Parlare del Cyberpunk 2077 di CD Projekt Red (qui la nostra recensione PC e qui quella PlayStation 5) è sempre un’esperienza dolceamara. Il gioco, nonostante le sue indubbie qualità, è stato lanciato in modo affrettato e maldestro: era pieno di bug e molte delle promesse fatte durante la fase di promozione sono state deluse in modo piuttosto evidente. Il tanto atteso DLC Cyberpunk 2077 Phantom Liberty e la relativa patch 2.0 sono stati tacitamente presentati al pari di una parziale soluzione alle storiche lacune del titolo di fantascienza. Nella pratica, questi aggiornamenti avrebbero dovuto modificare l’esperienza di Cyberpunk 2077 per come lo abbiamo conosciuto fino a oggi, tuttavia non possiamo effettivamente sostenere di trovarci innanzi a una rivoluzione vera e propria. A differenza di quanto avvenuto per giochi come Final Fantasy XIV o No Man’s Sky, CD Projekt Red non ha intavolato un rifacimento radicale del pregresso sistema di gioco, ma si è piuttosto limitato ad applicare una serie di aggiustamenti di varia entità. Con questa consapevolezza, cerchiamo di valutare se il DLC e la patch possano effettivamente segnare una svolta significativa nel destino del gioco o se sia semplicemente arrivata l’ora di voltare pagina e andare avanti.
Cyberpunk 2077 Phantom Liberty è una “spy story” dai risvolti inattesi
I trailer diffusi nei mesi scorsi dagli sviluppatori presentavano la trama di Cyberpunk 2077 Phantom Liberty in maniera estremamente diretta: la navicella spaziale della Presidente dei Nuovi Stati Uniti è precipitata all’interno dei confini di un distretto di combattimento noto come Dogtown. Questa zona urbana è circondata da alte mura e sorvegliata da guardie armate, mentre le sue strade sono controllate dall’esercito paramilitare di un colonnello autoritario di nome Kurt Hansen.Molti, noi compresi, hanno notato forti somiglianze tra il frammento narrativo presentato nei video e il classico del cinema d’azione 1997: Fuga da New York, un accostamento che ha suscitato preoccupazioni riguardo alla possibilità che lo studio videoludico polacco si potesse limitare a emulare l’atmosfera e i contenuti del classico cinematografico.
Tuttavia, siamo lieti di sottolineare che quanto si è evinto dai trailer rappresenta solamente l’incipit della trama effettivamente esplorata dal DLC, i fatti raccontati sono in realtà molto più complessi e hanno poco o nulla a che fare con la sopraccitata politica. Almeno non in modo diretto.La storia si concentra piuttosto su Songbird, assistente presidenziale che sembrava essere relegata a un ruolo relativamente marginale. Le sue decisioni, le circostanze che la affliggono e le sue relazioni sociali fanno sì che proprio lei sia al centro di tutto quello che avviene a Dogtown, incluso il coinvolgimento dei servizi segreti FIA guidati da quel Solomon Ree che è interpretato dall’attore Idris Elba.
The Spy Path
Le circa 15 ore di gioco offerte da Cyberpunk 2077 Phantom Liberty sono ricche di colpi di scena e ramificazioni narrative di notevole portata. Non sveleremo dettagli specifici per non rovinarvi la sorpresa, ma possiamo garantirvi che i traguardi autoriali del DLC sono paragonabili a quelli vissuti nei primi capitoli del gioco originale, quelli che affiancano al protagonista personaggi sfaccettati quali Jackie Welles e Dexter DeShawn. I protagonisti di questo capitolo aggiuntivo sono complessi e ambigui, eppure risultano quasi sempre affabili. Le loro storie sono tragiche e sfumate, prive di concetti dicotomici quali lo scontro tra il bene e il male; sono plasmate dalle sfumature di grigio, influenzate da contesti che sovrastano il libero arbitrio dei soggetti che le animano. Spesso, anche le scelte apparentemente più sensate e altruiste fatte dai giocatori si tradurranno pertanto in conseguenze disastrose e fataliste, una peculiarità che incarna squisitamente la condizione nefasta e pessimista tipica dello stile cyberpunk.
