prendo spunto dalle recenti affermazioni del papa e da alcune discussioni piuttosto animate tenute in classe ( il sottoscritto contro 11 atei)
per proporre una discussione riguardo il concetto di inferno.
Esiste un inferno? Se si come va interpretato? Siamo vincolati a certe azioni nella vita, dunque, o no? Esiste un diavolo, un satana, un mefistofele, un satanasso, un demonio un belzebù, un lucifero o in qualsivoglia modo lo vogliate chiamare? Che senso date alle parole di PP.XVI? Se siete quel genere di cattolico che presta ciecamente fede alle parole del papa ( magari senza avere nozioni proprie, per lo meno basilari, di teologia ), cosa ne pensate?
mmh, se vi viene in mente qualche altro quesito..
Rispondo io per primo
Secondo me si; va interpretato come il male metafisico, come ognuno degli eventi che ci fanno in qualche modo soffrire, per me l'inferno è sulla terra; Dio ci lascia liberi di sbagliare, quindi no: il papa nella sua omelia, secondo me, esortava i fedeli in quello che doveva essere un invito a non peccare ( per peccato, coerentemente con quanto risposto prima, io intendo qualcosa che faccia soffrire sia te che subisci che me che compio ), non voleva essere una costrizione o un ordine; No, o meglio c'è personificato in ognuno di noi che compie un atto "malvagio"; vedi sopra; non lo sono, lascio la risposta a chi compete.
Infine cos'è per voi l'inferno, io ho dato la mia interpretazione terrena:
un luogo di perdizione? Una caverna sotterranea piena di diavoletti col forcone? Un abisso?... Con cosa tendereste ad identificarlo?
p.s. per quanto riguarda atei e agnostici le domande valgono al contrario ( perchè non esiste.. ) oppure se desiderate kmq rispondere, non è proibito.