Chi beve solo acqua ha qualcosa da nascondere
  • In diretta da GamesVillage.it
    • News
    • -
    • In Evidenza
    • -
    • Recensioni
    • -
    • RetroGaming
    • -
    • Anteprime
    • -
    • Video
    • -
    • Cinema

Visualizzazione risultati da 1 a 2 di 2

Discussione: Chi beve solo acqua ha qualcosa da nascondere

Cambio titolo
  1. #1

    Chi beve solo acqua ha qualcosa da nascondere

    Era un bel giorno di maggio, il sole coceva coceva, il fringuello cantava cantava... firulì firulà zumpapì zumpapò.

    Eppure, in quel giorno di maggio in cui il sole coceva e il fringuello cantava, il cielo era coperto da una coltre di nubi stratiformi, stratificate, stratocaster, esse fender l'umore di chi, malauguratamente, si trovasse a camminare, pesantemente o sulle punte, sotto di esse, sentendosi sbattuto, abbattuto, colmo di un Cermis senso di pervicace inutilità, di abbondanza che non serve a niente.

    Algirdas era uno di questi; concluso il suo turno di lavoro, lasciava la fabbrica per la quale lavorava come schiaffeggiatore di kakì (per testarne la maturità), mansione che gli andava a genio come valvola (di sfogo lento) angolare della sua sanità mentale, per tornare a casa, un luogo perso tra lo spazio e il tempo, tra il dire e il fare, tra le fauci dondolanti di un felino che slinguazza Felline e la coda roccocò di un topolino di campagna (aaah-aaah). Già, un luogo talmente perso che Algirdas finiva per non tornarci mai, non certo perchè non lo ritrovasse (un orologio lento segnerà pure l'ora esatta due volte al giorno, checcazzo!), quanto per un'innata, insana, invereconda, itterica voglia di scoprire cosa si celasse oltre quelle nubi, dove il sole coceva e il fringuello cantava.

    Spoiler:

    Algirdas non era un pazzo scriteriato, uno schizo never alone, no di certo, sarebbe stato troppo comodo (ronf!), troppo lento per i ritmi stroboscopici che la vita gli imponeva, troppo impreparato, troppo tumefatto dai continui jab del job per poter alzare la guardia e poter imMaginot, cosa che invece gli riusciva benissimo nella sua condizione di studente impreparato, di lacrima che nasce dalla sua storia, di voce che urla nel(la galleria del) vento. Egli soleva semplicemente curiosare tra le pieghe delle percerezioni nervose ogni singolo insulto, ogni singulto, che lo punzecchiasse e lo invitasse a nozze, possibilmente non offrendogli altro, soprattutto nocciola.

    Spoiler:


    Algirdas visse, rivisse, rise di risse e di rasse, rassegnato rassegnò le dimissioni e rasserenò il cielo con un dito, perchè lei era con lui, resse alla ressa di pellerosse dalle quali non aveva mai scalpo, russò riservatamente anche quando non doveva, rassicurò le ruote delle rotative dei rotocalchi da ogni timore, rose il vestito di raso di una dolce fanciulla a piccoli tocchi, toc-tic, tic-toc, tic-tac!

    Spoiler:


    Il tempo è giunto, sta suonando il carrilon!

  2. #2
    breznev
    Ospite
    non mi quadra. Non mi quadra proprio.
    So solo che voglio fare lo schiaffeggiatore di cachi.

Regole di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •