Barbich
Il rapper più maranza dello showbiz porta la sua G-Unit su Xbox. Ma era davvero necessario?
Che Bulletproof potesse rivelarsi il peggior gioco mai realizzato era opinione comune a molti osservatori. Il titolo ispirato alla turbolenta vita del celebre rapper statunitense ha confermato tali preoccupanti previsioni durante i primi minuti d’azione, salvo poi risollevarsi solo parzialmente sulla distanza. La storia alla base del gioco è nota: dopo essere scampato a un’imboscata, il futuro protagonista dello showbiz decide di fare piazza pulita dei nemici, andando di casa in casa a bucherellare schiere senza fine di poveracci. In sostanza Bulletproof è tutto qui, con continui scontri a fuoco dai quali 50 Cent se ne esce con l’aura dell’eroe invincibile, manco ci trovassimo a che fare con il granitico Master Chief di Halo! Missioni mediamente noiose condite da pulsanti da premere, generatori da riavviare e scarni dialoghi in stile yo bro calano mestamente il sipario su una struttura di gioco che più scontata non si può. Se non altro, una grafica più che passabile e la presenza di una buona colonna sonora, confezionata, manco a dirlo, dallo stesso 50 Cent e dal suo entourage (la G-Unit), rendono la pillola un tantino meno amara. Troppo poco comunque per risollevare le sorti di un prodotto banale e ripetitivo, in grado di far cadere le braccia anche a indulgenti giocatori di bocca buona. Meglio evitarlo...
(Courtesy of Dario Ronzoni, da XMU #53)
Verdetto
Nonostante una grafica discreta, Bulletproof si rivela ripetitivo, mediamente stupido e poco divertente. Lasciatelo perdere.
4.0/10