Gothico87
Nel frattempo un ragazzo di 20 anni stava seduto davanti al suo pc, a ricordare…. a ricordare la sua adolescenza, un’adolescenza spenta, nel suo paesino di 300 persone, passata ad incidersi con lamette di rasoio e aghi la sua misera pelle, per cercare di dimenticare tanti rifiuti, tanti affetti non corrisposti, con nessuna persona importante a fianco. Il vuoto, un cuore pietrificato, sparito, annientato, annichilito…. Una tristezza che avanza a braccetto con un profondo sentimento di odio, di odio per la vita, di odio per la razza umana, di odio per tutti quelli che gli stanno accanto, di odio per se stesso, di odio per Dio. Una divinità alla quale si è affidato in tutto quel tempo la cui volontà è vedere soffrire una sua creatura, che prova un gusto fine nel vedere un essere patire per qualcosa di apparentemente stupido e passato. Sapeva che la vita non aveva niente da offrirgli, non ha mai avuto nulla da offrirgli, perché avrebbe dovuto continuare a consumare ossigeno? Perché avrebbe dovuto costituire l’essere un peso per la famiglia, per la società? Fu così che lanciò il suo portatile a terra, si diresse in bagno, smontò il suo rasoio e si recise i polsi. Sangue copioso uscì da quelle dannate vene… questa volta non sarebbe tornato indietro, non sarebbe finita come quella volta che prese un coltello da cucina, lo vide ma penso “Non è il caso”. Per essere più sicuro prese con le sue ultime forze il lenzuolo del suo letto e ne fece una fune che si fece passare per il collo e si appese per una tubatura scoperta nella sua stanza. Ci vollero 5 minuti perché si annebbiasse la vista. Sentiva il suo collo tirare, e tirare….