Indiana Jones e l’Antico Cerchio Provato: il destino dell’archeologo

L’attesa è finalmente finita: abbiamo messo le mani su Indiana Jones e l’Antico Cerchio. Durante una visita esclusiva al prestigioso Marshall College di Londra, abbiamo avuto l’opportunità di provare in anteprima questo attesissimo titolo. MachineGames ha creato un’esperienza coinvolgente che riporta i giocatori nell’iconico universo di Indiana Jones. Il gameplay è un mix avvincente di esplorazione, enigmi e azione frenetica, che cattura perfettamente lo spirito dei film. L’Antico Cerchio promette di essere un degno erede della saga, offrendo ai fan un’avventura indimenticabile. Sebbene le prime impressioni siano estremamente positive, un’analisi più dettagliata ci ha permesso di individuare alcuni aspetti che richiedono un’ulteriore approfondimento, dunque vedremo di commentarli assieme a quelli più positivi nella disamina che segue.

Indiana Jones e l’Antico Cerchio: voi americani siete tutti uguali

MachineGames ha scelto di ambientare il nuovo capitolo delle avventure di Indiana Jones nel 1937, un periodo cruciale che funge da ponte tra I Predatori dell’Arca Perduta e L’Ultima Crociata. Questa scelta narrativa non è casuale: il gioco, infatti, sembra voler rievocare l’atmosfera e i temi che hanno reso iconica la trilogia originale, allontanandosi dalle atmosfere più cupe e complesse degli ultimi film. Grazie alla magistrale digitalizzazione di Harrison Ford, il gioco riporta in vita l’Indiana Jones degli anni ’80, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. L’archeologo più famoso del mondo si ritrova a confrontarsi con i suoi soliti nemici, i nazisti, ma anche con una nuova minaccia rappresentata dalle forze fasciste italiane. La presenza di Benito Mussolini aggiunge un tocco di realismo storico e intensifica l’atmosfera avventurosa.

Tuttavia, L’Antico Cerchio non è solo un mero esercizio di nostalgia. Il gioco si dimostra sensibile alle evoluzioni della società contemporanea, affrontando con coraggio temi delicati come il machismo e le relazioni tossiche. Il rapporto tra Indiana Jones e Marion Ravenwood, ad esempio, viene esplorato in modo più approfondito, evidenziando le dinamiche problematiche che caratterizzano la loro relazione. L’Antico Cerchio rappresenta insomma un tentativo ambizioso di coniugare passato e presente, nostalgia e attualità. Il gioco riesce a catturare lo spirito avventuroso della saga originale, pur affrontando temi più complessi e rilevanti per il pubblico contemporaneo.

Non sono gli anni, amore, sono i chilometri

Durante la nostra anteprima, abbiamo avuto modo di esplorare tre ambienti distinti che compongono il prologo di Indiana Jones e l’Antico Cerchio. Ognuno di essi ha offerto un’esperienza unica, immergendoci progressivamente nell’atmosfera avventurosa e misteriosa del gioco. L’avventura ha inizio all’interno del noto ateneo, magistralmente ricreato dal team di sviluppo. L’atmosfera è densa di mistero e inquietudine, con corridoi oscuri e stanze nascoste che invitano l’esplorazione. Il level design, seppur lineare, è estremamente curato e crea un’illusione di complessità che ricorda i labirinti degli antichi atenei. La sensazione di smarrimento e di pericolo è amplificata da una direzione artistica che richiama vagamente i lavori di Lovecraft, con creature mostruose e atmosfere cupe.

Dopo l’accaduto al college, Indiana Jones si reca a Roma, dove l’azione si intensifica notevolmente. La città eterna è rappresentata con un livello di dettaglio sorprendente, con strade affollate, edifici storici e un’atmosfera autentica. Il level design, ispirato a titoli come Dishonored, offre al giocatore ampie possibilità di esplorazione e di approccio alle situazioni. Le meccaniche di infiltrazione e combattimento sono ben bilanciate, invitando il giocatore a scegliere tra un approccio stealth o uno più diretto. Indiana Jones e l’Antico Cerchio si distingue per la sua capacità di immergere il giocatore in un mondo ricco di dettagli e atmosfere. Ogni ambiente è curato nei minimi particolari, dai poster propagandistici alle architetture degli edifici, creando un senso di autenticità che pochi giochi sono in grado di offrire.

