Un bel documentario da vedere che vi chiarisce tanti punti in sospeso compreso che Bush e Ahamadinejad non sono poi tanto dissimili...
Vedetelo e poi discutiamone 
Il documentario “Il mondo
secondo Bush” ha messo a nudo la
realtà governativa USA
ROBERTO PÉREZ BETANCOURT
L’AVANA, 26 dicembre (AIN). – Il documentario “Il mondo secondo Bush”, trasmesso lunedì dalla tv cubana, rivela verità occulte e soprusi dell’Amministrazione nordamericana e della politica guerrafondaia dell’estrema destra di questo paese.
Il popolare programma televisivo Mesa Redonda ha trasmesso la pellicola, di produzione francese, diretta dallo svizzero William Karel, che è stata presentata in anteprima in Europa prima delle elezioni presidenziali statunitensi del 2004 e che tratta fondamentalmente dei primi quattro anni del mandato presidenziale di George W. Bush.
Nell’introduzione Reynaldo Taladrid, giornalista del sistema informativo della Tv Cubana ed Elíades Acosta, direttore della Biblioteca Nazionale José Martí, hanno coinciso nell’affermare che l’alleanza tra gruppi neoconservatori, la destra religiosa e i conservatori classici, ha contribuito a far si che W. Bush stia prolungando di quattro anni la sua permanenza alla Casa Bianca.
Taladrid ha precisato le contraddizioni esistenti nella condotta dell’attuale Amministrazione e come, a prescindere dalle imposizioni di questa e dal terrore insufflato nella popolazione, si noti una crescente protesta nei confronti della politica d’ostilità, della guerra contro l’Iraq e delle repressioni poliziesche negli USA.
Acosta ha descritto le 20 persone che definiscono realmente la politica estera nordamericana sulla base degli interessi dei grandi gruppi di pressione economica che detengono il potere ed ha spiegato il ruolo dei “carri pesanti”, entità incaricate, tra le altre funzioni, di proporre strategie, campagne ideologiche e propagandistiche.
Il copione del documentario si ispira alle indagini di Eric Laurent, corrispondente a Washington del quotidiano francese “Le Figaro” e autore dei libri “La guerra di Bush” e “Il mondo segreto di Bush” ed è strutturato come un reportage televisivo, arricchito da documenti d’archivio e testimonianze di personalità legate al mondo politico nordamericano.
Ex agenti dell’Agenzia Centrale dei servizi segreti (CIA), l’autore dei discorsi di Bush, giornalisti, storiografi, consiglieri dell’attuale presidente e di Ronald Reagan, senatori, imprenditori ed altri influenti funzionari danno informazioni ed esprimono opinioni durante i 90 minuti di durata della pellicola.
Karel affronta questioni non trattate dal noto intellettuale nordamericano Michael Moore nel suo documentario Fahreneit 9/11, premiato con la Palma d’Oro nel Festival di Cannes, in Francia.
Robert Steele, ufficiale incaricato delle operazioni coperte della CIA, riferendosi a Bush, dice in una parte del documentario: “Abbiamo eletto presidente un burattino...in realtà non lo abbiamo eletto, è stato designato: suo fratello Jeb ha rubato 50.000 voti in Florida e la Corte Suprema di suo padre lo ha designato”.
Il noto intellettuale statunitense Norman Mailer è un altro dei testimoni. Dice nel documentario: “Abbiamo il peggior presidente nella storia degli USA: ignorante, arrogante, tonto. Ma è incredibilmente astuto nei confronti del popolo statunitense, soprattutto dei meno intelligenti, molto contenti perchè si rende conto di essere stupido e pensano: ‘Bene, se questo tonto è presidente, anch’io lo posso essere’”.
La pellicola di Karel è stata trasmessa da alcune televisioni europee e proiettata in sale cinematografiche indipendenti negli Stati Uniti e viene diffusa come video.
Nell’opera di Karel vengono rimarcati gli stretti legami tra la famiglia Bush ed i re del petrolio sauditi, nonchè la campagna volta a insufflare terrore lanciata dal Governo statunitense dopo l’attentato contro le Torri Gemelle a New York, servito da pretesto alle guerre contro Afganistan e Iraq.
Appare anche il rapporto tra i gruppi neoconservatori più estremisti, compresi quelli chiamati tele-evangelici cristiani e la politica del Governo israeliano di Ariel Sharon.
La storia familiare dell’attuale inquilino della Casa Bianca, narrata da Karel, rivela che il nonno Prescott Bush commerciava con la Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale mentre suo figlio George W. (padre dell’attuale presidente), serviva nell’esercito nordamericano.
La congiura del silenzio della grande stampa nordamericana è evidenziata dal fatto che nessuna catena televisiva di questo paese si è azzardata a rivelare i precedenti della famiglia Bush prima delle elezioni del 2004, mettendo un veto di fatto alla trasmissione del documentario.
Ma, nello stesso tempo, la grande stampa ha presentato un quadro sublime dell’aspirante alla rielezione, che appariva di fronte alle telecamere chiedendo agli elettori che pregassero per lui e la sua famiglia.
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