The Walking Dead Saints & Sinners Chapter 2 Retribution Recensione: un vecchio inizio

Il visore PlayStation VR2 (qui la nostra recensione) ha appena raggiunto l’ultima console di casa Sony, la PlayStation 5. Se siete tra i viziosi videoludici che hanno messo mano su questo gioiellino della tecnica non potrete avere fatto a meno di guardarvi intorno con occhio critico, starete certamente studiando e ristudiando la lista dei giochi VR disponibili sul mercato così da valorizzare al meglio il vostro investimento. L’elenco in questione non è tuttavia poi così nutrito, quindi ci sono buone possibilità che prima o poi l’occhio finirà col cadervi su The Walking Dead Saints & Sinners – Chapter 2 Retribution, prodotto di Skydance Interactive il cui verbosissimo titolo può creare una certa confusione.

Partiamo dall’ovvio: l’opera in realtà virtuale si lega al brand di The Walking Dead, la serie fumettistica a base di zombi che è diventata particolarmente celebre grazie all’omonima serie televisiva del 2010. È importante il legame con l’universo espanso dell’albo? No, affatto. Per capire se il prodotto faccia o meno per voi è piuttosto necessario chiarire le dinamiche di un prodotto il cui retaggio editoriale è decisamente più intricato di quanto non sia lecito pensare.

The Walking Dead Saints & Sinners Chapter 2 Retribution: un “ritorno” nelle bayou

Dopo aver esplorato il segreto della “riserva”, il Turista è diventato una celebrità di New Orleans. In generale è riconosciuto come un combattente temuto e rispettato che non si associa ad alcuna fazione, un tipo tosto che è in grado di sopravvivere in solitaria alle minacce di una città parassitata da non-morti e zeloti ben armati. A tre mesi di distanza dalla sua prima avventura, il Turista si trova però a dover intessere un’improvvisata alleanza, una conseguenza estrema di un disastro il cui autore è apparentemente ignoto.

Nonostante la situazione sembrasse ormai aver raggiunto un punto di relativo equilibrio, qualcuno ha suonato per svariati giorni una campana nel centro storico della città, generando un rumore che ha inevitabilmente attirato le fameliche attenzioni degli zombi circostanti. Non solo New Orleans è tornata all’apice della propria pericolosità, ma molti dei suoi sopravvissuti sono caduti vittima dell’orda. È stato un bagno di sangue. Come se non bastasse, la situazione è aggravata dalla presenza di un gigantesco e inarrestabile serial killer, il quale, armato di ascia, cerca di trucidare tutti coloro che sono presenti nel suo quadernetto della morte, Turista compreso.

Se vi sentite persi, non fatevene un cruccio: l’inizio di The Walking Dead Saints & Sinners – Chapter 2 Retribution è doppiamente in media res e lancia anche i giocatori più consapevoli in una situazione di ricercato spaesamento. Un effetto voluto, ma che si concretizza con scelte goffe e maldestre. Come si evince dal sottotitolo, il gioco si presenta come il “secondo capitolo” di una narrazione precedentemente iniziata, un limite che viene esacerbato dalla scelta degli sviluppatori di aggiungere al tutto un torbido salto temporale e degli stralci di trama presentati in malo modo. A differenza di Chapter 1, questo secondo episodio non si veste però di una trama particolarmente coinvolgente o sfaccettata. Il miglior modo di affrontare l’ignoranza iniziale è quello di coltivare la propria ignoranza e accettare dogmaticamente gli avvenimenti man mano che si presentano. Al giocatore è chiesto quasi esclusivamente di massacrare cadaveri ambulanti e completare missioni “trova e consegna”, nulla che meriti viva attenzione, soprattutto perché i bivi narrativi non alterano significativamente gli esiti dell’avventura.

