DualSense Edge Recensione: un controller competitivo per il gioco competitivo

DualSense Edge

Quando Sony Interactive Entertainment tirò fuori dal cilindro il DualSende Edge destinato a PlayStation 5, non vedevo l’ora di ritrovarmelo tra le mani per poter capire la differenza tra maneggiare un controller standard e un joypad Pro destinato al gaming competitivo, ed Esportivo. Si tratta del primo controller Pro di Sony, così come della mia prima esperienza con questo genere di dispositivo! Sony ci ha gentilmente offerto un DualSense Edge prima del suo arrivo ufficiale sul mercato, datato 26 gennaio 2023 al prezzo di 239.99 euro, e nonostante il poco tempo avuto per recensire il prodotto devo ammettere che l’esperienza vissuta è stata davvero illuminante e mi ha permesso di guardare a questo mercato scetticismo. Dopo il nostro unboxing del pad Pro, noi di GamesVillage siamo dunque pronti a raccontarvi per filo e per segno cosa può dare il DualSense Edge, pronto tra pochi giorni ad entrare in competizione con il controller Elite di Xbox e gli altri joypad mappabili e personalizzabili!

DualSense Edge: un contenuto da campioni!

Già dall’arrivo della scatola del controller ci siamo accorti una sostanziale differenza tra il classico DualSense e la sua versione Edge. Il packaging è pressoché identico, nonostante una scatola più grande e più pesante, e il perché è presto detto. Il DualSense Edge è rinchiuso all’interno di una robusta e affascinante custodia di plastica molto dura, che al solo tatto ci fa capire il perché di un prezzo così elevato (potete vederla nella foto qui sotto). Al suo interno troviamo ovviamente il joypad, un cavo USB con connettori A-C di ottima fattura e lungo circa 3 metri, che permette di ricaricare il controller e allo stesso tempo distanziarsi a proprio piacimento dal televisore. Inoltre troviamo 2 cappucci a capsula alta, 2 cappucci a capsula bassa, che vanno a sostituire i due concavi standard presenti sia sul DualSense Edge, sia su quello classico, oltre a 2 tasti fissabili nella parte posteriore a forma di levetta e 2 a forma di mezza cupola. Infine, è presente un dispositivo in grado di fissare il cavo USB in modo tale da non farlo mai staccare, mentre l’alloggiamento vuoto sarà utile per chi acquisterà (separatamente) un connettore aggiuntivo in grado di sostituire una delle due levette analogiche.

Questa custodia, oltre ad avere la doppia utilità di custodire tutti i contenuti offerti da Sony, vale a dire il controller, il cavo e le varie levette/cappucci sostituibili, e garantirvi un trasporto sicuro, ha una funzione molto interessante: la parte superiore può essere aperta mediante del velcro, permettendo di accedere al connettore USB e di ricaricare il DualSense Edge direttamente dalla custodia, senza la necessità di aprirla. Si tratta di una particolarità del design della custodia che al netto della funzionalità ce la fa promuovere a pieni voti. Per ovvie ragioni, non ho effettuato un crash test per capire quanta protezione può offrire la rigidissima custodia (scusate, ma ci tengo molto!), ma sono sicuro che sia in grado di proteggere a dovere l’intero contenuto!

DualSense EdgeUn form factor affascinante, ma che desta qualche perplessità!

