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NBA 2K24 Recensione: “There’s nothing that Kobe Bryant can’t do”

NBA 2K24 ha un sapore particolare. Il capitolo numero 24 della gloriosa e longeva saga cestistica di Visual Concpets e 2K ĆØ stato pensato anche per essere una gigantesca dedica al numero 24, a quel Kobe Bryant che ha dato veramente tanto al mondo della palla spicchi e che, nonostante la tragica scomparsa, possiede ancora un peso specifico nel settore impressionante. Il testo della canzone di Lil Wayne che tuona allā€™inizio della presentazione del gioco, dedicata proprio allā€™ex stella nativa di Philadelphia, recita che ā€œnon cā€™ĆØ nulla che Kobe non possa fareā€ ed ĆØ un poā€™ questa la filosofia con cui il team di sviluppo si ĆØ approcciata al gioco questā€™anno, con quella stessa voglia di essere sempre e comunque i migliori che ha sempre contraddistinto il numero 24, cresciuto tra le strade di Reggio Calabria, Rieti e Pistoia. Al netto di un successo mediatico importante e di un apprezzamento sempre piĆ¹ solido da parte di addetti ai lavori e non solo, 2K ha voluto entrare in campo, questā€™anno, con la voglia di dimostrare di essere ancora in grado di stupire e di poter fare grandi numeri, sbandierando un talento sempre piĆ¹ riconoscibile e tangibile. NBA 2K24 ĆØ uno spartiacque importante per la serie cestistica piĆ¹ famosa, giocata e amata al mondo, e lo si ĆØ capito subito, sin dalle fasi di presentazione. Il team di sviluppo ha voluto lasciarsi dietro diversi aspetti degli ultimi anni, con lā€™obiettivo di gettare delle nuove basi per una nuova evoluzione, in un progetto che, negli ultimi anni, ha sempre dimostrato di saper gestire un potenziale enorme, seppur con qualche scivolone qua e lĆ . Dā€™altronde, anche tirando perfettamente, il pallone non entra sempre e Mike Wang e il suo team lā€™hanno capito bene, ragion per cui hanno pensato di ripartire dalle basi per cercare di dare nuova linfa a una serie che, sotto diversi aspetti, necessitava di uno scossone forte. Dopo aver macinato decine e decine di ore di gioco sono pronto a comunicarvi che NBA 2K24 rappresenta un grosso passo avanti per la serie sotto diversi punti di vista, seppur alcune ā€œmagagneā€ permangono ancora e sporcano in qualche modo un lavoro a dir poco certosino. La strada intrapresa, comunque, sembra essere veramente e finalmente quella giusta e non vedo giĆ  lā€™ora di poterne testare lā€™evoluzione nel corso dei prossimi capitoli della serie.

NBA 2K24: nel segno di Kobe, per Kobe

Il capitolo 24 della serie NBA 2K non poteva che essere dedicato alla memoria di uno che ha lasciato veramente il segno nella lega, per diversi motivi. Kobe Bryant ĆØ stato il simbolo di diversi aspetti, divenuti poi in qualche modo scontati e naturali dopo il suo passaggio, lasciando un segno a dir poco indelebile nella mente e nel cuore di giocatori, addetti ai lavori, cronisti, tifosi (anche di altre squadre), stelle dello spettacolo e via dicendo. Sulla scia di quei passi felpati e spaventosamente veloci e letali con cui il Black Mamba ā€œazzannavaā€ la sua preda, 2K ha voluto letteralmente divorare i giocatori, con un capitolo stracolmo di contenuti pensato proprio per fagocitare, rimanendo in tema, il tempo libero di tutti gli appassionati del brand. La prima aggiunta di rilievo, chiaramente, ĆØ quella pensata per Kobe: i Momenti del Mamba. Seguendo la linea produttiva messa in scena lo scorso anno con Michael Jordan, in NBA 2K24 ĆØ stata inserita una modalitĆ  di gioco pensata proprio per far rivivere, pad alla mano, la carriera di uno dei giocatori piĆ¹ forti di sempre, ma soprattutto la carriera di un giocatore che ha saputo frantumare ogni tipo di record partendo, praticamente, dal vuoto piĆ¹ totale, in un mare di dubbi e incertezze che ne hanno accompagnato lā€™ingresso nella lega.

