Economia italiana, imprese e scioperi fiscali
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Discussione: Economia italiana, imprese e scioperi fiscali

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  1. #1
    BANZAI! L'avatar di HannibalLecter
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    Economia italiana, imprese e scioperi fiscali

    Guardando il TG5 molta della mia attenzione è ricaduta in un servizio in cui i rappresentanti della piccola industria e dei commercianti parlavano del fatto che ormai tutti ormai gli imprenditori sono in aperto contrasto con il governo, leggendo i giornali locali ho letto di raccolte di firme per lo sciopero fiscale, quel che mi (vi) domando è: bisogna davvero preoccuparsi se questa parte d'Italia è contro il governo? Mi sembra che non ci siano dubbi sul fatto che le tasse siano aumentate, ma concordate con quello che dicono gli imprenditori (che aumentando in tal modo le tasse le imprese non possono investire abbastanza e che dunque per colpa di esse l'economia viene frenata) o siete d'accordo con l'operato del governo secondo il quale è giusto aumentare le tasse per una redistribuzione del reddito? Io sono preoccupato da questa situazione, chi adotta le politiche economiche dovrebbe essere in sintonia con chi poi effettivamente è chiamato ad attuarle, invece il divorzio tra imprese e governo è lampante.
    Siete dunque a favore delle imprese che chiedono meno tasse per aumentare la produttività e quindi dare maggiore ricchezza a tutti i cittadini o con quella del governo che ha alzato le imposte? e questo aumento delle imposte per voi può portare a benefici effettivi o ha già portato a dei benefici?

  2. #2
    meteor1
    Ospite
    Citazione HannibalLecter
    Guardando il TG5 molta della mia attenzione è ricaduta in un servizio in cui i rappresentanti della piccola industria e dei commercianti parlavano del fatto che ormai tutti ormai gli imprenditori sono in aperto contrasto con il governo, leggendo i giornali locali ho letto di raccolte di firme per lo sciopero fiscale, quel che mi (vi) domando è: bisogna davvero preoccuparsi se questa parte d'Italia è contro il governo? Mi sembra che non ci siano dubbi sul fatto che le tasse siano aumentate, ma concordate con quello che dicono gli imprenditori (che aumentando in tal modo le tasse le imprese non possono investire abbastanza e che dunque per colpa di esse l'economia viene frenata) o siete d'accordo con l'operato del governo secondo il quale è giusto aumentare le tasse per una redistribuzione del reddito? Io sono preoccupato da questa situazione, chi adotta le politiche economiche dovrebbe essere in sintonia con chi poi effettivamente è chiamato ad attuarle, invece il divorzio tra imprese e governo è lampante.
    Siete dunque a favore delle imprese che chiedono meno tasse per aumentare la produttività e quindi dare maggiore ricchezza a tutti i cittadini o con quella del governo che ha alzato le imposte? e questo aumento delle imposte per voi può portare a benefici effettivi o ha già portato a dei benefici?
    hanno perfettamente ragione. molte aziende hanno rallentato la produzione e molte macchine in vari stabilimenti sono state fermate e licenziati operai. non vale la pena di esagerare data la situazione. tutto il mercato si sta afflosciando, checchè ne dica il governo. se i piccoli e medi imprenditori mollano, è finita per tutti.

  3. #3
    aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargh! L'avatar di shadyboy88
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    O si sostengono le imprese per rilanciare la produttività oppure si pensa all'equità sociale: nelle nostre condizioni economiche precarie una scelta esclude necessariamente o quasi l'altra. Io sono d'accordo col Governo, e punterei più ad alzare pensioni e salari minimi piuttosto che a ridurre la pressione fiscale sulle imprese. Gli imprenditori ovviamente persuadono i loro interessi.
    Lo sciopero fiscale è una vergogna, degna più di un anarchia che di uno Stato democratico, e òa cosa che davvero mi fa paura e che a caldessgiare la proposta sia stato il leader dell'opposizione. Sono spaventato da questa ondata di cieca antipolitica che si va formando, ben diversa da quella di Tangentopoli, alimentata dalla propaganda della destra, un'antipolitica che cavalca il malcontento popolare senza avanzare concrete proposte, un antipolitica pericolosa perchè (e qui forse esagero, me ne rendo conto) è la stessa che precede l'ascesa di quei leader carismatici e populisti che un tempo erano Hitler e Mussolini.




