Mi registrai sul forum quando era ancora GamesRadar, era il suo periodo d'oro: pieno zeppo di utenti, un proliferare di cultura videoludica ed informatica, un forte legame con riviste storiche e tantissimo interesse dalla community per la community. Era bellissimo!
Io ero solo un bimbominkia: scrivevo con le k e internet era ancora una mezza novità, tanto che neanche ricordo se avessi già l'ADSL flat (sì, si chiamava così ai tempi).
Erano tempi felici, ma non tardò ad arrivare il medioevo: divenne GamesVillage, un nome che non mi è mai piaciuto, ma sorvolai su questo.
Ci furono molti cambiamenti, alcuni non riuscivo neanche a notarli consapevolmente, eppure li percepivo: c'era qualcosa di diverso, il forum era
stanco, sofferente.
Iniziai a viverlo molto meno.
In concomitanza ero nel pieno dell'adolescenza: "Probabilmente sono io che sto cambiando. - pensai - Il forum sì, è diverso, ma il problema principale sono io, non ho dubbi."
Mi allontanai senza dire una parola, iniziai a lurkare ogni tanto buttando un occhio su altri lidi nella speranza di trovare un nuovo GamesRadar, ma nessuno era all'altezza.
Lui era sempre il migliore: la sua community, le sue stronzate e la sua serietà e maturità di fondo.
Ripresi a vivere il forum, contemporaneamente lui si stava riprendendo: "Sì, non è più come una volta, ma resta la migliore community italiana. Che bello, è sempre casa mia! E ci sono ancora molti degli utenti storici! Certo, ne mancano molti, ma sono cose che succedono. GamesRadar non è morta del tutto, brillerà come una volta!"
Certo, alcune sezioni erano decedute, io stesso non ero più legato a molte tra queste, per quanto cercassi di continuare a frequentarle per evitarne la morte.
Ci volle del tempo, ma alla fine dovetti accettarlo: non le frequentavo più perché
io ero cambiato, il forum era cambiato.
"Non fa niente, è sempre GamesRadar. È più piccolo, ma è sempre lui. Gli voglio bene, voglio bene ai suoi utenti, alla sua struttura...Non si può abbandonare questo patrimonio!".
Continuai a frequentarlo per tanti anni, riducendo la mia presenza quasi solo a Mondo Computer, l'unica sezione che non ho mai abbandonato.
Ogni tanto visitavo anche le altre, con tutte le follie di alcuni utenti, le loro storie inventate...
"Dopotutto GamesRadar non se ne può andare con tanta facilità, è bello che sia ancora qui."
E poi oggi, mentre studiavo come poche volte in vita mia...Il fulmine:
leggo strane cose su quel brutto sito, Facebook.
Mi fiondo qui, cerco di capire. Trovo la discussione della morte, chiedo: "Cosa sta succedendo? Chi è questo metalmark? Che cazzo sono questi asterischi ai link?"
Cerco su Google, trovo
questo. Cosa c'è di peggio di diventare un sito di mobili? Non capisco, che sta per succedere a GR? Devo cercare più a fondo.
Leggo vari nomi: "AIOMI", "VIGAMUS", "ADNKronos", un articolo su Liberazione (il giornale di Rifondazione, ai tempi).
Non capisco, continuo a chiedere spiegazioni, leggo una pagina dei miei libri (ho due esami a breve) ma di nuovo alzo lo sguardo verso il monitor.
Trovo quello che cercavo, e piano piano inizio a leggere.
Inorridisco. Ora è tutto chiaro: GamesRadar sta per morire.
La discussione è diventata un puttanaio, tutti sono impazziti, arrivano addii, pianti, gente delirante, culi di fuori, lesbiche ovunque...Ormai è chiaro: questa volta GamesRadar non reggerà il colpo, l'EMP è stata innescata, sono solo momenti prima che il Radar si spenga definitivamente.
Si torna all'età della pietra, ora è davvero un villaggio.
Con questo voglio salutare tutti voi che avete fatto parte della mia vita. Non vi ho conosciuto di persona e non sapete quanto mi dispiace, ma io sono uno squattrinato che vive in un paesino del cazzo in centro Italia e non ho mai avuto modo di venire ai raduni.
Eppure vi ricorderò tutti, consapevole del fatto che difficilmente troverò (troveremo?) una community tanto bella: è semplicemente antistorico.
GamesRadar è nata e cresciuta in un periodo storico peculiare: insieme a delle riviste meravigliose, mentre internet si diffondeva in Italia e gli utenti s'impegnavano attivamente per costruire luoghi virtuali vivi e interessanti.
Come le grandi Rivoluzioni, queste non si verificano quando si vuole, ma solo quando ci sono le condizioni oggettive (sì, sono un marxista e parlo da marxista. E sì, sto facendo un parallelo con la Rivoluzione d'Ottobre: uno dei più grandi eventi storici della storia umana, vaffanculo. Per me fare questo paragone significa assegnare un'importanza enorme a questo forum).
Per questo non credo che nascerà un nuovo GamesRadar, o se qualcosa di analogo accadrà, sarà solo un lontano riflesso di ciò che era questa fantastica community.
Ho voluto bene a tutti: a voi che ve ne andrete e a voi che resterete.
Io continuerò a postare su Mondo Computer, ma con uno spirito completamente diverso.
GamesRadar non c'è più, e questa volta non tornerà.