No, non ricorre alcun anniversario particolare.
Pensavo solo al ruolo di primissimo piano che Capcom continua ad interpretare sulla scena videoludica, senza cedere alla tentazione di adagiarsi sugli allori di un passato di glorie ineccepibili; pensavo a quanti giochi di assoluto rilievo ha ideato anche nel corso della generazione uscente, alternando una riproposizione magistrale di formule classiche a nuovi franchise; pensavo allo spazio d'azione, alla carta bianca che la softwarehouse ha concesso in svariate occasioni a figure come quella di Mikami, Kobayashi e Suda51, assumendosi come pochissimi altri il rischio della creatività e dell'estro svincolato dalle esigenze di fatturazione.
Messa così potrebbe sembrare una idealizzazione eccessiva, e infatti probabilmente lo è; tutti conoscono un risvolto della medaglia decisamente meno entusiasmante, fatto di esclusive ballerine, discutibili scelte di conversione, inevitabili passi falsi, sfruttamento a volte eccessivo di brand di grosso richiamo... ma è al quadro generale che voglio guardare.
Perchè ho come l'impressione che a prescindere da Resident Evil 4 (dato ormai per scontato, ma un'opera praticamente monumentale, partorita in seguito ad una gestazione complessa ed un atto di coraggio mica da nulla di questi tempi), Viewtiful Joe (che porta una ventata d'aria fresca attingendo paradossalmente al passato e inventandosi una nuova icona pop) e Okami (uscito da pochissimo in versione ntsc e per ora poco accessibile al giocatore europeo, ma già uno spettacolo dinamico di arte visiva), Capcom vada in qualche modo a segno anche quando non sbanca il jackpot.
Mi riferisco a progetti come l'ermetico Killer7, come il dimenticato Chaos Legion, come il minimalista Product Number 03, come l'istrionico God Hand (parola mia, bisogna dargli una chance bella grossa), che magari non verranno mai esaltati dalla critica professionale o dal grande pubblico, ma che se giocati con il giusto approccio regalano un contributo importante al videogiocatore che voglia capirli e che sappia assaporarne le sfumature e le fiammate di genio, senza formalizzarsi di fronte ai loro limiti.
Il resto è fatto da rassicuranti certezze come Resident Evil Rebirth e Zero, Zelda Minish Cap, la serie Onimusha (anche Dawn of Dreams nel suo piccolo è un terremoto), il fin troppo bistrattato Devil May Cry, Phoenix Wright su DS, le preziose riedizioni arcade perfect della serie Street Fighter (come l'ultimo Anthology), Ultimate Ghosts 'n Goblins su PSP, e me dimentico di sicuro altrettanti.
Dopo tutte queste citazioni che sarebbe troppo lungo approfondire una per una, anche se ce ne sarebbero da raccontare, mi verrebbe da fare un parallelo con il caso Konami... ma per ora passo la palla, a chiunque abbia voglia o un pizzico d'interesse a dire la sua.