Operai, politici e banchieri nella rete del grande spione [OVVERO TELECOM ITALIA]
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Discussione: Operai, politici e banchieri nella rete del grande spione [OVVERO TELECOM ITALIA]

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  1. #1
    Supremo Comandante Asgard L'avatar di Vorador
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    Operai, politici e banchieri nella rete del grande spione [OVVERO TELECOM ITALIA]

    Citazione REPUBBLICA

    MILANO - Un grande orecchio, segreto, illegale potentissimo per anni ha spiato tutti, dall'operaio al vip della finanza, dal politico alla soubrette dello spettacolo. Un ristretto gruppo di potere, una organizzazione piramidale al cui vertice ci sono l'ex responsabile della Security Telecom, Giuliano Tavaroli, il titolare dell'agenzia d'investigazioni Polis d'Istinto, Emanuele Cipriani, e l'attuale manager Pirelli Pierguido Iezzi. Anche se al di sopra di loro, secondo gli investigatori, potrebbe esserci un mandante "eccellente". Per il giudice, Tavaroli, che pur ha "ampio potere di spesa e di decisione", e gli altri indagati non avrebbero compiuto indagini solo per interesse personale, ma anche per conto di una destinatario "posto al di sopra di Tavaroli". Del resto, aggiunge il giudice il sistema "aveva come presupposto fondamentale l'esistenza di una consistente, per non dire enorme disponibilità di denaro proveniente da Telecom e Pirelli", società ai danni delle quali gli indagati per anni hanno messo in atto "un elegante drenaggio di risorse economiche". Soldi che finivano in "indagini parallele", "fondi neri - secondo i magistrati Nicola Piacente, Fabio Napoleone e Stefano Civardi - destinati al pagamento di attività corruttive", e "opache collaborazioni". Così gli "spioni" grazie alla disponibilità di milioni di euro, intercettazioni telefoniche, pedinamenti, sistemi di videosorveglianza e software, per quasi dieci anni, dal 1997 a oggi hanno creato un immenso archivio segreto in cui schedavano i propri dipendenti, i possibili concorrenti e avversari, persone influenti da "tenere eventualmente in pugno".

    I DIPENDENTI SCHEDATI
    Nelle 344 pagine dell'ordinanza, firmata dal gip Paola Belsito, viene svelato un grande archivio segreto creato negli anni degli "infedeli": i manager della sicurezza Telecom e Pirelli. I primi ad essere spiati e controllati sono proprio i dipendenti delle due aziende. "Su espresso incarico della sicurezza Pirelli, sotto il nome di "Operazione Filtro" (costata 2.343.081 euro) nel 2000, nonché della sicurezza Telecom, sotto il nome di "Operazione Scanning" (409.471 euro) nel 2004, Emanuele Cipriani dava mandato a Fabio Bresciani (poliziotto a Firenze) di controllare al terminale Sdi delle forze dell'ordine i precedenti di polizia del personale che sarebbe stato assunto". C'era poi chi lavorava all'ufficio delle Entrate di Firenze che completava i dossier con "accessi abusivi al sistema dell'anagrafe tributaria" e chi spulciava gli archivi bancari. Il giudice usa toni duri, parla di violazione dello Statuto dei lavoratori e di "una vera e propria schedatura", operazioni che ricordano tristemente quella del lontano agosto 1971, scoperta a Torino ai danni della Fiat e che portò a una colossale attività di schedatura".

    TAVAROLI E TRONCHETTI
    L'uomo chiave dell'inchiesta è Giuliano Tavaroli 46 anni. L'ex- capo della security di Telecom "godeva di ampia autonomia" all'interno del settore security di Telecom e "non dettagliava le attività compiute tanto nel contenuto quanto nelle dimensioni, agiva con grande frequenza mediante operazioni fuori sistema, e non riferiva sostanzialmente a nessuno, se non al Presidente". Un uomo vicino a Telecom e considerato un esperto del settore, ascoltato dalla procura il 3 maggio 2005, dopo i sequestri effettuati a Telecom e Pirelli dai pm milanesi , spiega di "aver effettuato una verifica sul sistema di controllo interno nell'ambito di Security, ma di essersi in questo caso dovuto limitare ad una verifica "soft"... a causa della delicatezza della materia trattata da Tavaroli... una verifica soft, giacché Tavaroli deve riferire direttamente al Presidente".

