Ace Attorney Investigations Collection Recensione: grazie, Capcom

Gran parte dei publisher dalla grande storia editoriale, negli ultimi anni, hanno dato vita a operazioni di remake, remaster e collection di titoli più o meno noti, cercando da un lato di far conoscere i propri brand a un pubblico allargato e dall’altro di capitalizzare, com’è normale, sui grandi classici presso i nostalgici. Capcom si è dimostrata molto capace nell’operazione, non limitandosi all’operazione “cassettina” stipando vecchie rom all’interno di hub tematici con qualche bonus che lascia il tempo che trova come contentino. Il remake di Resident Evil 4 è un esempio da seguire, mentre le antologie di classici dei picchiaduro sono preziosissime (e le prossime due, MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection Arcade Classics e Capcom Fighting Collection 2, sono letteralmente imperdibili). In questi due casi, però, si tratta di franchise immortali, seguitissimi, che proseguono imperterriti: Street Fighter e Resident Evil. Quel che stupisce è, invece, l’amorevole attaccamento verso il franchise di Ace Attorney, che negli ultimi anni ha goduto della riedizione di tutti i capitoli della saga in versione potenziata, con Ace Attorney Investigations Collection (in uscita il 6 settembre su Nintendo Switch, PlayStation 4, Steam e Xbox One) a chiudere il cerchio.

Ace Attorney: una sinfonia di obiezioni e dibattimenti

I fan di lunga data del franchise lo aspettavano in fondo al cuore: dopo le raccolte Phoenix Wright: Ace Attorney Trilogy e Apollo Justice: Ace Attorney Trilogy, e soprattutto dopo l’imponente lavoro di traduzione e adattamento su The Great Ace Attorney Chronicles, era quasi inevitabile che Capcom si sarebbe concentrata anche sulla dualogia spin-off Ace Attorney Investigations. Dopotutto, se si era impegnata a realizzare una versione occidentale di un doppio titolo complesso come Chronicles, perché non farlo per i due giochi dedicati a Miles Edgeworth, uno dei personaggi più amati della serie? Finalmente, arriva la notizia tanto attesa: Ace Attorney Investigations Collection uscirà il 6 settembre su Nintendo Switch, PlayStation 4, Steam e Xbox One. Abbiamo avuto l’opportunità di provare i primi casi dei due giochi che compongono la raccolta – Ace Attorney Investigations: Miles Edgeworth e Ace Attorney Investigations 2: Prosecutor’s Gambit – e siamo pronti a condividere le nostre prime impressioni, in attesa della recensione completa che arriverà più avanti.

Ace Attorney Investigations Collections

Edgeworth, Miles Edgeworth

La pubblicazione di una collection “definitiva” dei Phoenix Wright: Ace Attorney Trilogy di Gyakuten Saiban/Ace Attorney era prevedibile ma necessaria. Tuttavia, per i capitoli successivi, la situazione era diversa, poiché richiedevano un notevole lavoro di adattamento sotto vari aspetti. Capcom, con grande perizia e determinazione, ha affrontato questo compito prima con la miracolosa duologia prequel inclusa in The Great Ace Attorney Chronicles e poi, recentemente, con la Apollo Justice: Ace Attorney Trilogy, che ha reso disponibili e attuali i tre capitoli “conclusivi” della saga. Rimaneva, a questo punto, l’incognita dei due spin-off ambientati “fuori” dall’aula di tribunale, ma non per questo privi di personaggi eccentrici, indizi da scoprire e contraddizioni da cogliere. Si tratta dei due Investigations con protagonista Miles Edgeworth, procuratore distrettuale sagace e distinto, ma anche involontariamente buffo, a volte. Purtroppo, già all’epoca della loro uscita, i due Investigations non erano riusciti a piazzarsi tra i preferiti dei fan, tanto che il secondo capitolo non era mai uscito dai confini asiatici prima d’ora. Alla fine, però, Capcom ha deciso di ingraziarsi il suo fedele pubblico creando questa nuova, ricercatissima, antologia.

Facciamo un passo indietro per coloro che non sono familiari con la saga: Gyakuten Saiban è una serie di visual novel investigative che ha saputo creare un genere a sé, tanto da diventare un punto di riferimento per altri titoli che ne riprendono la struttura così peculiare. Questa saga si colloca a metà tra il legal thriller e il courtroom drama, offrendo al giocatore la possibilità di assumere il ruolo di un avvocato determinato a scoprire la verità, muovendosi tra scene del crimine, luoghi d’indagine e aule di tribunale.

