Gargoyle
Il punto secondo me non è questo.
Non è solo che i diritti valgono solo per gli uomini, il punto è che la "legge" ed il "diritto" sono costrutti umani, fatti per gli umani, e comprensibili solo dagli umani.
Il concetto di "diritto" è estraneo agli altri animali, ed io, sinceramente, non capisco perché gli altri animali debbano essere quindi tutelati da una legislazione che essi non sono neppure lontanamente in grado di elaborare nè di comprendere.
Qua ci si scandalizza per il dolore inferto sugli animali, ma il dolore fa parte per natura delle loro esistenze: un leone che sbrana una gazzella infligge morte e dolore.
Se vogliamo attribuire diritti agli animali paragonabili a quegli degli esseri umani, dovremmo attribuire loro anche pari responsabilità davanti alla Legge, e ci ritroveremmo a processare leoni che sbranano gazzelle.
Cioè leoni che fanno la cosa più naturale del mondo, nonché quella che a loro riesce meglio.
Questo è palesemente assurdo, e lo è perché il concetto di "giusto" e "sbagliato" è un concetto sostanzialmente estraneo agli altri animali (forse è comune a qualche scimmia superiore, non sono molto informato in merito), ed è un concetto che trascende dai comuni meccanismi della natura.
Io non voglio dire che l'uomo abbia più diritto alla vita degli altri animali, io mi limito a sottolineare che gli altri animali sono del tutto estranei al concetto stesso di diritto.
Parlare di "diritti degli animali", se proprio lo si vuole fare (io sono contrario, ma capisco di essere minoranza) è chiaramente un "dialogo asimmetrico": noi possiamo pure riconosce al leone nella riserva qualche diritto, ma esso non è in grado di riconoscerne alcuno a nessun altro.
Gli esseri umani sono la fonte del diritto, solo noi possiamo riconoscere dei diritti a chicchessia (e sarà così finché non troveremo nell'universo un'altra specie senziente).