Il DualSense Edge propone una forma praticamente uguale a quella di suo fratello Standard, e anche la grandezza è abbastanza simile, oltre al fatto che la sua colorazione è quasi del tutto identica a quella base, se non fosse per il D-Pad e i pulsanti QUADRATO, ICS, CERCHIO E TRIANGOLO che presentano una colorazione nera e non la classica bianca. Nella parte inferiore agli analogici troviamo la presenza di due tasti aggiuntivi, ossia i tasti FN, che aggiungono un tocco Pro a tutto l’insieme. Nonostante il fascino professionale che offre il joypad però, ci accorgiamo che la parte frontale che interessa le levette analogiche va un po’ a cozzare con il design dell’Edge, soprattutto per quanto riguarda l’effetto plasticoso che offre. Questa sezione è del tutto removibili, e non facilmente, e permette una volta rimossa di sganciare i moduli degli analogici e sostituirli a nostro piacimento, per poi essere nuovamente ri-piazzata sul controller effettuando una pressione energica. In realtà anche le levette aggiuntive posteriori realizzate in metallo si discostano un po’ dal design dei tasti presenti sul controller e nonostante si trovino in una zona non visibile, anch’essi cozzano un po’ nel complesso.

Fattore molto importante e da non sottovalutare è anche il peso del DualSense Edge. La prima volta che l’ho sollevato tra le mie mani, mi sono accorto della differenza di peso rispetto al controller classico: parliamo di 50 grammi aggiuntivi che in realtà a primo impatto possono non destare né problemi, né perplessità, ma che dopo diverse ore di gioco potrebbero impattare soprattutto verso coloro che hanno le braccia non molto robuste… tipo me! Non stiamo parlando certo di un manubrio da palestra, ma il passaggio da 280 grammi a 330 grammi alla lunga ahimè si è fatto sentire. Voglio però rassicurarvi, perché durante le prime ore di test la sensazione di pesantezza era quasi del tutto nulla.

Parlando invece delle capsule e dei tasti rimuovibili, bisogna ammettere che l’installazione e la sostituzione risulta estremamente semplice. Le levette posteriori si agganciano e si sganciano in pochissimi secondi, con gli alloggi realizzati ad-hoc e che offrono una grossa stabilità. Insomma, non vi è alcun rischio di perdere le levette durante il gameplay. I cappucci degli analogici si sfilano e infilano altrettanto velocemente, permettendo di scegliere quelli più adatti alle vostre esigenze e personalizzare il pad a vostro piacimento, avendo ovviamente la facoltà di scegliere anche due differenti cappucci per gli analogici. Diversa è invece la sostituzione del modulo dell’intero analogico: come detto prima bisogna rimuovere la parte frontale del controller e con abbastanza energia, sganciare l’intero modulo dal controller. In alcuni casi ho temuto di romperlo, ma in fin dei conti il meccanismo si è dimostrato abbastanza resistente. Tirando le somme, il DualSense Edge si propone come un controller solidissimo e confortevole, con il confort che aumenta grazie alla solida impugnatura anti-scivolo non presente nella versione standard del controller. Quelli di Sony hanno pensato proprio a tutto!

DualSense EdgeTutto gira attorno al software

Personalizzare a proprio piacimento la parte fisica del DualSense Edge non fa del DualSense Edge un controller Pro! Per renderlo tale bisogna far entrare in scena il co-protagonista di questa esperienza, ossia il software di mappatura e configurazione dei comandi del joypad. Partiamo da un presupposto: non ho capito il perché questo software sia destinato al solo Edge, dato che tutte le funzioni a cui possiamo accedere potrebbero rendere più “competitivo” anche il DualSense base e la speranza è che in futuro il software sia compatibile anche con questa versione del controller. Detto ciò, per accedervi dovete necessariamente aver installato l’ultimo aggiornamento di PlayStation 5, altrimenti essere in possesso del controller Pro risulterà del tutto inutile.

