Folle prevaricazione o dovere filiale?
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Discussione: Folle prevaricazione o dovere filiale?

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  1. #1
    Utente L'avatar di el pollo diablo
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    Folle prevaricazione o dovere filiale?

    Una tranquilla serata in famiglia si è tramutata in una lite tragicomica. E adesso io, che pure sono sicuro di avere le mie ragioni, vengo qui spiattellarle in pubblica piazza per vedere se magari invece ho torto.

    I fatti in breve: i miei vengono invitati a cena da un loro amico/conoscente, con il quale io avrò forse scambiato un saluto un paio di volte in tutta la vita, cena a cui oltre ai miei parteciperanno alcune persone a me sconosciute o conosciute alla lontana, con le quali di certo non potrei scambiare altro che futili chiacchiere di stampo meteorologico e imbarazzanti silenzi.
    Insomma viene fuori che anch'io, in qualità di loro figlio, devo assolutamente partecipare alla cena ma, ovviamente, non ho nessuna intenzione di farlo. Primo perché, banalmente, non mi interessa. Secondo perché non conosco nessuno e quei pochi che conosco non mi stanno simpatici, e per giunta io non sono una persona socievole e trovo molto sgradevole trovarmi in compagnia di gente con cui non ho niente da spartire, specialmente in un contesto intimo come una cena tra ultrasessantenni , in cui sarei il classico pesce fuor d'acqua. Terzo, perché mi sono trovato svariate volte in situazioni analoghe durante l'infanzia e l'adolescenza, e mai la cosa mi piacque, e si dà il caso che oggi purtroppo io non sia più né un infante né un adolescente. Per farla breve, si può dire che io nutra un'idiosincrasia per le cene con gente estranea, ecco tutto.
    Non dico desiderare, ma pretendere che qualcuno partecipi ad una cerimonia, a una qualsiasi situazione che implichi contatto ravvicinato con gente sconosciuta e/o insignificante, mi sembra una delle più grandi forme di prevaricazione che si possano immaginare a danno del prossimo. Ho torto o ragione?
    Tornando al diverbio, una volta inteso il mio drastico rifiuto, mio padre si è messo a urlare come non lo vedevo fare da decenni, cercando in tutti i modi di farmi sentire in colpa, di farmi cioè sentire responsabile della pessima figura che la mia assenza comporterebbe.
    "Noi ti stiamo chiedendo UN FAVORE, te lo stiamo chiedendo PER FAVORE!" gridava mio padre ansimando, e alle mie obiezioni strillava: "No! Non è una forma di prevaricazione, è che ti fa comodo così!".
    E poi l'apoteosi finale: "SE NON RIESCO A PORTARE MIO FIGLIO A UNA CENA IO COSA CI STO A FARE AL MONDO?! IO VOGLIO SPARIRE DALLA FACCIA DELLA TERRA!"

    Insomma il mio babbo, che ha una certa età e a cui voglio molto bene, ha rischiato un infarto per una sciocchezzuola del genere, e la sua irrazionalità è tale da farmi preoccupare, e da costringermi forse a cedere al ricatto emotivo. Di fatto, io sono un mostro, un criminale, perché mi ostino a rifiutarmi di fare "un favore" ai miei genitori, che tanto avrebbero piacere che io partecipassi al senil convivio. Ma a me queste pretese sembrano tanto, tanto violente, mi sbaglierò?

  2. #2
    *I and I* L'avatar di cesa
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    La loro richiesta è ragionevole solo nel caso tu avessi meno di 15 anni.

    Qualora tu avessi più di 15 anni, è follia anche solo pensare di partecipare a una cena tra genitori e loro amici (manco parenti, amici....)

    Non andare e basta

    Spoiler:
    Chiaramente l'eventuale discorso de "eh ma fallo per i tuoi, se ci tengono", è fuori da ogni logica. Un genitore che tiene così morbosamente al fatto che il figlio (quasi quarantenne?) partecipi a una cena con sconosciuti è borderline Anna Maria Franzoni
    - RastaMan vibration yeah -

    "Bob Marley. Il quale suonava, cantava, amava, fumava erba, e giocava a calcio. Anche nelle pause fra una prova e un concerto, come avvenne quella famosa volta che venne in tournée a Milano. Mentre aspettava di esibirsi davanti a ottantamila che provavano a essere più fumati di lui, "spallonava" felice sul prato di San Siro assieme ad amici e compagni di musica. Mi viene da rammentarlo sempre più spesso, in un presente che per il calcio non smette di essere triste, avvelenato, venduto, e privo di poesia."