Dalla storica semifinale finale vinta da protagonista contro gli spaventosi Kings di Divac, Webber, Stojakovic, Williams e via dicendo, passando per le gare da record come quella contro i Raptors, in cui ha messo a referto la seconda miglior prestazione offensiva di sempre, con 82 punti, fino alle ultime finali vinte in compagnia di Gasol, con i Momenti del Mamba ĆØ possibile rivivere tutta la carriera del numero 24 in maniera molto intima. Gli sviluppatori hanno abbellito tutto con filtri e soluzioni estetiche pensate proprio per aumentare il livello di credibilitĆ  e autenticitĆ  di tali partite, che rappresentano una tappa fondamentale per tutti gli appassionati del gioco e soprattutto per tutti quelli (come il sottoscritto) che sono cresciuti nel segno del Mamba.

Al di lĆ  della modalitĆ  sopracitata, NBA 2K24 offre tantissimi altri modi, come al solito, di passare il tempo sui server di gioco. Con il capitolo di questā€™anno sono tornate le Ere NBA, con cui ĆØ possibile affrontare partite e sfide a tema, scegliendo tra diverse epoche della storia del basket, con conseguenti cambi anche sul piano estetico del gioco ma anche, con le dovute proporzioni, a livello di gameplay. Oltre a questo, NBA 2K24 offre le solite, tante modalitĆ  di gioco, sia offline sia online. Con le Ere NBA ĆØ possibile anche, come lo scorso anno, avviare il MyGM con squadre del passato, trovandosi coinvolti nella lotta al titolo dei Jazz di Malone o dei Celtics del Big Three, ma con la possibilitĆ  di impostare diversi aspetti del gioco per personalizzare il piĆ¹ possibile lā€™avventura. Sotto questo aspetto, perĆ², ĆØ fondatamente sottolineare che le novitĆ  per le modalitĆ  offline non sono molto numerose. Gli sviluppatori hanno, con il MyGM in particolare, hanno portato su schermo un lavoro molto conservativo, con pochi spunti di interesse per chi non ha apprezzato gli scorsi capitoli e che, con ogni probabilitĆ , non appezzerĆ  nemmeno lā€™offerta di questā€™anno. Oltre a questo, ovviamente, il gioco permette di cimentarsi anche sfide, partite veloci e i classici match online, senza contare la presenza del solito, gigantesco, tutorial che questā€™anno assume unā€™importanza davvero capitale, specialmente per quanto riguarda la gestione dellā€™attacco, che risulta profondamente cambiata rispetto a 2K23 e che, per tal motivo, richiede un bel poā€™ di tempo poter essere assimilata anche dal giocatore piĆ¹ esperto. Le novitĆ  piĆ¹ importanti, in termini di contenuti, le hanno ricevute MyTeam e la MyCareer, seppur non tutto, almeno dal mio punto di vista, abbia le carte in regola per risultare per forza di cose un upgrade. Di questo, perĆ², ne riparleremo piĆ¹ avanti, perchĆ© voglio approfittare dellā€™assist che mi sono fatto per entrare nellā€™argomento piĆ¹ interessante e forse piĆ¹ importante del giorno: il gameplay, appunto.

