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Un inaspettato, ma fortuito, dietrofront degli Stati Uniti al NO COMPLETO al Protocollo di Kyoto, non è ancora un SI, ma un "POSSIAMO DISCUTERNE".
Paragonato a quello che sta succedendo al clima (dimostrazione è il pazzo cambiamento di temperature che noi tutti possiamo verificare) guerre e omicidi, morti e disastri umano lasciano il tempo che trovano in quanto guerre e omicidi, morti e disastri sono conseguenze che riguardano parti minoritarie del pianeta; i cambiamenti climatici riguardano l'intero globo.
Se poi teniamo conto che "guerre, epidemie e disastri" sia per la mancanza d'acqua (le guerre per l'acqua in Africa esistono già), sia per l'avanzamento dei deserti (dovuto alla maggiore difficoltà di coltivazione a causa dell'aumento di temperatura), sia l'aumento del livello del mare (che porterebbe alla scomparsa dell'Olanda, del Siam e di metà Italia), ecc... potranno essere conseguenze di questo stravolgimento che l'uomo non tiene conto ecco che si può ben capire come le conseguenze climatiche siano parte integrante del delicato equilibrio che predispone ancora l'esistenza dell'uomo su questo pianeta.
La sto facendo tragica?
Certamente... cosa ci vuole a dipingere una cosa più tragica di quello che è.
Ma qua stiamo parlando non solo del nostro pianeta: ma anche del nostro mangiare, bere e vivere quotidiano... se piove di meno o aumentano le grandinate si dovranno usare più fertilizzanti e OGM per far crescere le piante, per dare da mangiare agli erbivori bisognerà trovare delle situazioni più disagiate per farli vivere, per portare acqua bisognerà fare acquedotti più costosi da zone dove c'è acqua (se si sciolgono i ghiacciai o si esauriscono le sorgenti hai voglia a trovare acqua).
Ora gli USA stanno fatto marcia indietro: forse sarò disfattista ma devo preoccuparmi su questo cambio di rotta?
Siamo veramente in condizione così grave da PORTARE anche gli Stati Uniti ad un cambio di rotta?
Vorrei sapere cosa ne pensate.
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