    L'INTOCCABILE
    Tavaroli sembra essere un intoccabile, in grado di poter mantenere quel "potere non di modesta rilevanza che aveva sapientemente costruito negli anni". Risulta dagli atti "che per un certo periodo, anche dopo il suo allontanamento dalla dirigenza del settore Security, egli abbia mantenuto un ruolo attivo in Telecom, operando in particolare dalla Romania. La "scalata" di Tavaroli parte nel luglio del 2001 quando, in seguito al ritrovamento di una microspia fasulla nell'auto in uso all'allora amministratore delegato di Telecom, Enrico Bondi, furono costretti a lasciare i loro incarichi Vittoria Nola, fino a quel momento segretario generale di Telecom e Piero Gallina, che aveva già ricoperto il ruolo di responsabile della Security. Ciò comportò l'"azzeramento dei vertici della security di Telecom" e "un'organizzazione che vede concentrato nelle mani di Tavaroli un potere enorme" tra l'altro in relazione ad un "settore strategico quale quello dei rapporti con le autorità giudiziarie in materia di intercettazioni telefoniche". Un potere che porterà alla distruzione di tutta la "documentazione sugli incarichi conferiti a degli esterni".

    L'E-MAIL DELLA PRESIDENZA

    Una mail ricevuta direttamente dalla presidenza Telecom. Che mette in moto prima Tavaroli e poi la sua rete di 007. È Cipriani a parlarne nell'interrogatorio del 4 maggio: "Per quanto riguarda l'operazione Garden e l'operazione Little Country così come la pratica Maggia aperta da Polis, si riferiscono a una richiesta fattami da Tavaroli e relativa a una e-mail ricevuta dalla presidenza Telecom ed il cui contenuto appariva minaccioso o poco ortodosso". L'inchiesta è molto delicata. "Tavaroli - continua Cipriani - mi ha dato nominativi di persone fisiche o giuridiche da sviluppare e ricordo di aver fatto tutta una serie di accertamenti nel Principato di Monaco su persone che facevano parte di banche". Ma la richiesta non finisce qui. "Ricordo anche di una operazione fatta a Torino nell'estate del 2003 nel corso di un incontro che Tavaroli aveva organizzato presso un ristorante a Torino ed a cui dovevano partecipare le persone coinvolte nella vicenda". Solo per quest'ultima missione, Cipriani dice di ricevere la bellezza di 340mila sterline.

    IL TARIFFARIO DELLE SPIE
    Un prezziario. Come nelle migliori banche dati informatiche, anche la Polis d'Istinto aveva una tariffa per ogni informazione. A ricostruirlo è sempre Cipriani che nell'interrogatorio del 30 marzo, svela fonti e prezzi. Una sigla "Bct" significa voler saper tutto sui conti bancari di uno spiato. "Meroni forniva tali informazioni al prezzo circa di un milione di lire ad accertamento fino al 2003". Poi scatta l'adeguamento in euro. "Negli ultimi anni la cifra corrisposta era superiore ed ammontava, se non ricordo male, a 1.500 euro. Giorgio Serrelli, invece, ex appartenente alla Guardia di Finanza, forniva dati dell'anagrafe tributaria. Ogni interrogazione costava 20 euro. Un po' più costose erano i "precedenti di Polizia". Per 30 o 50 euro il dipendente della Polizia di Stato, Fabio Bresciani, forniva non solo precedenti, ma anche pernottamenti in alberghi e targhe di auto posseduto dagli indagati. La copertura dei precedenti penali era garantita da Giovanni Nuzzi, ex sottoufficiale dei Carabinieri, che si accontentava di 15-20 euro a ricerca. Molto più costosi, invece, i tabulati telefonici, per i quali servivano non meno di 250 euro fino a un massimo di 1.500 euro. Ovviamente questi erano i prezzi dei fornitori della Polis d'Istinto, sui quali Cipriani, da buon imprenditore, applicava i suoi ricarichi.

    GLI ARCHIVI SEGRETI
    Dati sensibili, numeri di telefono, segreti bancari e vite private venivano raccolti in dossier dai nomi in codice (Operazione Fiordaliso, Garden, pratica Z) e con sistemi di schedatura da 007 ("X" erano i controlli sul territorio; "H" quelli in Hotel...). Per ora sono stati esaminati solo una piccola parte di questi fascicoli, scrive il giudice: "la verifica si è limitata solo alle pratiche celesti, quelle prive di mandato e poi memorizzate nell'archivio Z, le più delicate".

