«Bologna come Parigi» e «La rivoltà è necessaria solidarietà ai 'casseurs' parigini». Sono due scritte, dietro il rogo di un cassonetto. Prima e dopo, altri incendi apparentemente isolati sono scoppiati nella notte del 12 nel capoluogo emiliano. Il richiamo è alle violenze urbane che stanno sconvolgendo le periferie della capitale francese. Non si esclude il gesto di emulazione. La polizia è intervenuta in cinque principi di incendio (tre cassonetti, il primo in via Cà Bianca, periferia nord della città; il secondo in via della Battaglia, altra zona periferica, il terzo è quello più preoccupante, in via Lombardi, alla Bolognina, vicino all'Ippodromo, quartiere a forte immigrazione). Sul muro dietro al contenitore dei rifiuti le due scritte che hanno creato apprensione. Gli incendi sono continuati in via San Donato dove sono state date alle fiamme due auto e in via Petroni, zona universitaria, dove una recinzione di cantiere ha preso fuoco, quella di via Petroni è una delle prime zone al centro delle misure antidegrado del sindaco Cofferati).
C'è una nuova immigrazione che qualche problema e un certo degrado lo ha prodotto, ma il fenomeno è molto più contenuto rispetto alla capitale francese. Non sembra esserci il segnale di un inizio di rivolta, anche se le premesse sono preoccupanti: il capoluogo emiliano al centro del dibattito e delle polemiche anche aspre sulla politica di legalità del sindaco Sergio Cofferati. I vandalismi in Francia e l'innesco di fenomeni di imitazione in paesi come Belgio, Olanda e Grecia. Di più: c'è il discorso di Romano Prodi che ha parlato delle periferie italiane come delle peggiori d'Europa.
Bologna come Parigi? Due roghi distanti, ma apparentemente con la stessa firma, così come sono distanti gli altri piccoli incendi ai contenitori dei rifiuti, in varie parti della città e senza nulla che li colleghi o che faccia pensare a qualcosa di diverso da un'autocombustione o dal solito gesto dei piromani del sabato notte. La preoccupazione maggiore delle forze dell’ordine è che qualche gesto stupido compiuto proprio a Bologna possa produrre nuova emulazione.
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