Cane mangia cane
Il quartiere di Dogtown gioca un ruolo fondamentale nel tratteggiare l’essenza di Cyberpunk 2077 Phantom Liberty. L’invalicabilità dei suoi confini è decisamente sopravvalutata, tuttavia l’area di combattimento si distingue nettamente per la sua caratterizzazione visiva che rimanda alle atmosfere decadenti che abbiamo ammirato in film quali Blade Runner 2049. Contrariamente a quanto possano suggerire i dialoghi dei personaggi non giocanti, Dogtown non appare però significativamente più decadente o squallida della vicina Night City. Anzi, in molti aspetti, le imponenti sculture che adornano le sue strade si rivelano più artistiche e iconiche rispetto ad alcuni dei vialoni generici che tagliano invece la metropoli. L’introduzione di Dogtown rappresenta altresì un momento di grande impatto. Il primo accesso all’area di combattimento è strutturato per sorprendere e stupire i giocatori: il protagonista, V, è costretto a infiltrarsi nel quartiere attraverso intricati cunicoli fognari, emergendo nel punto più remoto dell’insediamento. Questo suscita l’effimera, ma estremamente piacevole, illusione di essere stati catapultati in un mondo sconosciuto e distante da ogni realtà nota, una nota di alienazione che purtroppo si dissolve non appena ci si rende conto che Dogtown è divisa da Night City solamente da un checkpoint di poco conto.
I nuovi chromo di Cyberpunk 2077 Phantom Liberty
Cyberpunk 2077 Phantom Liberty non si limita a offrire una trama eccellente o a espandere la mappa navigabile di Night City, ma porta con sé anche una serie di aggiunte al gameplay che, tuttavia, nella pratica si rivelano meno sorprendenti di quanto si potrebbe altrimenti pensare. In cima a questa lista spicca l’introduzione del ramo delle abilità “Relic”, ovvero quel braccio dell’albero di sviluppo del personaggio che dal 2020 a oggi è sempre stato inaccessibile agli utenti.
Dopo tre anni di attesa possiamo finalmente scoprire cosa si celasse dietro a questo enigmatico blocco. Le aspettative erano alle stelle, tuttavia il risultato finale è piuttosto deludente. Al posto di introdurre nuove e innovative capacità di gioco, lo sblocco delle abilità “Relic” si traduce semplicemente nella possibilità di poter accedere a talenti che ottimizzano ulteriormente le abilità già affinate seguendo i percorsi tradizionali di sviluppo del personaggio. I risultati sono indubbiamente impressionanti, tuttavia il DLC si colloca in un punto tanto avanzato della trama che è facile che i giocatori siano già riusciti a toccare un elevato livello di potenza, rendendo queste migliorie aggiuntive in gran parte superflue. Durante le nostre ore di gioco, abbiamo attivato più volte le abilità “Relic”, tuttavia non possiamo dire di aver mai percepito un riscontro significativo nel gameplay.
Fenomenali poteri cosmici in un minuscolo spazio vitale
Con l’arrivo di Cyberpunk 2077 Phantom Liberty, CD Projekt Red ha introdotto due nuove tipologie di missioni, la ricerca di casse di rifornimenti aviolanciate e il saccheggio delle normali autovetture. Le prime sono innegabilmente spettacolari dal punto di vista visivo: un velivolo sorvola Dogtown a bassa quota, quindi rilascia una cassa metallica contrassegnata da un fumogeno rosso, la quale atterra tra i popolosi anfratti del quartiere. Questa dinamica crea un’atmosfera affascinante e scenografica, tuttavia dal punto di vista delle meccaniche di gioco, queste missioni risultano smussate, prive di mordente. Nonostante i nostri sforzi, non siamo mai riusciti a raggiungere la cassa prima delle altre gang, il che ha tradotto l’esperienza in un banale combattimento all’ultimo sangue il cui fine è l’ottenimento di equipaggiamenti non particolarmente interessanti.
Più utile, ma non necessariamente più avvincente, è invece il furto delle autovetture. Se nel gioco principale questo tipo di missione era legato a veicoli specifici richiesti da personaggi dalla dubbia tempra morale, l’espansione si limita a indicare sulla mappa i modelli di auto di interesse per i meccanici di riferimento. Si ruba un’auto e la si consegna a uno degli uomini affiliati al “fixer” Muamar Reyes. Nulla di trascendentale, ma un compito tanto semplice si affianca a un grande vantaggio: per ogni macchina reperita, si ottengono sconti che possono ridurre considerevolmente i prezzi esorbitanti e altrimenti proibitivi delle auto acquistabili in gioco. Tuttavia, non tutti potrebbero trovare desiderabile un simile guadagno. Il sistema di guida di Cyberpunk 2077 non è certamente tra i più apprezzati e la patch 2.0 ha forse addirittura peggiorato la situazione.
