Scandalo Telecom -arrestati poliziotti e carabinieri-
  • In diretta da GamesVillage.it
    • News
    • -
    • In Evidenza
    • -
    • Recensioni
    • -
    • RetroGaming
    • -
    • Anteprime
    • -
    • Video
    • -
    • Cinema

Visualizzazione risultati da 1 a 12 di 12

Discussione: Scandalo Telecom -arrestati poliziotti e carabinieri-

Cambio titolo
  1. #1
    ??? L'avatar di DANTE77
    Registrato il
    02-04
    Località
    Via Degli Inferi n.666
    Messaggi
    3.932

    KO Scandalo Telecom -arrestati poliziotti e carabinieri-

    Da La Repubblica

    Dossier illegali Telecom, nuovi arresti
    In manette poliziotti e carabinieri


    MILANO - Ci sono anche poliziotti e carabinieri tra i nuovi arresti ordinati nell'ambito dell'inchiesta milanese sui dossier illegali. Avrebbero ricevuto denaro per raccogliere illecitamente le informazioni contenute nei dossier illeciti. Tra le dodici ordinanze notificate, nuove accuse a Giuliano Tavaroli e Fabio Ghioni, entrambi già in carcere. Provvedimento restrittivo anche per Pierguido Iezzi, ex manager di Pirelli, già stato arrestato in un'altra fase delle indagini.

    Le imputazioni contestate agli arrestati sono quelle ipotizzate nelle precedenti ordinanze di custodia cautelare: associazione a delinquere, corruzione, appropriazione indebita e l'aver utilizzato informazioni acquisite illecitamente. Per Giuliano Tavaroli, ex responsabile dell'area security di Telecom si tratta della quarta ordinanza d'arresto, dopo quella del 20 settembre scorso e quelle di dicembre e gennaio, sempre nell'ambito dell'indagine sui dossier illegali. Per Ghioni, invece, esperto informatico del Tiger Team di Telecom, si tratta della seconda ordinanza dopo quella che lo ha portato in carcere il 18 gennaio scorso.
    (22-03-2007)

  2. #2
    Grappatore L'avatar di devilman450
    Registrato il
    08-06
    Messaggi
    5.744
    Citazione DANTE77
    Da La Repubblica

    Dossier illegali Telecom, nuovi arresti
    In manette poliziotti e carabinieri


    MILANO - Ci sono anche poliziotti e carabinieri tra i nuovi arresti ordinati nell'ambito dell'inchiesta milanese sui dossier illegali. Avrebbero ricevuto denaro per raccogliere illecitamente le informazioni contenute nei dossier illeciti. Tra le dodici ordinanze notificate, nuove accuse a Giuliano Tavaroli e Fabio Ghioni, entrambi già in carcere. Provvedimento restrittivo anche per Pierguido Iezzi, ex manager di Pirelli, già stato arrestato in un'altra fase delle indagini.

    Le imputazioni contestate agli arrestati sono quelle ipotizzate nelle precedenti ordinanze di custodia cautelare: associazione a delinquere, corruzione, appropriazione indebita e l'aver utilizzato informazioni acquisite illecitamente. Per Giuliano Tavaroli, ex responsabile dell'area security di Telecom si tratta della quarta ordinanza d'arresto, dopo quella del 20 settembre scorso e quelle di dicembre e gennaio, sempre nell'ambito dell'indagine sui dossier illegali. Per Ghioni, invece, esperto informatico del Tiger Team di Telecom, si tratta della seconda ordinanza dopo quella che lo ha portato in carcere il 18 gennaio scorso.
    (22-03-2007)
    cioè loro hanno ricevuto i soldi per raccogliere informazioni e sono stati accusati di "corruzione"?

  3. #3
    ??? L'avatar di DANTE77
    Registrato il
    02-04
    Località
    Via Degli Inferi n.666
    Messaggi
    3.932
    MILANO - Ci sono anche poliziotti ed ex agenti segreti stranieri tra i nuovi arresti ordinati nell'ambito dell'inchiesta milanese sui dossier illegali. Avrebbero ricevuto denaro per raccogliere illecitamente le informazioni contenute nei dossier illeciti. Tra le tredici ordinanze notificate, compare il nome di Fulvio Guatteri, ex ufficiale di collegamento tra i servizi segreti francesi e quelli italiani, poi passato a Europol, e quello di John Paul Spinelli, ex agente Cia. A quanto si è appreso da fonti giudiziarie, Guatteri sarebbe irreperibile e ancora non è certa l'esecuzione dell'arresto di Spinelli: l'ex agente Cia, ufficiale di
    collegamento tra i Servizi americani e quelli italiani, vive negli Stati Uniti ed è titolare dell'agenzia investigativa Global Security Service, per la quale, in passato, aveva lavorato anche Marco Bernardini, ex agente del Sisde e considerato dagli investigatori la 'gola profonda' dell'indagine.

