Una notte violenta e silenziosa Recensione: mai far arrabbiare Babbo Natale!

Una notte violenta e silenziosa

Dicembre è dietro l’angolo, con tutta la sua collezione di film fatti con lo stampino: un personaggio ossessionato dal proprio lavoro (che sia donna o uomo, ormai, non importa più a nessuno), costretto da una serie di imprevisti ad abbandonare la propria confort zone e spostarsi nel più pittoresco dei paesini innevati, dove tutto è pieno di lucine e ricoperto di tartan e dove i sentimenti riprendono vita, trasformandolo nell’eroe romantico che non sapeva di essere. Il periodo natalizio è fatto per raccogliere tutte le buone emozioni che ci siamo persi durante il corso dell’anno, trasformare il Grinch in un adorabile esserino che ha solo bisogno d’affetto, riunire le famiglie e ricordare al mondo che sì, i regali sono bellissimi, ma lo spirito del Natale è molto di più. E se solo nel pensare a queste cose ti è venuta la nausea, forse Una notte violenta e silenziosa può essere il tuo film di queste feste!

Una notte violenta e silenziosaUna notte violenta e silenziosa: qual è il tuo film preferito di Natale?

Quante volte ti è stata posta questa domanda? Eliminando i grandi fan dei sentimentalismi, ci sono due risposte che possono essere date a questa domanda, prendendo questi film come rappresentanti di genere: Mamma ho perso l’aereo e Die Hard! In mezzo ci passa la qualunque, ma soprattutto si inserisce questo nuovo film diretto da Tommy Wirkola, che in pratica non fa altro che prendere tutto quello che caratterizza queste opere e frullarlo insieme per creare un qualcosa di estremamente scorretto e violento… forse proprio quello di cui avevamo bisogno.

Una notte violenta e silenziosa

Il cinismo del Natale

Qualcuno si è mai fermato a pensare che forse, visti i tempi, persino Babbo Natale possa essere un lavoratore frustrato? Dopotutto le cose non sono più come una volta, i bambini sono sempre più disillusi e desiderosi di beni materiali. Ai peluche da abbracciare nella notte per sentirsi meno soli, si sono sostituiti videogiochi e contanti, popolarità sui social e scarpe griffate. La lista dei buoni? Un vago ricordo delle storie raccontate dai genitori per cercare di tenere a bada figli ribelli, lo sanno tutti ormai, soprattutto il Babbo Natale interpretato da David Harbour. È la sua notte di punta, deve fare il giro di ogni casa per consegnare i regali, ma in realtà vorrebbe solo sedersi al bancone di un bar e ubriacarsi il più possibile, tanto a chi importa più del suo lavoro? A pochi, soprattutto non a lui, in piena crisi di mezza età (qualsiasi sia quella di Babbo Natale), sopraffatto dalla civilizzazione e dell’impatto che essa ha avuto sul genere umano. Ormai va avanti per inerzia, lasciandosi andare a comportamenti da ubriaco fradicio lasciato a vagare per le strade della città, ma fermandosi comunque nelle case delle famiglie, almeno per assaggiare i biscotti lasciati dai bambini. E sono proprio questi, brutti ma buonissimi perché fatti in casa con amore, che lo fregano all’interno della residenza dei Lightstone, la famiglia protagonista di questa storia. La loro famiglia è una di quelle da catalogo: ricca in modo assurdo, in cui il denaro ha molta più importanza di qualsiasi emotività, con matrimoni distrutti, figli ossessionati dai social network e relazioni basate sull’astio. Proprio quando la serata sta per prendere il via, e Babbo Natale si è concesso una pausa nel loro salotto sorseggiando alcool accomodato su una poltrona massaggiatrice, gli addetti al catering della cena di Natale si rivelano essere una banda di ladri, armati e organizzati per rubare gli oltre 300 milioni nascosti nella cassaforte della casa.

Una notte violenta e silenziosa

Rosso Natale

È al primo caldo rumore di mitragliatrice che il Una notte violenta e silenziosa si anima, dando il via a un ritmato susseguirsi di scontri di ogni tipo, in cui non ci sono regole e ogni tipo di oggetto (persino il classico topper dell’albero a forma di stella luminosa) può essere usato come arma. Occhi cavati, teste fracassate, corpi trinciati, armi da taglio e da fuoco a disposizione di chiunque: non ci sono limiti alle possibilità di questa notte che si prospetta piena di azione e di continui riferimenti alla cultura pop natalizia dello spettatore, partendo proprio da quei due film di cui parlavamo all’inizio e passando per una serie di strofe musicali della classiche canzoni del periodo, estrapolate e utilizzate come slogan di uccisioni e smembramenti. Il regista non si pone ostacoli nel mostrare in quanti modi una persona può essere torturata e picchiata, lasciando allo spettatore la possibilità di decidere se quello che sta vedendo sullo schermo sia troppo… o non ancora abbastanza. Ma soprattutto lascia al suo Babbo Natale l’occasione di brillare, mischiando i poteri magici classici della sua figura a delle abilità da guerriero vichingo, ricavate da un passato lontano in cui non erano le renne le sue migliori amiche, ma un possente martello spaccateste! E il suo personaggio non risulterebbe così credibile e accattivante se a interpretarlo ci fosse qualcuno di diverso da David Harbour, con quella sua innata (ma sicuramente aiutata dal suo ruolo in Stranger Things) capacità di apparire un burbero e violento che non vedi l’ora di abbracciare. È credibile quando lancia un soldato dritto tra le fauci di un tosaerba acceso, allo stesso modo di quando corre ad abbracciare l’unico essere umano della famiglia che ancora crede in lui, quella piccola e innocente bambina, nipote della grande e insensibile Gertrude Lightstone (Beverly D’Angelo) (che tutti, famiglia compresa, vogliono derubare), a cui è affidato il compito di bussola morale e spirito natalizio della narrazione.

Una notte violenta e silenziosa soddisfa quel desiderio che tutti, almeno una volta, abbiamo nella vita di abbuffarci: in questo caso non parliamo di cibo, ma di ogni genere e possibilità cinematografica, messo insieme e servito per noi da Tommy Wirkola. Abbiamo già visto Babbo Natale avere la sua svolta cattiva, violenta e horror. Abbiamo già assistito a sparatorie, rapine e massacri avvenuti nella notte di Natale. Abbiamo già partecipato a storie di famiglie che ritrovano la fede e l’amore per l’altro grazie a qualcosa che li costringe a stare insieme. Abbiamo visto tutto, ma l’abbiamo mai visto succedere tutto insieme? Magari non è un film per tutti, ma sicuramente il suo gioco di luci, colonna sonora, mazzate e battute è in grado di intrattenere chiunque abbia sentito questo innato desiderio di ricevere qualcosa di diverso dal suo film di Natale.

Voto: 7