''scegliere di non scegliere''
che ragionamenti vi suggerisce tale concetto?
''scegliere di non scegliere''
che ragionamenti vi suggerisce tale concetto?
ringrazio l'avidità dei webmaster di tanti siti per avermi spinto a usare *******
Scegliere di fare quello che la società reputa giusto invece che scegliere di essere come si vorrebbe per paura di non essere accettati.D@rK-SePHiRoTH-
Avrei altri esempi diversi, ma sono un pò brillo ora![]()
Scegliere di non scegliere è la filosofia degli ignavi.
Che comunque sia il tipo ha preso una posizione. E' che si prende sempre una posizione anche se si decide (ecco, appunto) di non prenderla.D@rK-SePHiRoTH-
Che non amo la gente che si schiera o solo a destra o solo a sinistra e non considera tutti i punti di vista...D@rK-SePHiRoTH-
cioè cselgo di non scegliere da che parte stare per avere una visione completa di ciò che accade...
per quanto mi riguarda, significa che il tipo si è arresoBeatrice
ringrazio l'avidità dei webmaster di tanti siti per avermi spinto a usare *******
Perchè forma di resa, se nessuna parte ti soddisfa è giusto non schierarsi.D@rK-SePHiRoTH-
Bella...è un po' che penso io...Fry88
![]()
Mi suggerisce che mi sono fatto troppe seghe mentali per domandarmi anche questo.D@rK-SePHiRoTH-
Cmq gioco di parole, è un paradosso![]()
puo' essere un modo per dire ''io me ne tiro fuori'', ovvero ''rinuncio a cambiare qualcosa''. si diventa parte di un flusso o ci si ferma, ma in ogni caso non si agisce.Fry88
ringrazio l'avidità dei webmaster di tanti siti per avermi spinto a usare *******
Io la definirei una "fuga" dal pensiero. Vedo le sue radici nella morte del pensiero autonomo, nell'omologazione e nel ritiro, nella perdita del contatto con se prima e con la realtà circostante poi. Perche' annullarsi per omologarsi? Una risposta: l'accettazione e l'approvazione da parte degli altri.D@rK-SePHiRoTH-
Effettivamente chi non agisce dovrebbe creare un proprio "partito" che rispecchi i propri ideali altrimenti uno che non si schiera da nessuna parte perchè nessuna di esse lo soddisfa e uno che non fa niente dalla mattina alla sera, possono essere messi sullo stesso piano.D@rK-SePHiRoTH-
Ultima modifica di Fry88; 12-08-2005 alle 21:36:09
Ecco vedi, ho voluto leggere la reply e mi sono fatto una mental pipe, sia maledetto il tuo 3d!D@rK-SePHiRoTH-
Ad ogni modo, rispondo:
Non è vero che non si agisce, restando fuori dalla cosa si agisce eccome.
Due fazioni che si scontrano, rossa e blu, con pari membri e con uno di loro si esenta da loro, regala la vittoria alla fazione nemica.
Quindi di fatto tirarsene fuori è un modo di agire, a volte il peggiore e il più immaturo.
O anche da parte di se stessi. Ovviamente non sarebbe la strada giusta, ma logicamente si arriva ad un certo punto in cui si dice che le proprie scelte non hanno fatto che male, per se stessi e per le persone a noi care ...e quindi ci si tuffa in questo turbine di non-scelta, cioè di rimanere passivi alle scelte della vita e scegliere, sì, ma senza aver avuto voce in capitolo. E si sta parlando della propria vita. É triste. Ma succede.Beatrice
Per l'autore del thread: bello spunto di riflessione, mi piace la filosofia (anche se stasera non riesco molto a ragionare... o almeno ho questa impressione...), peccato che alcuni abbiano rovinato, fortunatamente solo in parte (grazie agli utenti che invece hanno risposto in modo ...inerente), il thread.
-=Felix486=-
Preferisco praticare la sospensione del giudizio, anzichè scegliere di non scegliere... e poi, che cosa vuol dire di preciso? Credo nella possibilità di decidere come comportarmi, anche se da solo, anche in questo momento (avrei potuto scegliere di non partecipare a questo thread). La scelta implica un ribollire di desideri, proiezioni, ansie, paure, ma anche volontà di successo (Kundera considerava la felicità come desiderio di ripetione: ho esperienza di qualcosa che mi soddisfa e cerco di ripetere l'esperienza. In fondo anche gli animali imparano in questo modo, generalizzando).
La scelta può essere la "soluzione di continuità" in questo eterno ribollire.
Inoltre, volete mettere il piacere dello scontro dialettico, del poter argomentare le proprie posizioni?
Scelgo di capire, tentare, comprendere, sbagliare e talvolta rifugiarmi nell'indifferenza. Finchè penserò che ne varrà la pena...
"Il debole parla dei pesi che innalza, il timido dei giganti che affronta, il povero del tesoro che maneggia..."