  3. #3
    Utente L'avatar di el pollo diablo
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    Citazione cesa Visualizza Messaggio
    La loro richiesta è ragionevole solo nel caso tu avessi meno di 15 anni.

    Qualora tu avessi più di 15 anni, è follia anche solo pensare di partecipare a una cena tra genitori e loro amici (manco parenti, amici....)

    Non andare e basta

    Spoiler:
    Chiaramente l'eventuale discorso de "eh ma fallo per i tuoi, se ci tengono", è fuori da ogni logica. Un genitore che tiene così morbosamente al fatto che il figlio (quasi quarantenne?) partecipi a una cena con sconosciuti è borderline Anna Maria Franzoni
    Oh, meno male, erano quasi riusciti a convincermi di essere un pazzo scriteriato e ingrato. A un certo punto ho anche rivolto questa ingenua obiezione a mio padre: "Ma scusa, è come se io vi chiedessi di venire ad una mia cena con dei miei amici", e lui subito: "se ce lo chiedessi come favore, NOI VERREMMO!"

    Eh, mi sono dato un po' la zappa sui piedi

    Edit: adesso mi è arrivato un sms di mia madre che mi scrive: "per favore chiedi scusa a tuo padre". Rotfl, siamo alla follia, i miei sono impazziti tutto a un tratto
    Ultima modifica di el pollo diablo; 31-10-2024 alle 22:39:26

  4. #4
    *I and I* L'avatar di cesa
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    Chiedigli come favore di mangiare la merda, essendo una richiesta di favore non possono sottrarsi
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    "Bob Marley. Il quale suonava, cantava, amava, fumava erba, e giocava a calcio. Anche nelle pause fra una prova e un concerto, come avvenne quella famosa volta che venne in tournée a Milano. Mentre aspettava di esibirsi davanti a ottantamila che provavano a essere più fumati di lui, "spallonava" felice sul prato di San Siro assieme ad amici e compagni di musica. Mi viene da rammentarlo sempre più spesso, in un presente che per il calcio non smette di essere triste, avvelenato, venduto, e privo di poesia."

  5. #5
    Utente L'avatar di el pollo diablo
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    Citazione cesa Visualizza Messaggio
    Chiedigli come favore di mangiare la merda, essendo una richiesta di favore non possono sottrarsi
    Sul piano logico non farebbe una grinza, ma verrebbe percepita come un'offesa, perché non riuscirebbero mai a comprendere come il mangiare della merda possa essere legittimamente equiparato ad una simpatica cenetta tra boomer.

  6. #6
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    Qui mi son tornati in mente i thread rompocoglioni che aprivo io 15 anni fa.

    Sei "grande e vaccinato" e pertanto sei libero di non andarci. Lascia che si arrabbino, gli passerà già all'inizio della cena.

  7. #7
    Utente L'avatar di el pollo diablo
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    Citazione thekingmaster Visualizza Messaggio
    Qui mi son tornati in mente i thread rompocoglioni che aprivo io 15 anni fa.

    Sei "grande e vaccinato" e pertanto sei libero di non andarci. Lascia che si arrabbino, gli passerà già all'inizio della cena.
    A quanto pare non ho proprio scelta perché è in atto una vera e propria campagna di colpevolizzazione che neanche quando avevo tre anni. Mia mamma dice: "sono gli ultimi anni di vita di tuo padre, e fallo contento una volta, quando non ci sarà più te ne pentirai!".
    Quindi sono a metà tra il sentirmi un figlio scellerato e irrispettoso e l'incazzarmi giustamente per una pretesa completamente irrazionale. Ma non ho alcun mezzo per far capire loro quanto tale richiesta sia assurda, ed ogni tentativo appare come l'ennesima insolenza da parte mia.

  8. #8
    W L'avatar di Benza
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    ha sbagliato tuo padre a chiederti per favore. Doveva dirti "va che andiamo a cena da quelli, ti aspettiamo per le 8".
    Ma c'è dell'altro sotto, altrimenti non si sclera per una cosa del genere.
    Forse sperava che partecipando avresti conosciuto la nipote di quell'altro e che te la saresti magari bombata.