ā€œWhite man canā€™t jumpā€

Lasciatemi aprire il paragrafo dedicato al ā€œnuovoā€ stile di gioco di NBA 2K24 con una citazione cinematografica di alto livello e che magari non tutti coglieranno (a proposito, vi invito a recuperare il film quanto prima), ma che secondo me si sposa molto bene proprio con quello che ĆØ il gioco questā€™anno. NBA 2K24, e lo si era detto anche in fase di anteprima, ĆØ un titolo profondamente cambiato in termini di giocabilitĆ , e lo si capisce sin dai primissimi passaggi fatti sul parquet virtuale. Rispetto al capitolo dello scorso anno, gli sviluppatori si sono concentrati con forza su aspetti come fase difensiva e soprattutto fase offensiva, ma la realtĆ  dei fatti ĆØ che, in generale, tutto il movimento dei giocatori sul campo e la stesso comportamento della palla in tutte le azioni che ha subito un pesante scossone rispetto al capitolo a cui abbiamo giocato fino a poche settimane fa. Lā€™aspetto piĆ¹ lampante del nuovo gameplay di NBA 2K24, come giĆ  comunque ampiamente anticipato dal team di sviluppo, ĆØ quello relativo alla fase offensiva. Rispetto a 2K23, le novitĆ  piĆ¹ interessanti si concentrato sulla fase di tiro, che in questa edizione assume contorni ancor piĆ¹ realistici e appaganti, ma anche allo stesso tempo ā€œelitariā€ e con una curva dā€™accesso molto esigente.Ā Tirare a canestro ĆØ diventato sempre piĆ¹ complesso, e stavolta gli sviluppatori hanno deciso di addizionare la difficoltĆ  del tiro in sospensione anche a quella delle conclusioni in post, da sempre un poā€™ piĆ¹ automatiche e che da questā€™anno diventano ugualmente legate alla bravura del giocatore nel saper scegliere il momento e la posizione giusta per andare a canestro. Grazie al sistema ProPlay, infatti, il numero di animazioni ĆØ aumentato a dismisura e giocatori in mezzo al campo riescono a comportarsi in maniera sempre molto differente in basa alla situazione, allā€™impatto con i corpi dei difensori avversari e in generale al modo in cui si decide di attaccare. Seguendo una linea ben precisa, legata principalmente allā€™abuso da parte di una fetta dā€™utenza nellā€™affidarsi esclusivamente alle conclusioni da fuori area, gli sviluppatori hanno tarato in maniera altissima la difficoltĆ  nel tirare, che questā€™anno rappresenta un forte scoglio anche per giocatori navigati come il sottoscritto. Trovare il timing giusto ĆØ molto complesso e soprattutto varia parecchio e mai come ora da giocatore in giocatore, cosa che costringe, chiaramente, a sviluppare una conoscenza e una dimestichezza coi comandi di gioco pressochĆ© infinita. Lo stesso discorso viene applicato anche alle conclusioni in post basso e qui, onestamente, viene fuori il vero aspetto elitario del gioco. Riuscire a segnare ĆØ diventato veramente complesso anche in questo modo e se il tutto diventa sempre piĆ¹ appagante ĆØ chiaro che risulti perĆ² anche forse troppo frustrante, in diversi momenti del gioco.

La nuova gestione dellā€™attacco si sposa, come dicevo pocā€™anzi, anche con le tante nuove animazioni che del gioco. Portare palla ĆØ diventato, con 2K24, sempre piĆ¹ armonioso e convincente, e in generale tutta la fase di possesso ĆØ stata impreziosita con maggiori possibilitĆ  in termini di circolazione della palla, sia grazie alla fisica stessa di questā€™ultima sia grazie a una maggiore consapevolezza da parte dellā€™IA. Durante le giĆ  tante partite disputate ho avuto modo di vedere movimenti piĆ¹ armoniosi e autentici in mezzo al campo, cosa che ha reso la costruzione della manovra piĆ¹ convincente e con piĆ¹ possibilitĆ . Le nuove animazioni hanno avuto un forte impatto anche sulla fase difensiva, che perĆ², secondo me, appare ancora un poā€™ troppo randomica in alcune situazioni. Ho apprezzato parecchio il feeling della fase difensiva in particolare nella lotta al rimbalzo e nelle fasi di difesa sotto canestro, con i ā€œlunghiā€ sempre molto precisi e attenti a presidiare la propria area pitturata anche nelle situazioni piĆ¹ complesse. In tal senso, per fare un esempio, un giocatore come Rodman mi ha fatto veramente la differenza e questo ĆØ proprio lo specchio di quanto detto poco sopra. Lā€™aspetto che, invece, mi ha convinto di meno ĆØ quello relativo alla fase di difesa perimetrale. Pur conoscendo bene le dinamiche della NBA e i suoi principali interpreti, ho avuto la sensazione che non sempre le animazioni e i nuovi micro movimenti siano in grado di aumentare la qualitĆ  della fase di non possesso, e soprattutto, troppe volte, i giocatori avversari hanno raggirato troppo facilmente anche il piĆ¹ abile dei difensori con movimenti fin troppo prevedibili e, normalmente, facili da evitare. Nel complesso, comunque, a livello di gameplay NBA 2K24 migliora parecchio lā€™esperienza di gioco e porta la serie a un livello simulativo sempre piĆ¹ appagante, stimolante e ludicamente eccitante, e sono convinto che con queste premesse i prossimi capitoli potranno fare veramente la gioia di tutti gli appassionati della serie.

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MyTeam e MyCareer: tanti passi avanti e qualche passo indietro

Come giĆ  vi ho accennato, le principali modifiche strutturali le hanno ricevute, giustamente, le due modalitĆ  piĆ¹ importanti: MyTeam e MyCareer. Prima di concentrarmi sul discorso relativo al MyTeam, decisamente piĆ¹ ampio e complesso, voglio spendere due parole sulla MyCareer, che questā€™anno ĆØ arrivata con pochi proclami ma ha saputo dimostrare di saper portare tanta sostanza allā€™interno del gioco. La Carriera giocatore di NBA 2K24, sia chiaro, non offre alcuna novitĆ  rispetto al passato, non comunque di quelle pesanti, e si presenta molto in linea con quanto visto nelle scorse edizioni, con qualche piccola aggiunta qua e lĆ  comunque gradita. 2K non ha voluto stravolgere la formula della modalitĆ , ma ha, giustamente, pensato a diversi modi per rendere lā€™esperienza di gioco piĆ¹ stimolante per i giocatori. La scelta ĆØ ricaduta nello snellire parecchio i momenti ā€œmortiā€ eccessivi visti lo scorso anno, e il risultato ĆØ molto convincente. La nuova CittĆ  ĆØ ancor piĆ¹ grande, ĆØ ricca di attivitĆ  e possiede finalmente una mappa con indicatori semplici da seguire e da tenere sotto controllo, ma soprattuto ĆØ il teatro di una carriera molto piĆ¹ libera e con meno vincoli. Avete presente tutte quelle scene iniziali pesanti e ridondanti? La scelta delle scarpe che durava tipo quattro ore e dodici missioni? Ecco, questā€™anno tutto questo non lo vedrete mai, perchĆ© la volontĆ  degli sviluppatori ĆØ chiara: il divertimento prima di tutto, al di lĆ  del gusto personale. Anche la storia di fondo ĆØ meno profonda e molto piĆ¹ dozzinale e il risultato, lo ripeto, funziona molto bene. Quello che non funziona ĆØ, come al solito, lā€™ottimizzazione. I tempi per spostarsi da un posto allā€™altro sono sempre troppo alti e i caricamenti frequenti non rendono lā€™esperienza esattamente godibile. Anche lā€™aspetto pay-to-win, almeno in questa modalitĆ , rimane fin troppo marcato. La facilitĆ  con cui si puĆ² massimizzare la potenza del proprio giocatore ĆØ a volte imbarazzante e rischia di vanificare tutto il contorno che rimane comunque molto solido, anche soltanto nelle intenzioni e nelle possibilitĆ  offerte al giocatore.

