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Il problema fondamentale di Final Fantasy 8 risiede in una caratterizzazione dei personaggi che potremmo definire "di facciata" per via della loro straordinaria capacità di essere completamente inutili e restare tristemente piatti nello svolgersi della trama.
I caratteri sono facilmente identificabili in stereotipi estremamente marcati, sebbene poi si veda che non c'è nulla di più, dietro, da scoprire.
Il protagonista stesso espone una sola fondamentale tormentosa riflessione che perdura durante l'intera esperienza di gioco, lasciando spazio a sufficienza per fare si che sia tu, giocatore, a inserire nel personaggio quello che vuoi vedere, quello gli vuoi far dire. Da qui quello che molti giocatori definiscono come "capacità di farti immedesimare", che io chiamo invece "vuota desolazione".
Di solito questo capitolo piace a chi per la prima volta si avvicina al mondo dei JRPG o a chi gioca per la prima volta un Final Fantasy.