Fr4nk, perdonami se la mia risposta ti sembrerà lacunosa, ma hai messo molta carne al fuoco.
Mi soffermerò sul quesito che più ho gradito: vivere in miseria aspirando ad una ricompensa a posteriori o appagare i bisogni dell'anima nella vita terrena?
Domanda scottante, alla quale logicamente si deve rispondere in base alle proprie percezioni. Mi sono sempre chiesto qual è il modo di agire più consono da questo punto di vista.
Personalmente ho instaurato un "regime" (chiedo scusa a coloro si possano sentire toccati dal mio uso di tale termine), e tendenzialmente punto ad un feedback positivo, immediato o meno non conta. Elemento fondamentale di tale regime è il rispetto. Ho scoperto che avendo il rispetto come base e punto di partenza per le mie azioni o non azioni ottengo molto, anche nell'immediato. Certo, sono aiutato da una forte componente del mio carattere, la curiosità, che mi spinge ad approcciarmi anche umilmente a ciò che è diverso o lontano da me.
Questo mi appaga nella vita terrena...per quanto riguarda ciò che accadrà dopo la mia morte, non so. Tante domande, tante ipotesi, tante possibilità. Ma solo il Tempo mi darà le risposte, nel frattempo preferisco chiedermi cosa posso fare per migliorarmi.
Se me lo concedi, alla parte sulla Chiesa e sulla religione cristiana preferisco non rispondere, di certi argomenti mi piace di più leggere ciò che gli altri hanno da dire, in fondo il mio pensiero in questo campo non è così originale da meritar menzione in questa sede.
Aggiungo solo un piccolo appunto: è Also Sprach
t Zarathustra, non Sprach
e.
Hai solo sbagliato tempo e persona del verbo...