    Nuovi provvedimenti contro Giuliano Tavaroli e Fabio Ghioni, entrambi già in carcere. Provvedimento restrittivo anche per Pierguido Iezzi, ex manager di Pirelli, incaricato della sicurezza all'interno dell'azienda, già arrestato in un'altra fase delle indagini e per l'ex giornalista di Famiglia Cristiana Guglielmo Sasinini, già agli arresti domiciliari.

    Uno dei poliziotti arrestati è attualmente in servizio a Milano. Gli altri fermi a Roma, Prato e Savona, in Liguria. Le imputazioni contestate sono quelle ipotizzate nelle precedenti ordinanze di custodia cautelare: associazione a delinquere, corruzione, appropriazione indebita e l'aver utilizzato informazioni acquisite illecitamente. Tra le informazioni illecite vi sarebbero precedenti penali, informazioni tributarie, fiscali e anagrafiche, accertamenti bancari rivenduti, secondo l'accusa, in cambio di lauti assegni. Spiati, uomini politici, giudici e giornalisti.

    Per i trenta dossier illegali, nel dicembre scorso era finito agli arresti anche l'ex numero due del servizio segreto militare Marco Mancini, già coinvolto con l'accusa di concorso in sequestro di persona nell'indagine sul rapimento dell'ex imam di Milano Abu Omar. Nell'ordinanza cautelate, il gip Giuseppe Gennari scrisse che Mancini avrebbe ricevuto da Tavaroli e anche da Pierluigi Iezzi, il manager che aveva sostituito il collega alla guida della Security di Telecom, "somme di denaro" in cambio di "dati segreti e riservatissimi sfruttando la funzione rivestita".

    (22 marzo 2007)

  4. #4
    ??? L'avatar di DANTE77
    Registrato il
    02-04
    Località
    Via Degli Inferi n.666
    Messaggi
    3.932
    Dalla Stampa


    l sospetto del pm Woodcock: un complotto per incastrare e ricattare Lapo Elkann
    FRANCESCO GRIGNETTI
    INVIATO A POTENZA
    La storia del fotoricatto ai danni di Lapo Elkann è probabilmente ancora tutta da scrivere. Finora si sapeva che la magistratura di Potenza ritiene Fabrizio Corona e Lele Mora responsabili di una tentata estorsione ai danni della Fiat. Chiesero invano 200 mila euro per far ritirare un’intervista che minacciavano come «devastante» al transessuale Patrizia. Ma c’è sottotraccia una pista investigativa che porta molto più lontano. E potrebbe essere una svolta imprevedibile. Il pm Woodcock sospetta infatti che dietro le quinte di quell’appostamento sotto casa di Patrizia ci fosse un suggeritore occulto. Lo si capisce leggendo un interrogatorio al transessuale senza omissis. Woodcock ipotizza che dietro Corona ci sia addirittura Marco Mancini, l’agente dei servizi segreti arrestato nei mesi scorsi perché coinvolto nelle trame di Pio Pompa, Tavaroli & spioni vari. Mancini, ovvero l’ex responsabile del controspionaggio del Sismi, considerato il numero 2 del servizio segreto militare sotto la gestione Pollari.

    In certi casi, sono più significative le domande del magistrato che non le risposte del testimone. Il 12 dicembre, Woodcock interroga dunque Patrizia, al secolo Donato Brocco. Vi si ricostruisce quella drammatica notte di ottobre. L’overdose di cocaina. E l’irrompere di Corona nella vicenda. A un certo punto, però, l’interrogatorio devia verso scenari inaspettati.