Lo dico chiaramente e lo ribadisco: essendo la mia prima esperienza con questa tipologia di dispositivo, all’inizio mi sono trovato abbastanza spaesato e solo dopo alcune prove e tentativi ho iniziato a capire cosa stavo effettivamente andando a toccare e modificare. Per fortuna di tutti, il menu e le opzioni disponibili sono molto intuitive e di facile accesso. Ogni DualSense Edge propone un profilo standard ed è in grado di memorizzare un massimo di 3 profili aggiuntivi (selezionabili poi tramite la pressione di FN), ma è possibile creare sulla propria console fino a 30 differenti profili con altrettante mappature dei comandi diverse, oltre a regolare la sensibilità delle levette analogiche e dei tasti R2 ed L2 (i trigger). Ad eccezioni di pochi tasti (soprattutto i tasti PlayStation), il resto di quelli presenti sono del tutto personalizzabili e configurabili, ma vi assicuro che per ottenere il massimo delle prestazioni è necessario configurare anche i tasti posteriori aggiuntivi. Il software dunque è sicuramente la carta vincente messa sul tavolo da Sony, nonostante sia da segnalare un particolare contro.

Infatti, andando a “lavorare” sui trigger del controller, sarà possibile regolare l’intensità della pressione dei tasti R2 ed L2, andando però ad annullare del tutto la feature adattiva dei tasti. Già, perché va ricordato che Edge è prima di tutto un DualSense ed offre ttute le feature principali del controller PlayStation 5. Si tratta però di un sacrificio che ha un rovescio della medaglia che può garantire prestazioni superiori soprattutto negli sparatutto e nei titoli TPS, dato che è possibile raggiungere una velocità di fuoco mai vista prima. Questo intervento sui trigger può essere eseguito sia dal software, sia manualmente andando ad abbassare gli interruttori presenti nella parte posteriore del controller. Inoltre, è possibile customizzare a proprio piacimento sia le cosiddette “zone morte” dei tasti, sia la sensibilità degli analogici, permettendo addirittura di trasformare lo stick sinistro in un vero e proprio D-Pad a scorrimento. Ovviamente, i tasti posteriori aggiuntivi possono essere mappati a proprio piacimento e darvi quel boost in più che può garantirvi competitività e confort. Sta però a voi trovare le migliori e più confortevoli configurazioni legate ai titoli giocati e al vostro stile. Già, perché avere 2 tasti in più è qualcosa che per molti sarà una vera e propria esperienza innovativa, ma anche spaesante.

DualSense EdgeDualSense Edge: la prova sul campo

Nonostante, e sottolineo, i pochi giorni a contatto con il DualSense Edge, sono riuscito a gestirne la customizzazione e a settare i comandi in base ai titoli che ho scelto per la tanto fatidica prova sul campo. Innanzitutto, per testare la sensazione di mira e fuoco più rapido, ho provato il controller giocando prima a Fortnite e poi ad Overwatch 2. Con un setup basato sull’aumento delle performance di R2 ed L2 e impostando la sensibilità degli stick analogici sono stato capace di migliorare sensibilmente l’approccio ai 2 giochi, garantendomi di sparare alla minima pressione di R2, senza dover premere completamente il tasto fino in fondo. Soprattutto durante l’esecuzione di Overwatch 2, devo ammettere quanto questo setup finale da me realizzato mi abbia garantito un gameplay più competitivo rispetto all’utilizzo del normale DualSense. Inoltre, ho provato ad impostare i tasti di mira e fuoco su RB ed LB, ossia i 2 tasti aggiuntivi posti nella parte posteriore del joypad: tra le levette e le mezze lune, devo dire che queste ultime hanno garantito una customizzazione più confortevole e performante.

Il DualSense Edge si è dimostrato molto utile anche giocando Gran Turismo 7, ossia un titolo racing e soprattutto, di casa PlayStation. Sacrificando i trigger adattivi ho impostato freno e accelerazione su RB ed LB, utilizzando in questo caso i tasti aggiuntivi a levetta e trasformando il controller in una sorta di volante da F1 (usando molto la fantasia). In realtà, nonostante la comodità di questo setup, in questo caso il sacrificio della pressione e della sensibilità dei trigger si fa molto sentire trattandosi di un titolo automobilistico e quindi, Edge e i suoi tasti posteriori offrono una resa maggiore impostando il cambio manuale e settando a dovere RB ed LB. Una volta smanettato sul software e trovata la configurazione e il setting di tasti più adatto, ho salvato il setup nel secondo dei 3 profili salvati sul mio Edge (il primo è andato agli sparatutto).