    I SERVIZI
    Il grande orecchio nato all'interno di Telecom e Pirelli poteva contare su "un piccolo esercito - scrive il gip- di investigatori, pubblici dipendenti infedeli, che per denaro vendevano informazioni" . Ma soprattutto sia Tavaroli che Cipriani avrebbero potuto contare su un canale privilegiato con i servizi segreti. Nell'allegato 17 all'ordinanza, ci sono (in fotocopia) organigrammi riservati all'Autorità nazionale per la sicurezza, del ministero della Difesa, dell'Interno, dell'Economia, della presidenza del Consiglio dei Ministri, della camera, Dei Ros, del Cesis, del Sismi, del Sisde, dei Carabinieri". Tutti documenti trovati e sequestrai a casa di Tavaroli. Ma anche Cipriani aveva una fonte all'interno degli 007 italiani: secondo la procura di Milano era Marco Mancini, nome in codice "Tortellino" o "I nostri Mezzi". "Grazie ai "Nostri mezzi" - scrive il gip- Cipriani aveva a sua disposizione tutti i mezzi concretamente esistenti sul "mercato" per fornire, a coloro i quali facevano richiesta, qualsiasi tipo di informazione", grazie a "una vera e propria ragnatela, parallela se non addirittura contrapposta a quella legale " . I rapporti tra Telecom-Pirelli, investigatori privati e Sismi sono così stretti che il traffico telefonico è imparagonabile addirittura quello "tra due appassionati amanti" scrive il gip. Le informazioni richieste e scambiare secondo un test "riguardavano un eventuale contesto internazionale" e venivano riversate al cliente su un foglio a parte ("il foglio bianco"). Il capo centro Sismi di Milano, colonnello D'Ambrosio dice ai pm il 3 maggio scorso: " Su invito del mio direttore di Divisione, Augusto Pignero, mi sono incontrato con Tavaroli, al fine di instaurare buoni rapporti". Secondo il racconto del capo centro Sismi, un responsabile sicurezza di una grossa banca parlava di una "Banda Bassotti", composta proprio da Mancini, Tavaroli e Cirpiani. Tra il Sismi e Telecom e Pirelli c'era, secondo i magistrati, un continuo scambio di informazioni, ogni tanto venivano vendute dagli 007 delle "bufale", ma spesso "le investigazioni commissionate da Tavaroli a Cirpiani piuttosto che un immediato diretto interesse del gruppo Pirelli-Telecom, perseguivano verosimilmente l'obiettivo di far lavorare i privati su indagini di interesse dei Servizi, facendo ricadere il costo sul conto delle due società".

    GLI SPIATI
    Tra gli spiati ci sono l'ex patron di Parmalat, Calisto Tanzi, il presidente di Capitalia, Cesare Geronzi e l'ex presidente della Figc, Franco Carraro. Vittime della raccolta illegale di informazioni, anche il presidente dell'accordo parasociale di Capitalia ed ex parlamentare Vittorio Ripa di Meana. L'investigatore privato Marco Bernardini, che a un certo punto prende il posto Cipriani, ammette di aver preparato dei dossier anche su "esponenti della finanza particolarmente in vista come Gnutti, i De Benedetti, i Della Valle e i Benetton". Nei dossier anche uomini dello spettacolo, politici e calciatori . Si tratta "di documentazione che non doveva in alcun modo essere conservata" e che a partire da un certo momento ha cominciato addirittura ad essere bruciata.

    I SISTEMI DI SPIONAGGIO
    Per schedare, spiare, catalogare, incastrare le loro vittime, gli "spioni" avevano a disposizione (internamente a telecom) quattro sistemi: Radar, un sistema in grado di analizzare la storia, i contatti e la vita di qualsiasi numero di telefono, senza lasciare traccia; un sofisticato e "piratesco" sistema di videosorveglianza e di accessi abusivi contro i sistemi informatici altrui per controllare i dipendenti; Magistratura, un meccanismo che consentiva in relazione a certi numeri telefonici ritenuti di interesse, di sapere se fossero intercettati dalle procure d'Italia: Circe, un sistema che permette l'acquisizione illecita di tabulati, anche senza inserire il numero di decreto del pm.

    ADAMO BOVE
    Nell'ordinanza più volte torna il nome di Adamo Bove, il dirigente della Telecom, che si è ucciso il 21 luglio scorso lanciandosi da un ponte della Tangenziale di Napoli. In Telecom, attraverso sistemi segreti di raccolta di informazioni sui tabulati telefonici, Adamo Bove chiedeva ad una sua collaboratrice di compiere "accertamenti su arabi legati alla vicenda Abu Omar". Dati da fornire, secondo le dichiarazioni del suo successore alla guida della security di Telecom, Fabio Ghioni, e confermate dalla stessa collaboratrice del manager suicida, "a persone preannunciate da Bove e che accedevano al suo ufficio in tarda serata". Si tratta però di affermazioni, allo stato delle indagini, "che vanno verificate, anche perché non smentibili da uno dei protagonisti di queste vicende - scrive il giudice - Adamo Bove, recentemente tragicamente scomparso in circostanze ancora oggetto di indagine".