Un adventure, survival, incentrato sul combattimento

Superato il tutorial, l’utente si trova a vestire i panni del già citato Turista in un momento basso della sua carriera di condottiero. Nel tentativo di recuperare dei progetti per i suoi nuovi soci, il protagonista è infatti precipitato nel ventre di un hotel infestato da zombi. Si tratta di un grande escamotage narrativo utile a calibrare le aspettative dell’utente, una parsimonia che The Walking Dead Saints & Sinners – Chapter 2 Retribution tara con attenzione perché i primi passi siano utili a iniziare a sviluppare una consapevolezza di base delle meccaniche di gioco.

Tutto risulta estremamente fluido e spontaneo, naturale nella sua esecuzione. È possibile equipaggiare due armi piccole ai propri fianchi, quindi e un’arma grande a tracolla. A questi accessori si aggiungono quindi un’essenziale torcia ricaricabile e un quadernetto in cui sono inserite le informazioni utili a tener traccia delle proprie missioni. Tutti questi elementi sono accessibili attraverso sei semplici movimenti di base, sette se contiamo che il borsello delle munizioni ha un posizionamento a sé. Altrettanto agile è il combattimento vero e proprio, il quale orbita attorno a movimenti intuitivi che mimano il naturale dinamismo di una zuffa.

Per colpire un avversario con un machete è sufficiente estrarre l’arma e simulare l’azione: maggiore è l’accelerazione registrata dal controller, più forte sarà il colpo inferto al bersaglio. Le fasi di combattimento sono una vera goduria, Skydance Interactive le ha progettate per essere massimamente appaganti, cosa che a sua volta stempera ogni traccia di monotonia dal gameplay. I corpi si smembrano in maniera accattivante, le lame rischiano occasionalmente di rimanere incastrate tra le ossa delle proprie vittime, la resa delle armi da fuoco è flagellata da piccole imperfezioni calcolate: l’intera esperienza è pensata per rievocare il clima “gore” del genere horror, ma anche per enfatizzare in chiave strategica le vulnerabilità del protagonista, il quale non è che un normale essere umano al centro di un evento cataclismatico e terribile.

E poi c’è l’elemento del crafting

Parte del loop di gioco di The Walking Dead Saints & Sinners – Chapter 2 Retribution fa leva sulla raccolta di materiali e risorse da processare e manipolare nei meandri di un rifugio che il Turista si è ricavato tra le pareti di un cimitero. Durante le missioni è infatti possibile incappare in un’infinità di cianfrusaglie che, nel giusto contesto, possono dimostrarsi vitali. L’istinto dell’accaparramento folle è prepotente, tuttavia lo spazio nello zaino è limitato, ancor più perché al suo interno bisogna sempre preservare armi di scorta, bende, medicinali curativi e cibo attraverso cui ripristinare le proprie energie. Il sistema non è castrante, ma è comunque limitativo, soprattutto nelle prime fasi di gioco.

Questa meccanica survivalist non rappresenta certamente un’innovazione all’interno della sfera dell’horror-gaming, tuttavia la formula continua a distanza di anni a funzionare e le sue dinamiche vengono valorizzate da Skydance quanto basta da non farle apparire stantie. Il problema, semmai, è che il sistema di crafting non viene mai veramente spiegato. Ecco dunque emergere il grande problema del titolo: checché ne dicano i programmatori, The Walking Dead Saints & Sinners – Chapter 2 Retribution non è un sequel stand alone, ma un’aggiunta a un qualcosa di pre-esistente. Se il comprendere appieno la trama può risultare tutto sommato secondario, lo stesso non vale per quanto riguarda il dover digerire alcune meccaniche di gioco avanzate.

I tavoli di creazione sono discretamente intuitivi, tuttavia a differenza del sistema di combattimento questi richiedono una maggiore consapevolezza, se non altro per la mole di informazioni che i giocatori devono metabolizzare in un solo colpo. Il crafting è diviso in cinque aree tematiche, le quali abbisognano di risorse di varia natura sia per realizzare i progetti raccolti, sia per migliorare lo sviluppo del quartier generale. I costi dei miglioramenti aumentano di pari passo con il livello dei banchi di lavoro, ma alcuni risultano sin da subito a un punto di sviluppo avanzato, con il risultato che un neofita medio non solo non sia in grado di capire come ottimizzare i materiali, ma ha anche problemi a comprendere il valore e le funzioni delle ricerche che sono già sbloccate. È un po’ come iniziare una partita avviando il salvataggio di qualcun altro.