    W: «Prima di questo fatto, lei è stato avvicinato da qualcuno che le ha fatto qualche domanda strana? Le ha chiesto informazioni su Elkann?».
    B: «No, no».
    W: «Eh?».
    B: «Mai, mai, mai».
    W: «Qualcuno... qualcuno che le ha detto che era dei Servizi, per esempio».
    B: «No, no, mai, mai».
    W: «Lei è sicuro?». B: «Le giuro».
    W: «Uh. Lei un certo Mancini lo conosce?».
    B: «Mancini… che nome? Mancini?».
    W: «Come si chiama Mancini? Marco».
    B: «Marco? No, no».
    W: «Lei è sicuro che non lo ha avvicinato nessuno? O a lei o a qualcuno dei suoi colleghi... che poi glielo ha magari detto, glielo ha confessato: Mi hanno fatto domande su Edo, voglio dire su quando viene, sulle sue abitudini».
    B: «Non a me personalmente, dottore».
    W: «Eh».
    B: «No, mai. Né dopo il fatto, perché...».
    W: «No, prima. Stiamo dicendo prima».
    B: «No, mai, mai, mai».
    W: «E a qualcun altro? Perché lei ha detto "A me personalmente no"». B: «Che mi risulti, neanche. Perché gli altri due: una è brasiliana e quindi parla anche pochissimo italiano...».
    W: «Cioè, chi sapeva che quella sera Elkann stava là? Solo voi?».
    B: «Nessuno. Lo sapevamo solo in tre».

    Woodcock insiste sui Servizi e su Mancini. Ha una pista su cui investigare e cerca riscontri da questo interrogatorio. Patrizia però non sa nulla e non lo può aiutare. Un paparazzo, Roberto Buscemi, era appostato sotto casa sua da giorni e lei lo ignorava. Buscemi ha raccontato la sua verità in una intervista tv: di come avesse carpito la fiducia del trans, che non aveva capito di avere a che fare con un fotografo. Di come fu avvisato del dramma prima ancora dell’ambulanza e come salì in casa di Patrizia dove vide il giovane Elkann in coma. Sul momento non scattò alcuna foto, ma approfittò dell’ingresso al pronto soccorso. Buscemi in quell’occasione ha raccontato anche un retroscena cruciale: era stato Fabrizio Corona a mandarlo, praticamente a colpo sicuro. Alla «Corona’s» preparavano una «paparazzata» che poi avrebbero monetizzato alla loro maniera. Ma le cose andarono diversamente.

    Letta la versione integrale dell’interogatorio di Patrizia, è chiaro che Woodcock ritiene che quell’appostamento fosse qualcosa di diverso dal solito. Se spunta fuori il nome di Marco Mancini, che è coinvolto pesantemente nell’affaire degli spioni Telecom, che a loro volta spiavano illecitamente personalità del mondo economico, finanziario e politico (ma anche dello spettacolo e del calcio), beh, forse Vallettopoli è qualcos’altro rispetto a quanto si era capito. Anche se qualche accenno al mondo dei servizi segreti nell’ordinanza del gip Iannuzzi già c’era: «...Corona, da parte sua, fa espresso riferimento ad un suo amico dei Servizi, al quale avrebbe richiesto notizie ed informazioni». Chi?

  5. #5
    ??? L'avatar di DANTE77
    Registrato il
    02-04
    Località
    Via Degli Inferi n.666
    Messaggi
    3.932
    Anche La Repubblica riporta del coinvolgimento dei servizi segreti nello scandalo di Lapo Elkann

    Vallettopoli, il sospetto dei pm
    un agente Sismi nel caso Elkann
    Negli interrogatori spunta il nome di Marco Mancini
    DAL nostro inviato FRANCESCO VIVIANO

    <B>Vallettopoli, il sospetto dei pm<br>un agente Sismi nel caso Elkann</B>

    Il fotografo Fabrizio Corona
    POTENZA - E' più di un sospetto, ed è molto inquietante. Improvvisamente nel gran calderone dell'inchiesta su "Vallettopoli" condotta dal pm di Potenza, Henry John Woodcock, spuntano anche i servizi segreti, ed un nome, quello di Marco Mancini, l'ex capocentro del Sismi (il servizio segreto militare) di Milano rinviato a giudizio e arrestato per il sequestro dell'imam Abu Omar.

