryja (vagamente ispirato alla sci-fi anni ’50) anche Huav, che presenta ben tre biomi diversi, come potete vedere nelle nuovissime foto inedite che mostrano le dune del deserto spazzate dallo scirocco, le fredde cime ghiacciate e una lussureggiante pianura rigogliosa.
Gryja si ripresenta senza nuove sorprese ma con il team di sviluppo ha avuto modo di apportare diverse migliorie generali al titolo, dall’ultima volta: tra questi un frame rate più stabile che migliora sensibilmente la giocabilità, una interfaccia utente rivista e migliorata, l’aggiunta di una visuale ravvicinata attivabile e disattivabile in ogni momento per seguire meglio l’azione e godersi meglio i dettagli dell’ambientazione.
Insomma, ci è parso subito evidente come gli autori del gioco stiano alacremente lavorando al titolo, apportando evidenti migliorie significative di volta in volta.

Quanto di nuovo possiamo effettivamente vedere in questa nuova demo appaga alquanto, dato che possiamo notare una certa varietà di situazioni, ambienti e nemici indice di cura, creatività e impegno da parte del team di sviluppo nell’esplorare nuovi mondi e accompagnarvi al loro interno i propri giocatori.
Assolutamente apprezzabili la curva di difficoltà, il rispetto del tempo e delle attitudini del giocatore e il comparto artistico, in cui la fa da padrone un ottimo doppiaggio inglese. Oltretutto, gli effetti grafici caratteristici di ogni bioma sono, nel loro piccolo, spettacolari e altamente caratterizzanti dell’ambientazione.
L’unica cosa che ci ha destato qualche perplessità nel corso del playtest è stata la relativa complessità dell’utilizzo dei comandi di sparo e puntamento per gli attacchi a distanza, non sempre praticissimi nel bel mezzo dell’azione, soprattutto coi cambi repentini tra un sistema d’attacco e l’altro, che pure sono parte integrante e fondamentale dell’opera. Niente di grave o che comprometta la giocabilità del tutto, ma ci vuole un po’ per abituarsi a un sistema che richiede una certa destrezza per essere padroneggiato e che del resto non poteva che essere implementato in questo modo, vista la natura ibrida scelta per il gameplay. Gameplay che, comunque, è stato migliorato nelle combo e nella precisione dei controlli rispetto alla precedente prova.

 

Data d’uscita: Autunno 2022

Piattaforme: PC

Sviluppatore: Stormind Games

Publisher: Team17

Batora Lost Haven uscirà su PlayStation, Xbox e Nintendo Switch, oltre che su PC (potete già inserirlo in wishlist su Steam: su, cosa state aspettando?): il titolo si prospetta bene su tutti i sistemi e su PC (protagonista della nostra prova) ha brillato per consistenza tecnica e stabilità. 
Il gioco si presenta non particolarmente originale come concept, ma inedito nella sua composizione di elementi diversi mescolati con grande equilibrio, brio e perizia.
La varietà degli elementi proposti è tra le carte vincenti dell’insieme, rendendo l’esperienza avvincente, mai banale e abbastanza caratterizzata, perlomeno fin dove abbiamo potuto vedere. Non ci resta che attendere la versione finale, per la prova definitiva, questo autunno.

Toumarello è il nickname che si porta appresso ormai da anni, ma non chiedetegli di spiegarvelo: è un tipo logorroico e blablabla. Per vivere (in ogni senso) scrive e descrive, in particolare di roba multimediale, crossmediale, transmediale... insomma, gli interessa il contenuto ma spesso resta affascinato dall'utilizzo del contenitore. Ama Tetris e le narrazioni interattive.