Come sopravvivere a The Walking Dead Saints & Sinners Chapter 2 Retribution

Nel 2020, The Walking Dead Saints & Sinners aveva soddisfatto i palati dei possessori di Oculus e PlayStation VR offrendo un prodotto che, contrariamente a molti titoli legati alla realtà virtuale, si poneva come un videogame completo e a tutto tondo. L’iterazione originale di The Walking Dead Saints & Sinners – Chapter 2 Retribution è uscita sul mercato due anni dopo, nel dicembre 2022, e l’accoglienza da parte del pubblico è stata alquanto divisiva. Da una parte questo sequel rappresentava soluzioni tecniche migliori a quelle messe in campo dal suo predecessore, dall’altra ne riciclava buona parte degli asset e la profondità della trama era stata stemperata per offrire una dimensione narrativa più lineare. Più che un secondo capitolo, l’opera aveva tutte le parvenze di una godibile espansione, per quanto l’aggiunta non si fosse dimostrata particolarmente creativa. 

Ora che la saga ha raggiunto il PlayStation VR2, questa bizzarra sensazione dolce-amara si ripropone. L’opera si presenta nel migliore dei modi, la grafica e la direzione artistica si sono notevolmente affinate e la giocabilità è più solida che mai, tuttavia la progettazione tecnica fatica a scrollarsi di dosso il peso degli anni. The Walking Dead Saints & Sinners – Chapter 2 Retribution non è stato evidentemente pensato per i set VR di nuova generazione e ciò è evidente, soprattutto se le sue prestazioni sono comparate a quelle inscenate da creature quali Horizon Call of the Mountain, Resident Evil Village e Gran Turismo 7. Il tracciamento oculare non viene valorizzato, i feedback aptici dei controller PlayStation VR2 Sense quasi non si notano e le opzioni di personalizzazione delle prestazioni sono pressoché nulle. Se avete già giocato e apprezzato al primo capitolo, ma vi manca questo episodio, acquistate l’edizione PSVR2 senza alcuna remora, il prodotto ha i suoi pregi e certamente varrà il vostro tempo, tuttavia se siete nuovi alla saga non possiamo che suggerire di depistare le vostre attenzioni su The Walking Dead Saints & Sinners – Chapter 1, episodio che a sua volta è stato ritoccato al fine di appagare le pretese degli utenti PlayStation 5.

Piattaforme: Playstation 5
Sviluppatore: Skydance Interactive
Publisher: Skydance Interactive

Chi compie il grande passo e acquista un visore di realtà virtuale vuole trarre il massimo dal proprio investimento, quindi non è raro guardare alle offerte del settore al fine di crearsi una libreria videoludica che si dimostri pregna di esperienze memorabili. In tal senso, The Walking Dead Saints & Sinners – Chapter 2 Retribution cade in una landa di mezzo: è capace di offrire soddisfazioni, ma non riesce a sfruttare appieno le risorse a disposizione del nuovo PlayStation VR2. Coloro che non hanno già vissuto questa specifica saga videoludica devono inoltre tenere in considerazione che Skydance Interactive non sia stata in grado di offrire un’esperienza di gioco completamente autonoma, quindi i neofiti avranno la percezione di essersi persi per strada dei pezzi. A proposito di perdere pezzi, va altresì riconosciuto che lo smembrare zombi in VR resta sempre e comunque un intrattenimento semplice quanto divertente: se desiderate uno svago concettualmente leggero e con poche pretese, questo titolo saprà appagare i vostri istinti più splatter.

VOTO 6.8