    Tu avresti anche potuto presentarti, ti avrebbero preparato la cena che ti saresti magnato cavandotela con un semplice grazie, ti saresti scolato il vino bianco assieme al fritto misto e poi avresti potuto buttarci giù anche da 1 a 3 grappe. Parliamo di un paio d'ore, 3 al massimo, della tua vita (che vorrei proprio sapere come hai impiegato non partecipando: seghino, copertina e playstation con le cuffie?)
    Tra l'altro visto che ormai hai più di 30 anni non capisco l'ostinazione a non voler partecipare a una cena con 'sconosciuti' (parliamo di 1 pasto su 700 annui), come se la vita non ti ponga mai di fronte a questa eventualità (è molto peggio andare al mc dal mio punto di vista), tra amici di amici, colleghi e appunto sconosciuti che, se non li conosci, come fanno a smettere di esserlo, sconosciuti.
    Ti privi della novità, di uscire per qualche ora dalla comfort zone, dell'eventualità che possa saltare fuori qualcosa di diverso per il futuro che possa piacerti (magari un vecchio ti invitava a pescare un pomeriggio e ti saresti pure divertito\rilassato\distratto).

    Forse, ma avanzo un'ipotesi, hai più di 30 anni e vivi coi tuoi (con tutto il rapporto edipico che ne consegue) ed è questo che genera il malumore. Forse non hai una ragazza o un lavoro "serio" da qui le preoccupazioni di un padre.

  9. #9
    Utente L'avatar di Sk8eR
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    mah se é un comportamento usuale e continuamente ti mettono in queste situazioni o sbroccano per un niente é giusto far valere le tue ragioni, se é un una tantum e ci tengono cosí tanto che tu vada a questa cena vacci, che ti costa, una serata di imbarazzo per far contenti i tuoi mi sembra ragionevole


  10. #10
    dormiente L'avatar di bertuccia2004
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    A quanto pare non ho proprio scelta perché è in atto una vera e propria campagna di colpevolizzazione che neanche quando avevo tre anni. Mia mamma dice: "sono gli ultimi anni di vita di tuo padre, e fallo contento una volta, quando non ci sarà più te ne pentirai!".
    Quindi sono a metà tra il sentirmi un figlio scellerato e irrispettoso e l'incazzarmi giustamente per una pretesa completamente irrazionale. Ma non ho alcun mezzo per far capire loro quanto tale richiesta sia assurda, ed ogni tentativo appare come l'ennesima insolenza da parte mia.
    Premetto che io coi miei sono stata e sono (ora con solo mia mamma) uno zerbino.
    Mi hanno torturata in ogni occasione sociale possibile e immaginabile.

    Ora una domanda:
    C'è mica una figliola di questi amici, presente alla cena?
    C'è la non troppo remota possibilita che i genitori ingaggino simili colluttazioni, nel tentativo di far conoscere i propri figli.
    E no, non solo nel XV secolo e no, non solo in Pakistan.
    True story.
    Vedi: c'è un mio collega che ha un figlioH che ha la tua eta1!1!1!1!1!1!
    E no, essere già fidanzati o aver preso i voti di clausura, non cambia questa mentalità.

    Detto ciò, vado contro corrente, forse perché sono uno zerbino, forse no.
    Appurato che la propria teatrale manifestazione di sdegno, orrore, o diniego, non serve a nulla e viene una lite di queste proporzioni, per me ci dovresti andare.
    È una fottuta serata in mezzo a un fantastilione di serate del cazzo e non, in cui fai esattamente quello che vuoi.
    Ti ha chiesto un piacere, quasi morendo, direi che puoi fare lo sforzo. Morire non morirai te lo assicuro.

