Vorador
Negli ultimi due mesi, la Banca Centrale iberica (Banco de Espana) ha venduto 80 tonnellate d’oro, e inoltre Buoni del Tesoro USA e titoli britannici.
Le riserve del Paese, che ammontavano a 41,5 miliardi di euro nel 2002, sono scese così a 13,2 miliardi: dei due terzi.
Ora la Spagna ha riserve per pagare solo 12 giorni di importazioni.
Nell’ultima settimana la svendita d’oro s’è intensificata.
Cosa sta accadendo?
In apparenza, l’economia spagnola è prospera.
Nel primo trimestre del 2007 la crescita del PIL è stata del 4%.
Il bilancio è in attivo per l’1,8 del PIL.
Le esportazioni tirano.
Vero è che il prezzo degli immobili è triplicato dal 1995, segno di bolla speculativa: la quale si va sgonfiando rapidamente da quando il governo ha varato norme contro la speculazione edilizia.
Perché ha speso i risparmi?
La banca tace.
Il problema spagnolo è il deficit dei conti correnti, che è salito al 9,5% del prodotto lordo, raggiungendo gli 8,6 miliardi di euro nel solo mese di gennaio.
Il settore privato ha accumulato un debito verso l’estero pari a 600 miliardi di dollari. L’indebitamento delle aziende è pari al 100% del PIL.
I mutui sono sestuplicati nell’ultimo decennio.
Le famiglie hanno debiti per il 120% del reddito, a tassi fluttuanti.
E poichè la Banca Centrale Europea ha elevato i tassi al 3,75%, la bolla immobiliare sta per scoppiare in insolvenze che avranno un immediato contraccolpo sul sistema bancario sovra-esposto coi mutui.
Una crisi bancaria può diventare incontrollabile per Madrid.
(Fonte: Gold Forecaster, 21 maggio 2007)