Discorso diverso per il MyTeam. Gli sviluppatori hanno inserito nellā€™edizione di questā€™anno tantissime novitĆ  per cercare di ridurre il gap tra i giocatori ā€œpagantiā€ e i casual gamer, con buoni risultati. La prima novitĆ  riguarda la rimozione del mercato dei giocatori o, per meglio dire, delle aste. Da questā€™anno, infatti, i giocatori potranno acquistare i propri giocatori preferiti direttamente da un database interno, cosa che, nelle intenzioni, potrebbe rendere meno pay-to-win lā€™esperienza di gioco. In realtĆ , purtroppo, potendo acquistare direttamente i giocatori il rischio di trovarsi di fronte a chi puĆ² fare la differenza sin da subito cā€™ĆØ eccome, ma per fortuna cā€™ĆØ il Salary Cap a tentare di equilibrare un poā€™ la questione. Grazie a questa novitĆ ,come dice la parola stessa, in quasi tutte le modalitĆ  di gioco principali ĆØ impossibile abusare del proprio roster, e non sarĆ  possibile schierare tutte i maggiori giocatori nella stessa formazione, cosa che puĆ² equilibrare non poco le cose e rendere il divario tra i vari team sempre meno evidente, almeno sulla carta. Con il MyTeam di questā€™anno, inoltre, i giocatori avranno anche accesso a piĆ¹ modi per guadagnare MT, la valuta che permette di acquistare i giocatori. Grazie a questa soluzione ĆØ possibile vedere maggiormente i frutti del proprio lavoro sbocciare. Siete dei bravi difensori? Riceverete un botto di MT in piĆ¹ se avete evitato di prendere punti facili, se siete stati bravi a rimbalzo o dei lottatori sulle palle vaganti e questo aspetto si conferma veramente importante, soprattutto se ci compie un parallelo rispetto a quanto visto nelle scorse edizioni. Per il resto, le modalitĆ  principali sono rimaste piĆ¹ o meno invariate. Questo nuovo MyTeam ĆØ decisamente gestito meglio, secondo il mio punto di vista, anche nella gestione degli obiettivi e delle relative ricompense. Le varie agende da cui ĆØ composta ogni stagione permettono di sbloccare ricompense e punti exp in mille modi diversi, e proprio riguardo ai punti exp ĆØ importante sottolineare che questi sono legati al nuovo Season Pass, introdotto quest’anno per la prima volta. Avanzando di livello (ci sono piĆ¹ tier, ma sono a pagamento) ĆØ possibile sbloccare piĆ¹ ricompense, che vanno da oggetti cosmetici fino a bonus MT, gettoni e carte giocatore, in un sistema decisamente interessante ma su cui, qui sƬ, onestamente, grava lo specchio del pay-to-win in maniera forse troppo e inutilmente eccessiva. A conti fatti, perĆ², questo ĆØ sicuramente il MyTeam piĆ¹ completo di sempre e non vedo lā€™ora di capire come verrĆ  evoluto il concetto nel corso dei prossimi episodi.

Un parquet un po’ meno lucido

Sotto il punto di vista tecnico e grafico, il lavoro svolto da 2K ĆØ decisamente valido, seppur non rivoluzionario e clamoroso come si potrebbe immaginare. Ammettiamolo: ogni volta che si parla di un nuovo NBA di 2K le aspettative intorno anche allā€™aspetto grafico della produzione schizzano sempre e comunque alle stelle, non ĆØ un mistero. 2K e Visual Concepts ci hanno abituato molto bene negli ultimi anni, con produzioni tecnicamente sempre molto avanzati e in grado di sfruttare meglio di molti altri esponenti del settore dei titoli sportivi, e non solo, le potenzialitĆ  dei nuovi hardware e in generale lā€™evoluzione di tutto il settore videoludico. Di conseguenza, anche e soprattutto questā€™anno, considerando la voglia del team di fare una sorta di nuovo punto di partenza per la serie, mi sarei aspettato qualche piccolo scossone anche dal punto di vista tecnico, che perĆ², onestamente, non cā€™ĆØ stato. Anzi. A livello audiovisivo, NBA 2K24 si dimostra in forte continuitĆ  con il suo predecessore, con modelli poligonali sempre ottimamente realizzati e in generale una sensazione di realismo molto marcata, ma rispetto al capitolo dello scorso anno e, se vogliamo, anche a 2K22, di passi avanti in termini di salto generazionale sono quasi nulli. Il team di sviluppo, questā€™anno, si ĆØ concentrato principalmente sul rifinire quanto giĆ  di buono ottenuto nel corso degli ultimi anni, andando a ritoccare e a puntellare un quadro generale giĆ  di per sĆ© molto valido. Mi viene da pensare, in primis, allā€™ottimo lavoro svolto per quanto concerne la modellazione e la resa in campo dei giocatori, sempre piĆ¹ credibile e, finalmente, aiutata da proporzioni piĆ¹ armoniose e realistiche, cosƬ come le loro movenze, spalleggiate, come detto in precedenza, da un parco animazioni sempre piĆ¹ variegato. Anche i tessuti hanno subito un ottimo upgrade, cosƬ come in generale quegli elementi di contorno, come il sudore, la resa del pubblico e cosƬ via sono diventati sempre piĆ¹ armoniosi e credibili. Paradossalmente, non ho apprezzato piĆ¹ di tanto la gestione dellā€™illuminazione, che ho trovato veramente e sorprendentemente piatta, soprattutto quando si va ad osservare la riproduzione delle arene e in particolare dei parquet.