  11. #11
    Utente L'avatar di el pollo diablo
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    Citazione Sk8eR Visualizza Messaggio
    mah se é un comportamento usuale e continuamente ti mettono in queste situazioni o sbroccano per un niente é giusto far valere le tue ragioni, se é un una tantum e ci tengono cosí tanto che tu vada a questa cena vacci, che ti costa, una serata di imbarazzo per far contenti i tuoi mi sembra ragionevole
    Il punto è che questa serata non ha ragion d'essere. Di situazioni imbarazzanti con i miei posso citarne una caterva, ma mai hanno preteso che io prendessi parte ad una cena con estranei, che non riveste alcuna importanza particolare. Tutto a un tratto mio padre si è messo in testa che la mia presenza sia una cosa ovvia, scontata, "alla base del vivere civile", il che è talmente irrazionale da mandarmi in bestia.
    Citazione Benza Visualizza Messaggio
    ha sbagliato tuo padre a chiederti per favore. Doveva dirti "va che andiamo a cena da quelli, ti aspettiamo per le 8".
    E la prima volta l'ha detto più o meno a quella maniera. Io avevo da fare altro e ho declinato, e già lì si era mezzo imbestialito perché a suo dire avrebbe fatto una brutta figura con il padrone di casa. Pensavo che sarebbe finita lì, invece adesso hanno organizzato un secondo banchetto.
    Citazione Benza Visualizza Messaggio
    Ma c'è dell'altro sotto, altrimenti non si sclera per una cosa del genere.
    Sotto c'è probabilmente una frustrazione di fondo che ha mio padre, unita ad un accenno di demenza senile e ad una concezione distorta di quella che è la mia età attuale.
    Citazione Benza Visualizza Messaggio
    Forse sperava che partecipando avresti conosciuto la nipote di quell'altro e che te la saresti magari bombata.
    No, no.

    Citazione Benza Visualizza Messaggio
    Tu avresti anche potuto presentarti, ti avrebbero preparato la cena che ti saresti magnato cavandotela con un semplice grazie, ti saresti scolato il vino bianco assieme al fritto misto e poi avresti potuto buttarci giù anche da 1 a 3 grappe. Parliamo di un paio d'ore, 3 al massimo, della tua vita (che vorrei proprio sapere come hai impiegato non partecipando: seghino, copertina e playstation con le cuffie?)
    Il tempo è denaro, l'avrei impiegato lavorando o studiando. Ma non è questo il punto. Il punto è il concetto che io debba giocoforza, in quanto figlio, prendere parte ad una cena con gente che fra l'altro anche i miei conoscono non da molto, che non riveste particolare importanza, anzi direi nessuna, e che questo vada fatto perché è "alla base del vivere civile". Tutto questo a mio modo di vedere è del tutto assurdo. A lui piace molto scambiare convenevoli con chiunque, e pretende che questo sia il vivere civile e lo sia anche per me.
    Citazione Benza Visualizza Messaggio
    Tra l'altro visto che ormai hai più di 30 anni non capisco l'ostinazione a non voler partecipare a una cena con 'sconosciuti' (parliamo di 1 pasto su 700 annui), come se la vita non ti ponga mai di fronte a questa eventualità (è molto peggio andare al mc dal mio punto di vista), tra amici di amici, colleghi e appunto sconosciuti che, se non li conosci, come fanno a smettere di esserlo, sconosciuti.
    Ti privi della novità, di uscire per qualche ora dalla comfort zone, dell'eventualità che possa saltare fuori qualcosa di diverso per il futuro che possa piacerti (magari un vecchio ti invitava a pescare un pomeriggio e ti saresti pure divertito\rilassato\distratto).
    Io sarò un asociale, e va bene; sarò finanche un sociopatico, e lo accetto, ma proprio mi sento a disagio in mezzo alla gente, e sì, nella vita spero di non dover mai trovarmi in situazioni del genere, che siano colleghi o conoscenti di famiglia. In linea di massima non mi piace conoscere gente, non mi piace la gente e sto benissimo nella mia comfort zone. Se avessi un figlio non vorrei mai che per far piacere a me facesse qualcosa per lui sgradevole.