Indiana Jones e l’Antico Cerchio: qui si sta mettendo male…

Tramite la seppur breve prova che ci è stata concessa, abbiamo avuto modo di esplorare diverse fasi di gioco di Indiana Jones e l’Antico Cerchio, rivelando un titolo con un potenziale notevole ma anche alcune criticità. Le sezioni dedicate al combattimento e allo stealth, pur funzionali, non hanno brillato per originalità. I nemici, spesso statici e prevedibili, offrono un’esperienza di gioco poco stimolante. L’intelligenza artificiale, inoltre, sembra ancora acerba, con avversari che reagiscono in modo poco realistico alle azioni del giocatore. L’eccessiva facilità con cui è possibile abbattere i nemici utilizzando armi improvvisate sminuisce l’importanza delle meccaniche stealth, spingendo il giocatore a optare per soluzioni più dirette.

La sezione ambientata in Egitto introduce una novità significativa: un mondo di gioco più aperto, che offre maggiore libertà di esplorazione. La presenza di una mappa più ampia e di punti di viaggio rapido consente al giocatore di muoversi liberamente tra i diversi luoghi di interesse. Tuttavia, questa maggiore libertà è accompagnata da una certa perdita di profondità narrativa e da una sensazione di dispersività. Il gioco si distingue per la sua cura nei dettagli e per l’atmosfera avventurosa, ma presenta alcune incongruenze nel gameplay. La necessità di utilizzare travestimenti per evitare di essere riconosciuti dai nemici, ad esempio, non sempre risulta coerente con il contesto narrativo. Inoltre, l’eccessiva semplificazione di alcune meccaniche, come la risoluzione degli enigmi, potrebbe risultare frustrante per i giocatori più esperti.

Oggi hai perso, ragazzo

Per quanto riguarda le dinamiche dei “dungeon” di Indiana Jones e l’Antico Cerchio, ovvero quelle sezioni di gioco che combinano combattimento, platforming ed enigmi, MachineGames ha puntato a creare esperienze intense e cinematografiche, capaci di evocare l’emozione delle avventure del celebre archeologo. I puzzle, in particolare, sono stati concepiti per essere accessibili a un pubblico vasto, senza richiedere al giocatore un’eccessiva riflessione. Lontani dalla complessità di titoli come The Witness o Outer Wilds, gli enigmi di Indiana Jones si ispirano più alla semplicità di giochi come Skyrim. Questa scelta di design, se da un lato rende il gioco più fruibile, dall’altro potrebbe deludere i giocatori alla ricerca di sfide intellettuali più impegnative.

L’obiettivo di MachineGames è quello di offrire un’esperienza di gioco che sia fedele allo spirito dei film di Indiana Jones. In questo senso, il gioco sembra riuscire nel suo intento, offrendo un mix equilibrato di azione, esplorazione e risoluzione di enigmi. Tuttavia, l’immersione nel gioco può variare a seconda delle diverse sezioni, e alcuni giocatori potrebbero trovare alcune sequenze meno coinvolgenti di altre. Indiana Jones e l’Antico Cerchio si propone come un’esperienza cinematografica interattiva, ma non rinuncia ad offrire al giocatore una certa libertà di esplorazione. L’ambientazione egiziana, in particolare, offre ampie possibilità di scoperta e di interazione con l’ambiente circostante. Tuttavia, l’eccessiva linearità di alcune sezioni potrebbe limitare l’impatto dell’esplorazione.

Piattaforme:  Xbox Series X|S, PC

Sviluppatore:  MachineGames

Produttore: Bethesda

Data di uscita: 9 dicembre 2024

Indiana Jones e l’Antico Cerchio si distingue per una ricostruzione meticolosa e appassionante degli anni ’30, riuscendo a catturare perfettamente l’atmosfera avventurosa e cinematografica della trilogia originale. L’immersione nel mondo di Indiana Jones è totale, grazie a una cura maniacale dei dettagli ambientali e a una rappresentazione fedele del celebre archeologo. Nonostante l’ambientazione sia impeccabile, il gameplay presenta alcune criticità. Se da un lato le meccaniche di base sono solide e funzionali, dall’altro manca quella scintilla di originalità e sfida che ci si aspetterebbe da un titolo di questo calibro. L’intelligenza artificiale dei nemici, in particolare, risulta fin troppo prevedibile, limitando l’impatto delle sezioni d’azione. MachineGames ha dichiarato di essere al lavoro per migliorare l’intelligenza artificiale dei nemici, una notizia che fa ben sperare. Tuttavia, non possiamo non sottolineare come alcune promesse fatte durante la fase di sviluppo non siano state completamente mantenute. Sarà interessante vedere come questi aspetti verranno affinati nella versione finale del gioco.