Per il resto, comunque, il lavoro svolto da 2K ĆØ sempre piĆ¹ che valido, anche in termini di stabilitĆ . La versione PS5, quella da noi testata per la recensione, ha palesato un frame-rate solidissimo, con cali e incertezza praticamente inesistenti e anche la gestione dei tempi di caricamento lā€™ho trovata un attimo migliorata, seppur in alcune modalitĆ  (la MyCareer in primis) rimangono ancora troppi e a volte troppo lunghi. Molto piacevole ĆØ anche il supporto al DualSense, seppur comunque classico e senza colpi di genio. I grilletti adattivi fanno un buon lavoro nel restituire il feeling dei contatti, specialmente quelli piĆ¹ ā€œfisiciā€, come le lotte al rimbalzo e la caccia alla palle vaganti, cosƬ come riescono bene a far percepire lā€™affaticamento nelle fasi piĆ¹ avanzate delle partite. Niente da dire anche sulla presentazione generale: il quadro complessivo rimane molto credibile e pieno di vita, con scene di intermezzo come interviste e momenti di dibattito di tra i vari presentatori molto in linea con la controparte reale, ma tutto comunque ĆØ molto in linea con i capitoli degli ultimi anni, senza particolari sforzi realizzativi. Ottima, come sempre, la colonna sonora. Tralasciando lā€™iconico pezzo di cui vi parlavo pocā€™anzi di Lil Wayne dedicato a Kobe, anche tutto il resto della soundtrack ĆØ a dir poco splendida, con pezzi che spaziano di genere in genere, con un focus sempre piĆ¹ forte su pezzi hip hop e RnB, rendendo anche la sola navigazione nei menĆ¹ sempre piacevole.

Piattaforme: PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox One, Xbox Series X/S, Microsoft Windows, Nintendo Switch

Sviluppatore: Visual Concepts, 2K

Publisher: 2K

NBA 2K24 ĆØ un titolo dalla doppia faccia. Se da un punto di vista del gameplay e di alcune modalitĆ  di gioco (in primis MyTeam) ha fatto registrare dei grossi scossoni, lo stesso non si puĆ² dire di altri aspetti, che rimangono fondamentalmente immutati rispetto agli scorsi anni. La strada intrapresa dal team di sviluppo sembra quella giusta, ma alcuni aspetti andranno comunque per forza di cose limati e rivisti, anche perchĆ© non tutto ha dimostrato di funzionare a dovere, specialmente negli aspetti che vi ho evidenziato in precedenza. Nel complesso, comunque, NBA 2K24 rimane un titolo imperdibile per tutti gli appassionati di basket, anche soltanto per la gigantesca e merita dedica fatta a uno dei piĆ¹ grandi giocatori di sempre, che da lƬ, in quel gigantesco cielo giallo-viola, sta ridendo felice nel rivedersi in campo e, magari, si sta anche un poā€™ arrabbiando perchĆ© non riesce a segnare senza i timed verdi.

Ho imparato a conoscere l'arte del videogioco quando avevo appena sette anni, grazie all'introduzione nella mia vita di un cimelio mai dimenticato: il SEGA Master System. Venticinque anni dopo, con qualche conoscenza e titoli di studio in piĆ¹, ma pochi centimetri di differenza, eccomi qui, pronto a padroneggiare nel migliore dei modi l'arte dell'informazione videoludica. Chiaramente, il tutto tra un pizza e l'altra.