Piccola Storia di pastasciutte
Di questa cena non ne sapevo nulla.
Fui invitato dal mio amico inglese Stephan Down, che da poco risiedeva in una piccola
palazzina alla periferia di Brusaporco. Appena arrivato fui accolto dal suo fedele amico
Woobi, un cucciolo di Pitbull, che cercò di azzannarmi alle caviglie. Stephan subito lo
richiamò e il cane, indispettito, digrignò i denti verso il suo padrone ma alla fine ubbidì.
n padrone di casa mi salutò e subito mi spiegò che il cane aveva quel comportamento
perché era sempre legato alla catena e lui lo bastonava per farlo star zitto quando
abbaiava.
Entrando, mi accolse un'atmosfera di quiete e pace, rovinata solo dalle grida disumane
degli inquilini del piano superiore, che erano sette nani incavolati per un piatto di
pastasciutta andato a male.
Subito, per riadattare l'atmosfera, Stephan mi servì il primo piatto della nostra cena. Era
un immenso piatto di spaghetti con uova, pancetta e formaggio pecorino. Io mi fiondai
immediatamente in quel piatto succulento. La pancetta mi si scioglieva in bocca, cosa che
non facevano i gusci d'uovo che Stephan aveva sbadatamente inserito nella sua ricetta.
Appena uscii da quel tunnel d'intense sensazioni mi accorsi che Stephan non c'era più. Mi
alzai e lo vidi disteso sul pavimento, era morto.
(tratto da "Il manuale ergogastronomico di C++ per niubbi" )