Nella serie principale, si entra nei panni di un avvocato difensore apparentemente improbabile, incaricato di investigare, interrogare testimoni, cercare prove, smascherare false testimonianze e, in sostanza, ribaltare processi che sembrano già decisi in partenza. La saga brilla per la sua capacità di fondere dramma e commedia dell’assurdo, creando personaggi indimenticabili e situazioni avvincenti che catturano l’attenzione del giocatore, nonostante un gameplay relativamente semplice, basato sugli elementi fondamentali delle visual novel giapponesi e delle avventure punta e clicca.

Nei due capitoli di Investigations, l’elemento di courtroom drama viene messo da parte per dare maggiore spazio alla fase investigativa. In questi giochi, un efferato delitto viene commesso, e il protagonista, con l’aiuto prezioso, ma talvolta involontario o maldestro, di alcuni assistenti, conduce le indagini, raccoglie prove, costruisce teorie, smonta testimonianze ingannevoli e, alla fine, incastra i colpevoli.

Ace Attorney Investigations Collections

Sempre al meglio delle proprie possibilità

Il gioco si articola in fasi prefissate che avanzano man mano che le indagini progrediscono, ma queste fasi risultano meno rigide rispetto a quelle della saga originale, senza soluzioni di continuità e con meno interruzioni. Le indagini si alternano a dialoghi e testimonianze in modo più fluido, senza il pathos dell’aula di tribunale a incombere, sebbene alcune dinamiche rimangano invariate, anche se con nomi e meccaniche differenti. Ad esempio, al posto dei controinterrogatori nei processi, abbiamo le fasi di accesa discussione con i testimoni, ma i risultati e le penalità sono simili.

Esistono anche meccaniche speciali, dal tono meno “fantasy” rispetto a quelle utilizzate da Phoenix Wright e Apollo Justice in altri titoli, e più simili a mind games à la Sherlock Holmes. Un esempio è la tecnica degli “scacchi mentali” presente nel secondo gioco. L’investigazione è a tutto tondo, con il personaggio libero di muoversi nello scenario (e non solo il nostro puntatore, come da tradizione) e di soffermarsi su vari elementi in modo diverso, esaminando oggetti, scene del crimine e dettagli di vario tipo, confrontandoli con gli oggetti nell’inventario e chiedendo il parere degli altri personaggi.

Il tutto utilizzando anche le abilità di logica e deduzione del nostro paladino della giustizia, a volte aiutato dai suoi assistenti. Fondamentale, in proposito, è l’apporto della giovane Faye e del suo gadget, il Little Thief, in grado di ricostruire le situazioni delle scene del crimine.

Se siete appassionati di titoli investigativi “su binari”, The Great Ace Attorney Chronicles è il gioco che fa per voi. Tuttavia, è fondamentale affrontare i casi, i personaggi e l’intera ambientazione con la giusta predisposizione mentale, pronti a immergersi nel mondo ideato dalla mente eclettica di Shu Takumi, noto per la sua inclinazione verso una certa bizzarria anime e quel tocco di “weirdness” tipicamente giapponese.

La giocabilità del titolo si basa su meccaniche piuttosto tradizionali e, in sostanza, richiede un minimo di arguzia nel collegare i vari elementi attraverso le interfacce disponibili. Sebbene il gameplay in sé non risulti particolarmente innovativo o divertente, le situazioni in cui vengono inseriti i personaggi – e i personaggi stessi – riescono a catturare l’attenzione del giocatore, spingendolo a incalzare i testimoni per scoprire gli sviluppi successivi. È essenziale accettare la natura da visual novel del gioco; tanto che esiste persino un’opzione di “autoplay”, che consente di vivere l’intera esperienza come se fosse un anime. In questo caso, tutte le scelte narrative e le svolte nei casi (che prevedono sempre una soluzione univoca) vengono gestite dalla CPU, trasformandovi in semplici spettatori.

Tuttavia, questa opzione non è consigliabile. Anche se ci si blocca in un punto, è sufficiente tentare diverse soluzioni, e la soddisfazione di individuare subito il giusto collegamento è davvero appagante.

Eureka!