    Il sospetto è legato al tentativo di ricatto che Fabrizio Corona aveva fatto alla Fiat dopo la vicenda di Lapo Elkann, il rampollo di casa Agnelli colto da overdose dopo una notte trascorsa in compagnia di transessuali. Corona aveva chiesto soldi alla Fiat per non pubblicare le fotografie fatte da un suo collaboratore che, in quella tragica circostanza, aveva scattato dello foto mentre Lapo veniva trasferito d'urgenza in ospedale.
    L'ipotesi di un coinvolgimento del Sismi in una "trappola" ordita, attraverso Corona, ai danni di Elkann emerge dall'interrogatorio di "Patrizia", il trans che quella notte era in compagnia di Lapo.

    Interrogatorio condotto da Woodcoock il 12 dicembre dello scorso anno negli uffici del Servizio Centrale Operativo della polizia a Roma. In quella circostanza il magistrato chiede più volte a "Patrizia" se prima dell'incontro con Lapo era stato "avvicinato" da qualcuno, da qualcuno dei servizi segreti. Ecco alcuni brani dell'interrogatorio: Woodcock: "Prima di questo fatto lei è stato avvicinato da qualcuno che le ha fatto qualche domanda strana, le ha chiesto informazioni su Elkann?". "Patrizia" risponde di no e viene ancora incalzato da Woodcock che gli chiede: "Da qualcuno che le ha detto che era dei Servizi per esempio?". "Patrizia" continua a negare e Woodcoock gli chiede più volte "se è sicuro". Poi il magistrato fa un nome secco: "E lei, un certo Mancini lo conosce?". "Mancini.. che nome? Mancini?" chiede "Patrizia". A quel punto Woodcock fa nome e cognome dell'agente del Sismi: "Marco Mancini, lo conosce?".

    Il magistrato insiste chiedendogli se quella sera qualcuno sapeva che Elkann sarebbe andato a casa di Patrizia e quest'ultima risponde che lo sapevano soltanto in tre, lei, due sue colleghe e Lapo. Il nome di Marco Mancini, secondo indiscrezioni che filtrano dagli ambienti investigativi, sarebbe venuto fuori nel corso di alcune intercettazioni telefoniche, in conversazioni tra Fabrizio Corona ed altri personaggi che ruotavano attorno al suo mondo ed a quello di Lele Mora. E infatti anche a Mora, quando è stato interrogato a Potenza da Woodcoock e dal Gip Iannuzzi, è stato chiesto chi era quel suo amico dei Servizi al quale aveva chiesto informazioni per avere notizie sull'indagine che era stata aperta a Potenza.

    In quell'occasione Lele Mora sostenne che parlando con Corona aveva fatto riferimento ad un suo amico dei servizi segreti "così, tanto per tranquillizzare Fabrizio. Ma non era vero". Il sospetto di essere caduto in una trappola lo ha sostenuto in una intervista al New York Times lo stesso Elkann che aveva indicato in Luciano Moggi, grande amico di Lele Mora, "il regista dello scandalo". "Come si spiega - dichiarò Lapo - che ad attendermi in ospedale c'era già un fotografo?".

    (22 marzo 2007)

  6. #6
    Ku Nuk Mak Sauro Tuk Tuk L'avatar di chinook
    Registrato il
    11-02
    Località
    Micio Camping!!
    Messaggi
    13.396
    Cio&#232; i servizi segreti avrebbero inscenato l'overdose-trans di Lapo per poi vendere gli atti segreti di questa cosa?

  7. #7
    ??? L'avatar di DANTE77
    Registrato il
    02-04
    Località
    Via Degli Inferi n.666
    Messaggi
    3.932
    Hanno trasmesso il servizio su Italia 1 e La7.
    Parrebbe che Marco Mancini sia gravemente coinvolto in questo scandalo.
    Dietro ci starebbero dei ricatti nei confronti della FIAT.

  8. #8
    ??? L'avatar di DANTE77
    Registrato il
    02-04
    Località
    Via Degli Inferi n.666
    Messaggi
    3.932
    Altro articolo di giornale

    nchiesta Telecom/ 13 nuovi arresti, coinvolte le forze dell'ordine e i servizi segreti
    Giovedí 22.03.2007 11:11
    Tra le righe: A Tronchetti piace Caio
    Tanto tuonò che piovve. Era da tempo che voci di corridoio a Palazzo di Giustizia parlavano di nuovi arresti nel caso Telecom. Un caso che - fin dall'inizio - non sembrava una semplice operazione di spioni. Ma un'operazione serissima da spioni, che questo mestiere lo fanno di professione. E quindi hacker e servizi segreti. Alla fine sono piovuti arresti, ben 13, con l'esplicito coinvolgimento di agenti e di forze dell'ordine.