  4. #4
    DMV L'avatar di Yoda1988
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    vogliamo davvero un reaganismo in italia?
    Io stimo più il trovar un vero, benché di cosa leggiera, che 'l disputar lungamente delle massime questioni senza conseguir verità nissuna. (G.G)

  5. #5
    Blauer Max L'avatar di Boelke
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    Citazione shadyboy88
    O si sostengono le imprese per rilanciare la produttività oppure si pensa all'equità sociale: nelle nostre condizioni economiche precarie una scelta esclude necessariamente o quasi l'altra. Io sono d'accordo col Governo, e punterei più ad alzare pensioni e salari minimi piuttosto che a ridurre la pressione fiscale sulle imprese. Gli imprenditori ovviamente persuadono i loro interessi.
    Lo sciopero fiscale è una vergogna, degna più di un anarchia che di uno Stato democratico, e òa cosa che davvero mi fa paura e che a caldessgiare la proposta sia stato il leader dell'opposizione. Sono spaventato da questa ondata di cieca antipolitica che si va formando, ben diversa da quella di Tangentopoli, alimentata dalla propaganda della destra, un'antipolitica che cavalca il malcontento popolare senza avanzare concrete proposte, un antipolitica pericolosa perchè (e qui forse esagero, me ne rendo conto) è la stessa che precede l'ascesa di quei leader carismatici e populisti che un tempo erano Hitler e Mussolini.
    Addirittura, allora direi di appendere preventivamente berlusconi e di sciogliere tutte le antipolitiche e antidemocratiche organizzazioni di destra..?

    Per 5 anni in Italia la sinistra ha fomentato l'odio coIn il preciso intento di spaccare il paese (criminalizzando alcune professioni, facendo dell'inutile ostruzionismo, ecc).
    Da sostenitore dell'unione (quale sei) mi sembra un po' ipocrita che adesso tu venga a lamentarti se la destra cavalca l'onda del malcontento, che a differenza del precedente governo nn è stato scatenato dall'opposizone, ma dal governo stesso, che impone balzelli su balzelli senza dare nulla in cambio, nascondendosi dietro alla maschera dell'equità, che mi domando dove sia perchè se andiamo a vedere le classi deboli sono state colpite, direttamente o indirettamente, tanto quanto quelle forti.



    Cmq tornando IT alzando troppo le tasse rallenti o arresti la crescita questo è un dato di fatto, imho se volessero reperire fondi basterebbe tagliare nella PA, è inutile che si ergano a paladini del rigore e pretendano tasse quando la spesa pubblica continua a crescere.


  6. #6
    DMV L'avatar di Yoda1988
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    ah, comunque, a meno che io non prenda una cantonata, non mi sembra che lo sciopero fiscale sia legale.
    Io stimo più il trovar un vero, benché di cosa leggiera, che 'l disputar lungamente delle massime questioni senza conseguir verità nissuna. (G.G)

  7. #7
    BodyKnight
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    Citazione HannibalLecter
    o siete d'accordo con l'operato del governo secondo il quale è giusto aumentare le tasse per una redistribuzione del reddito?
    Lo sanno anche TPS e Bersani che la pressione fiscale è ad un livello "inaccettabile" (parole di Bersani). E non parliamo di TPS che non passa giorno che non smentisca il suo viceministro Visco riguardo all'eccessivo carico fiscale.

    Il problema è che non le vogliono abbassare.

    E infatti sono più che nell'errore, sono nella colpa di perseguire le scelte sbagliate.



    Comunque, magari la tasse fossero troppe solo per le aziende...

  8. #8
    Utente L'avatar di Dlmc
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    Il fatto che le piccole imprese non ce la facciano più non dipende solo dalla pressione fiscale, esiste anche una cosa che si chiama mercato mondiale la cui tendenza generale é all'accentramento della produzione e alla scomparsa della piccola industria, nel resto di europa il processo é molto più avanti, tanto per dire ricordo una statistica per la quale esistono 19 milioni di imprese (comprese commerciali penso)nell'area UE15 con l'Italia che ne conta 6/7; questi non ce la fanno più anche perché é il mercato che li sbatte fuori, non solo per le tasse, i piccoli imprenditori praticamente chiedono al governo attuale ciò che hanno chiesto negli ultimi 40 anni, di ottenere misure che gli permettano di non ristrutturare.

  9. #9
    aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargh! L'avatar di shadyboy88
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    Citazione BodyKnight
    Lo sanno anche TPS e Bersani che la pressione fiscale è ad un livello "inaccettabile" (parole di Bersani). E non parliamo di TPS che non passa giorno che non smentisca il suo viceministro Visco riguardo all'eccessivo carico fiscale.

    Il problema è che non le vogliono abbassare.

    E infatti sono più che nell'errore, sono nella colpa di perseguire le scelte sbagliate.