DualSense EdgeInfine, avendo una copia di The King of Fighters XV sulla mia PlayStation 5, non potevo non testare il joypad pro con un picchiaduro, nonostante non sia un grandissimo giocatore di questo genere. Ma lo ero da piccolo nelle sale giochi e quindi, memore di questa reminiscenza ho settato il DualSense Edge imponendomi una cosa: trasformare la levetta analogica sinistra in un joystick simil-sala giochi. Sostituendo il cappuccio concavo con quello più alto in dotazione e annullando la sensibilità dell’analogico in modo tale da eseguire il movimento alla minima pressione (come se si trattasse della croce direzionale), mi sono garantito fluidità di movimento al minimo tocco, oltre a riuscire ad impostare combo di tasti o impostare determinate tecniche sfruttando al massimo RB ed LB. E anche in questo caso si sono viste tutte le differenze tra Edge e controller base.

Sarebbe stato ottimale avere più giorni di tempo prima di dare un verdetto finale, ma coi tempi stretti concessi da chi ci ha fornito il controller purtroppo ho deciso di testare il DualSense Edge con pochi titoli e tutti competitivi. Tra le feature però che mi hanno dato molto da pensare c’è sicuramente il peso del controller, che come detto in precedenza alla lunga può farsi sentire nei confronti di alcuni utenti. Inoltre, la sensazione è che utilizzando alcuni setup e i tasti aggiuntivi, la batteria dell’Edge tende ad esaurirsi un tantino più velocemente rispetto al DualSense base. Infine, mi sarei aspettato una maggiore durezza dei tasti QUADRATO, ICS, CERCHIO E TRIANGOLO e del D-pad, che invece non hanno subito alcuna rivisitazione rispetto a come si presentano sul controller Standard. Come detto prima però, il poco tempo a mia disposizione  prima della pubblicazione di questa recensione non mi a permesso di capire fino in fondo alcune funzioni e criticità del prodotto, che però posso sentirmi di promuovere al netto della proposta che sta per arrivare sul mercato.

Il primo approccio di Sony nel mercato dei controller Pro può essere considerato più che buono. Parliamo di un dispositivo solido, maneggevole, affascinante, intuitivo ed estremamente accessibile a tutti, sia esperti del campo che alle prime armi, come me! I giocatori PlayStation 5 hanno decisamente la loro arma in più, con un joypad che sicuramente può battagliare con le marche più affermate e compatibili con la console di Sony, che dunque offre una proposta casalinga di tutto rispetto. Unica nota stonata è probabilmente il prezzo del DualSense Edge, molto più oneroso rispetto alla sua “controparte” Xbox. Il prezzo è in parte giustificato dalla presenza della rigida custodia, che sicuramente avrà avuto il suo impatto sul costo finale del controller, che a mio avviso poteva dunque essere più basso e che poteva essere venduto anche in una versione priva della custodia (o con la custodia venduta a parte), garantendo così un prezzo più accessibile. La qualità e il valore di Edge però non si discutono! La domanda che però mi faccio è la seguente: in futuro Sony darà accesso al software dedicato all’Edge anche ai possessori del DualSense standard? A mio avviso andrebbe fatto!

VOTO: 8.8

Il mio nome è Domenico, ma online in molti mi conoscono come TheRedDevil... sebbene per Facebook il mio soprannome sia "Auditore" e non posso nemmeno cambiarlo. Iniziato ai videogame con il mitico Atari 2600, oggi sono un "sonaro" (quasi) incallito, ma non ditelo in giro eh! Adoro i survival horror con o senza zombie... ma se dentro ci sono gli zombie è assai meglio! Ah, se non vi piace The Last of Us, sappiate che non possiamo essere in alcun modo amici!