    Giuliano Tavaroli

    L'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Giuseppe Gennari ha quindi visto pesanti addebiti per Giuliano Tavaroli, ex manager di Telecom, per Fabio Ghioni, ex tecnico informatico della stessa società, per Guglielmo Sasinini, ex giornalista di Famiglia Cristiana. E ancora coinvolto è Mirko Ferrari, ex guardia forestale; Amedeo Nonnis, artificiere in servizio presso la questura di Milano; Francesco Rossi, investigatore ed ex appartenente al Sisde; Diego Tega, ex militare della guardia di finanza e ora investigatore privato; Antonio Vairello, ex sindacalista e dipendente Alitalia; Edoardo Dionisi, brigadiere dei carabinieri; Fulvio Guatteri, ex ufficiale di colegamento tra i servizi segreti francesi e quelli italiani; Pierguido Iezzi, ex manager di Pirelli; John Paul Spinelli, ex agente della Cia e ora investigatore privato; una tredicesima persona arrestata, di cui non si conosce l'identita', lavorava come artificiere presso la questura di Milano.



    I nomi più interessanti - almeno dal punto di vista dello sviluppo dell'inchiesta - sono indubbiamente quelli di Pierguido Iezzi, John Paul Spinelli e Fulvio Guatteri. Quest'ultimo è un ex ufficiale di collegamento tra i servizi segreti francesi e quelli italiani, poi passato a Europol. Adesso è agli arresti domiciliari.

    John Paul Spinelli è invece un ex agente della Cia. L'agente segreto vive negli Stati Uniti ed è titolare dell'agenzia investigativa Global Security Service, per la quale, in passato, aveva lavorato anche Marco Bernardini, ex agente del Sisde e considerato dagli investigatori la 'gola profonda' dell'indagine.

    Infine c'è Pierguido Iezzi. ex responsabile della security in Pirelli. Sarebbe lui il trait d'union tra Telecom e Pirelli. A questo punto, l'obiettivo ultimo dell'inchiesta è chiaro. Acclarare se dietro le operazioni di spionaggio illegali c'era oppure no Marco Tronchetti Provera. Lui ha sempre negato, ovviamente, ma gli inquirenti vogliono capire da chi arrivò l'ordine di penetrare all'interno dei computer Rcs del giornalista Mucchetti e dell'amministratore Colao.




    Intanto, dopo gli arresti, iniziano ad arrivare le dichiarazioni dei legali. I più caustici sono gli avvocati di Tavaroli: "Abbiamo deciso di fondare l'Onlus 'Tavaroli Fans Club' - scrivono in una nota gli avvocati massimo Di Noia e Nicolo' Pelanda - il cui slogan è 'Tavaroli for Guinness'. Pochi al mondo, infatti, possono vantare una 'carriera cautelare' come la sua: in sei mesi, da un equinozio (20 settembre) all'altro (21 marzo), ha collezionato qualcosa come quattro cosiddetti mandati di cattura, per i reati più disparati. Forse ce la farà a diventare primatista assoluto".

    "Con l'ordinanza odierna, il nostro Club si sta anche europeizzando, perchè questa volta è stata ipotizzata per Tavaroli la corruzione internazionale. E' ovvio - prosegue la nota - che il nostro sia soltanto uno sfogo, un amarissimo sfogo di chi assiste addolorato al susseguirsi di provvedimenti che si ripetono periodicamente e che si abbattono, del tutto inutilmente, su un uomo ormai totalmente inerme, che già da più di un anno era fuori del gruppo Telecom - Pirelli e che si trova detenuto, sballottato da un carcere all'altro, in condizioni durissime, stante l'isolamento totale cui è costretto da ben sei mesi".

    da libero.it

  9. #9
    vena_one
    Ospite
    mmm... non mi meraviglia.