Cyberpunk 2077 Phantom Liberty: They didn’t stop to think if they should
CD Projekt Red sostiene di essere al lavoro per ripristinare la fiducia del pubblico, gravemente danneggiata durante il lancio di Cyberpunk 2077. La patch 2.0 aveva in tal senso tacitamente promesso di segnare un importante passo in questa direzione, ma purtroppo i risultati ottenuti lasciano a desiderare. Questo aggiornamento finalmente affronta alcune delle inaccettabili carenze riscontrate nel gioco base, integrando finalmente nel parco videoludico il combattimento veicolare e un sistema di intervento poliziesco perlomeno funzionale. Tuttavia, entrambi questi aspetti risultano ancora molto grezzi e i loro limiti diventano ancora più evidenti non appena ci si mette al volante. Le missioni di furto automobilistico e gli scontri con le forze dell’ordine spesso si traducono infatti nella necessità di sfuggire agli inseguitori a bordo di un veicolo, tuttavia questa pratica si rivela tanto scomoda quanto inefficace. Sparare mentre si guida risulta di scarsa utilità, se non addirittura controproducente. La manovrabilità dei veicoli in Cyberpunk 2077 è quantomeno particolare e richiede nei giocatori un notevole impegno: mirare e premere il grilletto mentre l’autovettura di turno sfreccia disperatamente tra le strade piene di detriti di Night City è frequentemente più una distrazione che un’esperienza gratificante, almeno se si tengono in considerazione i risultati finali.
Una volta eliminata un’onda di avversari, la successiva si manifesta nel giro di pochi secondi, il che dà l’impressione che l’annientamento degli scagnozzi sia una perdita di tempo, non un investimento utile capace di alimentare le fantasie di potere del giocatore medio. Se è possibile, abbandonare il veicolo e proseguire a piedi tra i numerosi vicoli di Night City risulta più vantaggioso che cercare di far perdere le proprie tracce adoperando le quattro ruote. Al contrario, se si è costretti a continuare a guidare la scelta migliore è semplicemente quella di ignorare i nemici fino a quando non si raggiunge una sorta di confine invisibile che interrompe bruscamente l’inseguimento convincendo i personaggi non giocanti a desistere dall’assalire ulteriormente il protagonista. Si tratta di soluzioni di game design grossolane che potevano andare bene nei primi anni Duemila, ma che ora risultano straordinariamente vecchie e datate. Dal canto suo, la ristrutturazione dell’albero delle abilità arricchisce ciò che di buono la scorsa patch aveva già consolidato, tuttavia l’interfaccia utente appare ora più disordinata e confusa che mai. Le abilità vecchie e nuove creano effetti visivi che spesso si sovrappongono tra loro, rendendo difficile durante i momenti più concitati comprendere cosa stia accadendo sullo schermo. E tutto ciò accade mentre i bug sono ancora una presenza costante. Durante il nostro tempo con Cyberpunk 2077 Phantom Liberty abbiamo sperimentato tre crash di sistema e numerosi difetti grafici. In un caso siamo persino stati fagocitati dal pavimento, finendo eiettati al di fuori dei normali confini di gioco.
Piattaforme: PC, PlayStation 5, Xbox Series X|S
Sviluppatore: CD Projekt Red
Publisher: CD Projekt
Nel suo piccolo, il DLC di Cyberpunk 2077 Phantom Liberty riesce a valorizzare tutte le qualità presenti nel gioco principale: i personaggi sono coinvolgenti, la regia è accattivante e le ambientazioni sono affascinanti. Tuttavia, l’espansione non è immune dalle problematiche già presenti nel normale Cyberpunk 2077, anzi, spesso queste carenze si intrecciano con alcune delle novità introdotte dalla recente patch 2.0, causando qualche fastidio. Cyberpunk 2077 Phantom Liberty si fregia dunque di una trama che è indubbiamente raccomandabile e appagante, tuttavia le basi tecniche su cui poggia sono imperfette, non sono mai state opportunamente restaurate, sono dannose all’esperienza complessiva dell’espansione. Se siete appassionati dell’universo di Night City, questo DLC potrebbe comunque soddisfare le vostre aspettative, tuttavia siamo ancora lontani dal poter testimoniare quel rinascimento che il marchio si sarebbe altrimenti meritato.