    Comunque, magari la tasse fossero troppe solo per le aziende...
    L'aumento della pressione fiscale era nell'ottica di un risanamento dei conti. Nela prossima finanziaria è previsto un alleviamento della tassazione.




  10. #10
    Bello e dannato L'avatar di El Gugliauser
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    Citazione HannibalLecter
    Siete dunque a favore delle imprese che chiedono meno tasse per aumentare la produttività e quindi dare maggiore ricchezza a tutti i cittadini o con quella del governo che ha alzato le imposte?
    Sono favorevolissimo alla legittima richiesta delle imprese di avere meno tasse.

    NON sono assolutamente favorevole invece allo sciopero fiscale, alle minacce e al decidere di testa propria quale sia la soglia oltre la quale uno può decidere di non pagare (perchè qui il discorso, diciamocelo chiaramente, non è incentrato su un'analisi di quanto sia giusto pagare... ma su un discorso di comodo).

    Mi guarderei comunque dal criminalizzare moralmente i lavoratori autonomi che evadono, perchè la mentalità è molto più diffusa di quanto si creda anche fra i lavoratori dipendenti. Conosco persone di variegati ceti sociali, di diverse occupazioni. Mi sembra di sentire, mediamente, che molto del malcontento dei "ceti deboli", dei salariati, sia non tanto orientato verso il "i lavoratori autonomi devono pagare senza evadere", ma sul "perchè non posso evadere anche io?".

    E' la solita storia: se il lavoratore dipendente potesse evadere, lo farebbe volentieri pure lui senza tanti problemi. Non si ammanti quindi il povero lavoratore dipendente di superiorità morale... qui in Italia le tasse le si paga solo con la pistola puntata alla tempia.

    Non avete idea di quanti lavoratori dipendenti di classe medio-bassa ho sentito ultimamente dire: "Sìììì, grande Prodi! E ora fagliele pagare tutte le tasse a quegli stronzi di lavoratori autonomi, ai padroni, e soprattutto a Berlusconi!". Stessa gente che, in altre occasioni, non si fa minimamente problemi a comprare casa pagandola al costruttore per metà in nero ("altrimenti ci sono troppe tasse"), che appena entra dal dentista chiede se può pagare senza fattura in cambio di uno sconto, che appena può cerca di detrarre dal 730 anche lo scontrino delle Zigulì o dei preservativi spacciandoli come prodotto farmaceutico (visto che li hanno comprati in farmacia) perchè "bisogna ciucciare fino all'ultimo centesimo dallo Stato bastardo".

    O persone dai lavori umili e dall'imponibile effettivamente basso (tipo la donna delle pulizie) che mi chiedono di pagare loro solo metà delle ore con i contributi, perchè altrimenti poi escono fuori di troppo dalla no-tax area e non hanno più diritto all'asilo gratis garantito per i figli, alla casa popolare, alle prestazioni mediche completamente gratuite. Gli stessi che poi magari fra 30 anni si lamenterebbero che hanno una pensione misera (eh, cazzo... ma hai chesto tu di non farti versare i contributi per metà delle ore!!!!) e che quindi lo Stato ha il DOVERE di integrarla perchè così non possono vivere (e con cosa la integra? Già, con le tasse di chi le ha pagate, a differenza loro).

    Insomma, mi rifiuto di ritenere che il marcio sia solo fra i lavoratori autonomi... La morale è che TUTTI qui pretendono, e nessuno vuole mai pagare. E, a questo punto, sinceramente preferisco quasi un professionista che lavora duro, che si è dato da fare, che ha talento, e che quindi guadagna bene e ritiene che lo Stato lo spennerebbe ingiustamente se dichiarasse tutto quanto guadagna, a un poveraccio senza alcun talento particolare che pretende dallo Stato tutti i servizi e ritiene che siano gli altri a dover pagare per lui.

    E, ulteriore morale, chi se la prende sempre doppiamente nel culo sono i lavoratori dipendenti di grandi aziende con uno stipendio medio-alto (tipo il sottoscritto): loro pagano fino all'ultimo centesimo (e pure tanto, viste le aliquote), e poi non ricevono i servizi gratuitamente perchè secondo lo Stato possono permettersi di pagarli.