In questo dittico, il protagonista è il procuratore Miles Edgeworth, un sagace e integerrimo uomo di legge dal tormentato passato. Dopo alcune vicissitudini in aula con il rivale Phoenix Wright, è più determinato che mai a scovare ogni briciolo di verità nei casi a lui proposti… o in quelli in cui si ritrova suo malgrado. Il suo stesso ufficio diventa la scena di un efferato quanto inspiegabile crimine, e le sue doti deduttive fremono nel voler risolvere il caso, che sarà solo il trampolino verso una piscina di squali molto più ampia.

Ad aiutarlo, vecchie e nuove conoscenze, per un mistero che si infittirà sempre più, diramandosi in nuove direzioni. La posta in gioco si farà ancora più alta nel secondo titolo della serie, in cui Miles dovrà fare i conti con il passato… e con quello che vuole sia il suo futuro.

Riguardo a queste nuove versioni dei giochi, è doveroso sottolineare l’eccellente lavoro svolto nella traduzione e nell’adattamento del secondo capitolo. Questo adattamento mantiene la coerenza con lo stile della serie originale, adottando nomi e riferimenti americani piuttosto che nipponici, senza però tradire il senso dell’opera originale. La traduzione del primo gioco, anch’essa in inglese, sembra essere rimasta invariata rispetto al passato, ma il titolo si distingue per un nuovo doppiaggio delle frasi più emblematiche. Inoltre, è ora possibile giocare in ben sette lingue diverse, anche se, purtroppo, l’italiano e lo spagnolo non sono ancora contemplati, nonostante le pressanti richieste dei fan delle rispettive nazioni.

Numerosi sono i miglioramenti apportati alla quality of life dell’esperienza, che, ricordiamo, risale originariamente ai tempi del Nintendo DS. Questi miglioramenti ricalcano e ampliano quanto già fatto nelle precedenti compilation. Oltre alle già apprezzatissime gallery di artwork, filmati e musiche, ai trofei e alle chicche inedite in occidente, abbiamo la possibilità di scegliere direttamente da quale episodio e capitolo iniziare a giocare. Anche se sarebbe – letteralmente – un delitto non giocare in ordine sequenziale, almeno la prima volta.

Inoltre, è possibile selezionare la Modalità Storia e godersi il tutto come se fosse una sorta di anime, se non si vuole spremere le meningi e si desidera solo la parte narrativa. Si possono comodamente rileggere i log della storia e cambiare le musiche di riferimento, tra l’altro.

Uno degli elementi che distingue maggiormente questa antologia rispetto alle precedenti è l’aspetto grafico. Mentre i titoli precedenti avevano beneficiato di un eccellente processo di remaster in super HD, questa nuova edizione rappresenta un vero e proprio remake, con sprite ridisegnati in HD dal celebre designer Tatsuro Iwamoto. La qualità dei modelli è impressionante, sia per la definizione che per l’espressività delle animazioni, anche se lo stile chibi utilizzato, con proporzioni della testa leggermente esagerate rispetto al corpo, può richiedere un po’ di tempo per abituarsi. In ogni caso, è sempre possibile optare per la versione classica, con gli sprite originali semplicemente “ripuliti”.

Piattaforme: PlayStation, Xbox, Nintendo Switch, PC (via Steam)

Sviluppatore: Capcom

Publisher: Capcom

Data di uscita: 6 settembre

Ace Attorney Investigations Collection non può mancare nella collezione dei fan del franchise, andando a colmare sia un vuoto sugli scaffali (veri o virtuali che siano) che un vuoto narrativo sul suo protagonista. Due titoli uno più bello dell’altro, per quanto risentano del peso degli anni per quanto riguarda le meccaniche di gioco un po’ rigide. La parte narrativa, sempre incalzante e divertente, spinge comunque ad andare sempre avanti.
Ai neofiti consigliamo di dare fiducia al titolo provando la demo e considerando che… quello è solo l’inizio! Che prima recuperino la prima trilogia è consigliabile ma non necessario.
Ad ogni modo, ringraziamo Capcom per aver creduto nelle potenzialità di mercato della saga e nell’averla voluta completare. Che il futuro ci riservi un nuovo capitolo?

 

Toumarello è il nickname che si porta appresso ormai da anni, ma non chiedetegli di spiegarvelo: è un tipo logorroico e blablabla. Per vivere (in ogni senso) scrive e descrive, in particolare di roba multimediale, crossmediale, transmediale... insomma, gli interessa il contenuto ma spesso resta affascinato dall'utilizzo del contenitore. Ama Tetris e le narrazioni interattive.