    LA VILLA DI CIPRIANI
    Coi compensi pagati dal gruppo Telecom, un flusso finanziario che gli consentiva di mettere in piedi spericolate operazioni finanziarie, Emanuele Cipriani si è comprato anche una villa da due milioni di euro. Un'operazione - si legge nell'ordinanza - "grazie a un meccanismo raffinato, ideato da Cipriani con il commercialista cosentino Marcello Gualtieri. "È proprio seguendo il percorso della provvista per l'acquisto della villa - si legge nella richiesta del pm - che si è arrivati alla scoperta di numerosi conti in svizzera e nel Regno Unito in disponibilità del Cipriani". Un vorticoso giro di denaro attraverso assegni circolari, bonifici, provviste costituite all'estero e transitate su conti correnti intestati a società con sede alle Bahamas e alle Isole vergini. "Le fonti di approvvigionamento del denaro - chiarisce l'ordinanza - sono i compensi pagati dal gruppo Telecom-Pirelli".
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    UN altro scandalo colpisce Telecom Italia.

    Questo è ben più pesante.

    E' scovolgente. Y2K avevi ragione.
    Winston Churchill ha detto:
    Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti.

  2. #2
    Utente L'avatar di odino8555
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    4.564
    UN altro scandalo colpisce Telecom Italia.

    Questo è ben più pesante.

    E' scovolgente. Y2K avevi ragione.
    Questo scandalo non mi stupisce più di tanto...alla fine molte cospirazioni si rivelano fondate

  3. #3
    Expansion
    Ospite
    Citazione Vorador
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    E' scovolgente. Y2K avevi ragione.
    E' scoNvolgente. Beppe Grillo avevi ragione.

  4. #4
    Utente L'avatar di costanet
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    Citazione odino8555
    Questo scandalo non mi stupisce più di tanto...alla fine molte cospirazioni si rivelano fondate
    Questa non è propriamente una cospirazione, questo è il normale modus operandi che, dal dopoguerra in poi, in Italia si è sempre verificato, seguendo naturalmente gli avanzamenti tecnologici, dalle lettere raccomandate alle fibre ottiche.

    Periodicamente si trovano , in Italia, archivi piu' o meno recenti, dove sono schedati indivudui di tutti i tipi, dagli archivi di Gelli a quelli di Gladio, passando per i goffi tentativi dell' ex Pc che, dal canto suo, voleva creare analoghi archivi senza pero' avere la tecnologia Usa. Anche le BR ne avevano uno e cosi' pure la Fiat.

    La matrice orfiginale di questi archivi affonda all'epoca della guerra fredda ed è chiaramente di impronta Cia che, all'epoca, la impianto' in tutto l'occidente.

    Oggi possiamo dire che , accanto all'uso "istituzionale "come ad es. per il caso Abu Omar" questi mezzi vengono impiegati anche per "uso personale", vendendo le informazioni sottobanco al miglior offerente.

    Le contraddizioni dei nostri Servizi si spiegano proprio con la commistione italiota tra interesse pubblico e privato. Ma è impossibile sostenere che i governo in carica, di qualunque colore, ignorino queste cose, non a caso questo scandalo , i cui contorni erano già noti all'epoca del primo arresto di Mancini, è scoppiato in un momento di vera difficoltà per Prodi con il caso Telecom.

    Come dire chiodo scaccia chiodo.
    Sto giocando: Uncharted waters Gioco su:PS3

  5. #5
    Utente L'avatar di s_tinoxxx
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    basta pensare ad echelon e facciamo la figura dei soliti provinciali...
    www.deliriouniversale.com (a)
    i topi non avevano nipoti

  6. #6
    L'InquisitoRe - Randagio L'avatar di Niemans
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    Chissà come mai in tutti questi scandali alla fine c'è sempre un pirla che si ammazza e tutti gli altri che se la cavano con poco.
    Perchè devo avere questa sensazione..come di violenza...a volte pare che la vita mi stupri continuamente....
    Walks among us, but it's not one of us



  7. #7
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    Citazione Niemans
    Chissà come mai in tutti questi scandali alla fine c'è sempre un pirla che si ammazza e tutti gli altri che se la cavano con poco.
    Non per volere vedere complotti, in ogni posto, ma non credo molto a quel suicidio.

  8. #8
    Supremo Comandante Asgard L'avatar di Vorador
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    Citazione Proslogion
    Non per volere vedere complotti, in ogni posto, ma non credo molto a quel suicidio.
    Difatti il suicidio è molto strano.

    Una persona informata dei fatti vola giù dal cavalcavia?
    Winston Churchill ha detto:
    Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti.

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