  11. #11
    L'InquisitoRe - Randagio L'avatar di Niemans
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    Le imprese hanno già avuto il taglio al cuneo fiscale(e a loro, a differenza di noi poveracci, i soldi si son visti), la possibilità di avere lavoro flessibile(e qui hanno trovato la cuccagna già da un po'), i vari condoni avvenuti negli ultimi 50anni, i finanziamenti statali, etc... beh direi che di cose ne hanno già abbastanza...ora tocca a i lavoratori dipendenti vedere qualcosa di concreto e consistente.
    Il resto son balle da programmi TV.
    Perchè devo avere questa sensazione..come di violenza...a volte pare che la vita mi stupri continuamente....
    Walks among us, but it's not one of us



  12. #12
    meteor1
    Ospite
    vorrei ricordare la solita solfa delle tasse più alte d'europa. mi pare che siamo al 65%. forse molti di voi non capiscono il problema di fondo: se le tasse non vengono abbassate, le imprese avranno solo una scelta da fare, e molti imprenditori si dicono pronti a questo: trasferire la propria azienda all'estero in modo che a livello fiscale si sia dipendenti da un'altra nazione. una simile azione non farebbe altro che male al governo. in fondo, l'imprenditore continuerebbe ad avere il proprio lavoro, lo stato invece perderebbe ingenti contributi. inutile in fondo ricordare che le piccole e medie imprese sono la base dell'economia non solo italiana, ma di qualunque nazione. il governo prodi deve decidere a questo punto se appoggiare la classe che ci tiene i vita, od appoggiare le altre classi. nel primo caso potrebbe crearsi un malcontento nelle classi operaie, nel secondo caso invece ci sarebbe un possibile pericolo di evidente crisi economica da parte della nazione intera. è vero, l'imprenditore cerca di fare i propri interessi. ma in fondo, perchè non dovrebbe farlo? lui non ha la bustarella pronta a fine mese ben sicura, lui rischia ogni giorno e giustamente deve cercare di salvaguardare ciò che ha costruito con fatica. purtroppo negli anni mi sono reso conto del fatto che l'ignoranza dilagante vada a considerare l'imprenditore come il pasciuto fancazzista seduto ad una scrivania a mettere firme e siglar contratti. ebbene, non è affatto così. prodi immagino sappia che non potrà mai avere dalla sua parte questo fetta della popolazione, e proprio per questo dovrebbe svegliarsi e cercare almeno di avvicinarsi ad essa. provvedimenti nefasti per gli imprenditori non sarebbero un male tanto per il governo in sè, ma per tutta la popolazione. è vero che un'azienda non può nulla senza operai, ma ci sono settori in cui si possono fare molti guadagni con solo 2 operai. e sono settori alla base di gran parte dell'economia. meglio ragionare piuttosto che agire solo per dare dei contentini, come mi pare stia facendo il governo.

  13. #13
    meteor1
    Ospite
    Citazione Dlmc
    Il fatto che le piccole imprese non ce la facciano più non dipende solo dalla pressione fiscale, esiste anche una cosa che si chiama mercato mondiale la cui tendenza generale é all'accentramento della produzione e alla scomparsa della piccola industria, nel resto di europa il processo é molto più avanti, tanto per dire ricordo una statistica per la quale esistono 19 milioni di imprese (comprese commerciali penso)nell'area UE15 con l'Italia che ne conta 6/7; questi non ce la fanno più anche perché é il mercato che li sbatte fuori, non solo per le tasse, i piccoli imprenditori praticamente chiedono al governo attuale ciò che hanno chiesto negli ultimi 40 anni, di ottenere misure che gli permettano di non ristrutturare.
    tranquillo che in molti hanno chiuso per questioni di tasse...quando arrivi al punto in cui il gioco non vale la candela chiudi. ed investi il tuo denaro in maniera diversa. in maniera che però non è socialmente utile, poichè non dà direttamente lavoro alla gente.

  14. #14
    meteor1
    Ospite
    Citazione Boelke
    Cmq tornando IT alzando troppo le tasse rallenti o arresti la crescita questo è un dato di fatto, imho se volessero reperire fondi basterebbe tagliare nella PA, è inutile che si ergano a paladini del rigore e pretendano tasse quando la spesa pubblica continua a crescere.
    esatto. in fondo, aumentando le tasse in modo esponenziale l'azienda non ha molte possibilità di espansione. e l'espansione non è da vederesi solo come maggiorazione dei guadagni dell'imprenditore, ma anche e soprattutto come nuove possibilità lavorative per i dipendenti. non scordiamolo.

  15. #15
    BodyKnight
    Ospite
    Citazione shadyboy88
    L'aumento della pressione fiscale era nell'ottica di un risanamento dei conti. Nela prossima finanziaria è previsto un alleviamento della tassazione.
    L'aumento della pressione fiscale era nell'ottica di giustificare aumentare la spesa pubblica. Altrimenti l'extragettito non se ne andrebbe in pensioni.

    E chi l'ha detto come sarà la prossima finanziaria? Se nel governo non si ammazzano sul dpef è già una conquista di civlità...
    Ultima modifica di BodyKnight; 16-06-2007 alle 14:37:06

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