snorlax84
Andiamo subito al sodo senza troppi preamboli: sono laureato, specializzato e con un dottorato di ricerca, questo potrebbe far pensare che possa avere un lavoro più o meno stabile, ma siamo nel bel paese, quindi ad ottobre mi scadrà il contratto di assegnista di ricerca (ultimo gradino della scala gerarchica universitaria).
Credo che la mia carriera in ambito universitario sia quasi finita, le possibilità di rimanere sono minime, anche per un mio ribrezzo verso una realtà gestita da professori dispotici e frustrati, con minima considerazione della meritocrazia.
Qualche settimana fa ho effettuato un colloquio per una multinazionale inglese con esito positivo, quindi a novembre, se accettassi, dovrei partire per l'Inghilterra.
Non mi dilungo nel spiegarvi in cosa consisterebbe il lavoro (anche se prevede turni con frequenti levatacce), ma dopo un corso di 3/4 settimane, sarei assunto con contratto a tempo indeterminato con stipendio iniziale (su una base di 40 ore settimanali) di circa 1100 £.
La sede del lavoro verrà assegnata una volta terminato il corso, ma potrei essere inviato in qualsiasi punto della nazione.
Direte voi, cosa caspita aspetta a partire?
Bè non sono giovincello (ho 32 anni) e soprattutto oramai da un anno, ho messo su famiglia. Mia moglie, almeno inizialmente, rimarrebbe in Italia, quindi dovrei aiutare anche lei con parte dello stipendio mensile.
Vorrei un consiglio/parere, in particolare da chi lavora e vive in Inghilterra, secondo voi riuscirei a 'sopravvivere' e mettere da parte qualcosa con lo stipendio iniziale?
Oppure conviene che cerchi qualcos'altro, magari in Italia?