    Citazione Benza Visualizza Messaggio
    Forse, ma avanzo un'ipotesi, hai più di 30 anni e vivi coi tuoi (con tutto il rapporto edipico che ne consegue) ed è questo che genera il malumore. Forse non hai una ragazza o un lavoro "serio" da qui le preoccupazioni di un padre.
    Sono tornato a vivere con i miei da qualche anno dopo la fine della mia relazione (e convivenza), e questo evidentemente secondo la logica distorta di mio padre significa che io sia automaticamente regredito all'infanzia. Se mi si critica per la mia decisione di non prendermi un monolocale in affitto posso anche accettare le critiche, ma rimango dell'idea che sia meglio risparmiare e rinunciare almeno in parte alla propria indipendenza, dopotutto la casa è grande, io sto al piano di sopra e ho a disposizione una sessantina di metri quadri. Se però questo implica una limitazione della mia libertà decisionale in merito al prendere parte o meno a cene a cui da almeno venticinque anni non presenzio, questo mi sembra difficilmente accettabile. Fossi ancora insieme alla mia ex non si sarebbe mai sognato di chiedermi una cosa del genere
    Citazione bertuccia2004 Visualizza Messaggio
    Premetto che io coi miei sono stata e sono (ora con solo mia mamma) uno zerbino.
    Mi hanno torturata in ogni occasione sociale possibile e immaginabile.

    Ora una domanda:
    C'è mica una figliola di questi amici, presente alla cena?
    C'è la non troppo remota possibilita che i genitori ingaggino simili colluttazioni, nel tentativo di far conoscere i propri figli.
    E no, non solo nel XV secolo e no, non solo in Pakistan.
    True story.
    Vedi: c'è un mio collega che ha un figlioH che ha la tua eta1!1!1!1!1!1!
    E no, essere già fidanzati o aver preso i voti di clausura, non cambia questa mentalità.

    Detto ciò, vado contro corrente, forse perché sono uno zerbino, forse no.
    Appurato che la propria teatrale manifestazione di sdegno, orrore, o diniego, non serve a nulla e viene una lite di queste proporzioni, per me ci dovresti andare.
    È una fottuta serata in mezzo a un fantastilione di serate del cazzo e non, in cui fai esattamente quello che vuoi.
    Ti ha chiesto un piacere, quasi morendo, direi che puoi fare lo sforzo. Morire non morirai te lo assicuro.
    No ma ci andrò senz'altro, ormai sono anch'io uno zerbino, anche perché non andandoci so che arrecherei un dispiacere a mio padre. Il punto però è che è assurdo e illogico che lui tragga del dispiacere da una cosa del genere, visto che contrariamente a quello che lui pensa la mia assenza non comporterebbe alcuna violazione delle regole della buona creanza.

  12. #12
    dormiente L'avatar di bertuccia2004
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    Probabilmente ormai ha annunciato la tua presenza.

  13. #13
    *I and I* L'avatar di cesa
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    Vabbè pazzesco dai. Dei genitori che impongono a un figlio (intuisco over 30) a partecipare, totalmente random, a una cena con sconosciuti 60enni mettendola sul piano della lesa maestà e reagendo a un ipotetico rifiuto come agnelli sgozzati è LUNARE, LUNARE
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    "Bob Marley. Il quale suonava, cantava, amava, fumava erba, e giocava a calcio. Anche nelle pause fra una prova e un concerto, come avvenne quella famosa volta che venne in tournée a Milano. Mentre aspettava di esibirsi davanti a ottantamila che provavano a essere più fumati di lui, "spallonava" felice sul prato di San Siro assieme ad amici e compagni di musica. Mi viene da rammentarlo sempre più spesso, in un presente che per il calcio non smette di essere triste, avvelenato, venduto, e privo di poesia."

  14. #14
    Yeah Science, Bitch! L'avatar di MikiM
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    io vado controtendenza: vacci e vaffanculo. La maturità, per me, vuol dire anche cedere ai capricci dei genitori, se non ti costa molto.

    Questi vecchi più invecchiano più diventano come bambini, poco da fare. Choose your battles e via, mangi gratis e vai a vedere un po' che libri hanno.

    Che siano nel torto e irragionevoli mi sembra ovvio, ma non è un rapporto "paritario", dove tu hai ragione e loro torto e quindi fai "bene" a comportarti così e loro vanno "corretti". Non puoi correggere una richiesta così irrazionale.
    Ultima modifica di MikiM; 1-11-2024 alle 22:00:59

  15. #15
    Sono Cima99 L'avatar di Baxter
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    Premettendo che il comportamento di tuo padre mi pare eccessivo anche se tu fossi un quindicenne, io farei 'sto favore di andarci premettendo che è l'ultima volta che lo farai.
    "Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra."

    ​(G. Strada)

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