  10. #10
    ??? L'avatar di DANTE77
    Registrato il
    02-04
    Località
    Via Degli Inferi n.666
    Messaggi
    3.932
    Sta diventando sempre più inquietante la faccenda

    http://www.repubblica.it/2007/03/sez...i-arresti.html

    Da Berlusconi 70 mld per la fedeltà di Bossi
    Lo riporta l'ordinanza del gip. Il periodo è quello in cui venne pignorata la casa del leader della Lega Nord. Ghedini: fantasie

    STRUMENTI
    VERSIONE STAMPABILE
    I PIU' LETTI
    INVIA QUESTO ARTICOLO
    Bossi e Berlusconi
    Bossi e Berlusconi
    ROMA - Silvio Berlusconi avrebbe dato 70 miliardi di lire a Umberto Bossi in cambio della sua totale fedeltà. È scritto nell'agenda del 2004 dell'ex giornalista Guglielmo Sasinini (agli arresti domiciliari), uno degli indagati nell'inchiesta sui dossier illeciti.
    L'appunto di Sasinini è riportato a pagina 303 dell'ordinanza con la quale il giudice per le indagini preliminari Gennari ha disposto l'arresto di tredici persone nell'ambito dell'inchiesta sui dossier illegali. A fianco della presunta operazione appare anche il nome di Giulio Tremonti senza alcuna ulteriore spiegazione. Negli appunti si dice che il periodo sarebbe stato quello in cui venne «pignorata per debiti la casa di Bossi», quindi prima del successo della Casa delle libertà nelle elezioni del 2001. Infine, nel medesimo appunto, sotto l'indicazione pre-governo Berlusconi, si legge che «sottosegretario Minniti... da ex Sisde ha saputo una...?».
    GHEDINI: «FANTASIE» - «Le notizie di presunti accordi tra Bossi e Berlusconi sono non soltanto destituiti di ogni fondamento, ma frutto di un'assoluta fantasia che sarebbe risibile se non apparisse connotata da scopi diffamatori o ancora peggio per inquinare la vita politica del Paese», ha replicato il senatore di Forza Italia Niccolò Ghedini, avvocato difensore di Silvio Berlusconi. «Agiremo in tutte le sedi opportune al fine di far sì che simili falsità non possano essere propagate».
    Secondo Roberto Castelli, esponente della Lega Nord, si tratta «della bugia più clamorosa dell'inchiesta».

    BOSSI: «È UN MONDO DI MERDA» - Molto più colorita e nel suo stile la replica del diretto interessato: Umberto Bossi. «È un mondo di merda, a uno gli passa la voglia di far politica», ha detto Bossi all'Ansa. «Io ho dato mandato di querelare questa persona e mi domando come facciano a uscire simili cose. L'hanno fatto apposta per fare danni politici. Berlusconi è uno che non tira fuori un soldo nemmeno per pagare i manifesti elettorali, figurarsi se tira fuori dei soldi per la Lega».
    22 marzo 2007
    http://www.corriere.it/Primo_Piano/C...anza_gip.shtml

    Hai capito il senatur?!

  11. #11
    ??? L'avatar di DANTE77
    Registrato il
    02-04
    Località
    Via Degli Inferi n.666
    Messaggi
    3.932
    Sta assumendo sempre più i connotati del più grande scandalo della storia italiana.

    22 Mar 2007 19:27
    Inchiesta Telecom: progettata rete di 'sensori' tra forze della polizia
    (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Una rete di 'sensori' tra le forze di polizia per monitorare ogni eventuale indagine nei confronti del gruppo Telecom-Pirelli. Era il progetto della security del gruppo telefonico secondo quanto risulta da un interrogatorio dello scorso 29 Novembre a Marco Bernardini. Quest'ultimo - si legge nell'ordinanza di custodia cautelare emessa oggi dal gip di Milano Giuseppe Gennari, Marco Bernardini - afferma che esisteva un progetto 'gia' avviato, di costituzione di una rete di pubblici ufficiali sparsi su tutto il territorio e ai quali affidare il compito di sensori per ogni indagine o accertamento che potesse interessare la Telecom-Pirelli'. 'Sensori che potessero avvertirci in tempo reale di tutto cio' che all'interno delle forze di polizia potesse riguardare le attivita' del gruppo. In sostanza se un dipendente veniva denunciato o comunque vi erano notizie di attivita' compiute ai danni del gruppo, le persone contattate all'interno delle diverse forze di polizia avrebbero provveduto ad avvertirci in modo da attivare prontamente un'azione diretta ad affrontare il problema prima che ne derivasse una possibile attenzione da parte degli organi di stampa ovvero di altri organi.' Bea-

    Mamma mia!!!

  12. #12
    Franchi barrage the best L'avatar di corpo celeste
    Registrato il
    10-06
    Località
    a casa mia
    Messaggi
    1.638
    cosa vogliamo aspettarci






Regole di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •