Per i non religiosi : cosa ne pensano i vostri amici/parenti?
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Discussione: Per i non religiosi : cosa ne pensano i vostri amici/parenti?

Cambio titolo
  1. #1
    Bannato L'avatar di agente_47
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    Per i non religiosi : cosa ne pensano i vostri amici/parenti?

    Allora ragazzi ammettendo che un non religioso sia tanto inteligente da non vergognarsi di ciò, e che quindi dica a tutti il suo ateismo o agnosticismo...qual'è la reazione dei vostri parenti, amici o qualsiasi persona apprenda che voi non credete?
    Personalmente non mi piace conversare molto di religione, dato che i miei discorsi convergono prinicipalmente su cose tangibili e chje si pososno constatare tramite indagini ecc; mi spiego, quando (esempio) di economia per portare su la discussione ci si può basare su dati di vendita e cose varie. Quando si parla di religione invece il discorso và a finire solo in un punto, che il non vedere dio è la prova della fede che ogni uomo deve avere. Percio, visto che tutti finiscono sempre per dire sta frase, non mi và di barcamenarmi in discori sulla religione. Però mi ha colpito particolarmente la risposta di un mio parente che non spicca per inteligenza. Secondo lui credere in dio è una cosa cosi scontata che appena ho detto che non credo mi ha risposto che ancora sono piccolo. Apparte il magrismo delle sue argomentazioni, conoscendo l'inidividuo non mi sono nemmeno sprecato a spiegargli i vari motivi per cui non credo; ma la sua risposta denota che secondo lui la religione è qualcosa per adulti, e che i giovani non credono forse per moda. Cosa che è abbastanza condivisa anche da tanta altra gente. Per altri parenti invece credere è quasi un dovere. Ma la cosa quasi scandalosa è che ho fatto una mini indagine e quasi tutti i miei parenti non hanno mai pnesato a ste cose, ossia non si sono messi mai e pansare se è veramente giusto credere o meno, hanno avuto questa impostazione e l'hanno rispettata, quasi una "fede alla fede". Questo comportamente è cosi sbagliato che ormai ho desistito a spiegare le mie motivazioni perchè non credo; sopratutto quando il pregiudizio e il bigottismo riempie i discorsi.
    Sarei curioso quindi cosa ne pensano i vostri amici o parenti del vostro non credere, e come argomentano la loro scelta e come accettano/criticano al vostra.

  2. #2
    Utente L'avatar di Sheker
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    Se la gente me lo chiede, io rispondo che sono ateo e quindi non ho problemi e non mi vergogno affatto.
    Sinceramente nella mia famiglia questo fatto non lo accettano molto, dicono che sono piccolo e che con l'età avrò più testa per pensare, ma non gli dò retta e faccio come voglio.
    Con gli amici di solito non parlo di queste cose.


  3. #3
    Kerghan
    Ospite
    Citazione agente_47
    Allora ragazzi ammettendo che un non religioso sia tanto inteligente da non vergognarsi di ciò, e che quindi dica a tutti il suo ateismo o agnosticismo...qual'è la reazione dei vostri parenti, amici o qualsiasi persona apprenda che voi non credete?
    Personalmente non mi piace conversare molto di religione, dato che i miei discorsi convergono prinicipalmente su cose tangibili e chje si pososno constatare tramite indagini ecc; mi spiego, quando (esempio) di economia per portare su la discussione ci si può basare su dati di vendita e cose varie. Quando si parla di religione invece il discorso và a finire solo in un punto, che il non vedere dio è la prova della fede che ogni uomo deve avere. Percio, visto che tutti finiscono sempre per dire sta frase, non mi và di barcamenarmi in discori sulla religione. Però mi ha colpito particolarmente la risposta di un mio parente che non spicca per inteligenza. Secondo lui credere in dio è una cosa cosi scontata che appena ho detto che non credo mi ha risposto che ancora sono piccolo. Apparte il magrismo delle sue argomentazioni, conoscendo l'inidividuo non mi sono nemmeno sprecato a spiegargli i vari motivi per cui non credo; ma la sua risposta denota che secondo lui la religione è qualcosa per adulti, e che i giovani non credono forse per moda. Cosa che è abbastanza condivisa anche da tanta altra gente. Per altri parenti invece credere è quasi un dovere. Ma la cosa quasi scandalosa è che ho fatto una mini indagine e quasi tutti i miei parenti non hanno mai pnesato a ste cose, ossia non si sono messi mai e pansare se è veramente giusto credere o meno, hanno avuto questa impostazione e l'hanno rispettata, quasi una "fede alla fede". Questo comportamente è cosi sbagliato che ormai ho desistito a spiegare le mie motivazioni perchè non credo; sopratutto quando il pregiudizio e il bigottismo riempie i discorsi.
    Sarei curioso quindi cosa ne pensano i vostri amici o parenti del vostro non credere, e come argomentano la loro scelta e come accettano/criticano al vostra.
    io sono cresciuto in una famiglia simile alla tua, dove si crede perche si deve credere. punto. non ci devono essere ne ma ne però ne forse. si crede e basta.

    le reazioni alla mia "non credenza" sono state diverse... i miei genitori preoccupati perche loro mi hanno insegnato a credere a io non lo faccio, quasi come fosse una cosa vergognosa (per me e per loro), alcuni sono rimasti quasi sconcertati e ogni tanto se ne escono con frasi del tipo "se non vai a messa sarai tu a pagarne le conseguenza al cospetto di dio" e cose simili.. mah... altri dicono che col tempo capirò l'importanza della fede...

    poi passo alcune serate e parlare con gli amici (la maggior parte credenti) sui motivi per cui non sono credente e con alcuni si conversa normalmente, altri sono quasi preoccupati perche è stato insegnato loro (come del resto anche a me) che la fede è una cosa basilare per la società, una cosa fondamentale per "vivere bene"....

    io sono del parere che ognuno sia libero di credere o meno, ma a quanto pare per molti non è cosi...

  4. #4
    ---->NoS<----
    Ospite
    Mia madre s'&#232; rassegnata. Agli amici non frega un cazzo. Nel resto della mia famiglia non gliene frega niente.

  5. #5
    Utente L'avatar di Cobra1269
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    Quando me lo chiedono rispondo sempre che sono ateo... nn mi faccio problemi a dirlo.. nn mi interessa cosa ne pensa la gente, se mi vogliono mi prendono come sono!!!

  6. #6
    "What is your role,then?" L'avatar di burzumhelvete
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    Non mi faccio problemi a dire la qualunque. Non interessa ai miei amici o ai miei parenti.
    Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde.[cit]

  7. #7
    Bokassa
    Ospite
    I parenti non mi prendono sul serio come per la maggior parte delle cose che esulano dalla realt&#224; di ogni giorno (per la serie "portiamo la pagnotta a casa e non abbiamo tempo da perdere con queste elucubrazioni da quattro soldi), gli amici tuttalpi&#249; mi burlano anche se bisogna discernere tra coloro che semplicemente se ne fregano per lo stesso motivo dei parenti (ho amici parecchio pi&#249; grandi di me quindi &#232; normale che sia cos&#236 e coloro che invece sono cattolici e invocano da parte mia la libert&#224; della propria fede senza rendersi conto che il mondo &#232; costruito a loro immagine e somiglianza (quindi non si rendono conto di essere in una posizione di vantaggio rispetto a chi non crede). Con gli estranei mando gi&#249; degli amarissimi ed enormi bocconi ma &#232; inevitabile, quando si &#232; in un ambiente lavorativo o in un qualunque ambiente rozzo, dozzinale e ignorante (cio&#232; qualunque ambiente pubblico) non ci si pu&#242; prendere la libert&#224; di una discussione perlomeno civile, intelligente sarebbe troppo. In ultima analisi, qui al sud ho risentito maggiormente dell'impatto della religione sulle persone (non parlo solo di anziani, ma di tutte le fasce d'et&#224, quando sono stato al nord ho avuto maggiori possibilit&#224; dialettiche.

  8. #8
    No.
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    Sinceramente mi vergognerei di pi&#249; a dire che sono religioso piuttosto che il contrario... (anche se non mi vergognerei comunque in nessuno dei due casi, sia chiaro)

  9. #9
    Signor.giuseppe
    Ospite
    Non religioso non &#232; un termine corretto, assolutamente.

  10. #10
    Bannato L'avatar di agente_47
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    Citazione Bokassa
    I parenti non mi prendono sul serio come per la maggior parte delle cose che esulano dalla realtà di ogni giorno (per la serie "portiamo la pagnotta a casa e non abbiamo tempo da perdere con queste elucubrazioni da quattro soldi), gli amici tuttalpiù mi burlano anche se bisogna discernere tra coloro che semplicemente se ne fregano per lo stesso motivo dei parenti (ho amici parecchio più grandi di me quindi è normale che sia così) e coloro che invece sono cattolici e invocano da parte mia la libertà della propria fede senza rendersi conto che il mondo è costruito a loro immagine e somiglianza (quindi non si rendono conto di essere in una posizione di vantaggio rispetto a chi non crede). Con gli estranei mando giù degli amarissimi ed enormi bocconi ma è inevitabile, quando si è in un ambiente lavorativo o in un qualunque ambiente rozzo, dozzinale e ignorante (cioè qualunque ambiente pubblico) non ci si può prendere la libertà di una discussione perlomeno civile, intelligente sarebbe troppo. In ultima analisi, qui al sud ho risentito maggiormente dell'impatto della religione sulle persone (non parlo solo di anziani, ma di tutte le fasce d'età), quando sono stato al nord ho avuto maggiori possibilità dialettiche.
    la tua ultima affermazioni mi fà venire in mente una frase che diceva più o meno "quando c'è ignoranza il popolo è facilmente comandabile" o qualcosa cosi, e stà frase si adatta anche alla chiesa, che sfrutta le persone con meno cultura per farle devote e sopratutto usa il metodo del battesimo alla nascita per incatenarle alla religione cattolica per sempre...

  11. #11
    Bannato L'avatar di agente_47
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    Citazione Signor.giuseppe
    Non religioso non è un termine corretto, assolutamente.
    sapevo che in questa sezione un commento del genere non poteva mancare. Ti senti realizzato dall'aver dato una lezione di vita e di lingua italiana, diluita con una sana dose di flood? Bene, se ti sei realizzato possiamo tornare all'argomento del topic.
    Ho scritto non religiosi per includere atei e agnostici.

  12. #12
    Utente L'avatar di RyuH
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    Io mi sono sempre professato ateo ma sto avendo serie intenzioni di diventare satanista razionale..sto leggendo la bibbia satanica e spero, col tempo, di raggiungere una conoscenza tale dell'argomento da poter decidere se diventarlo o meno. E sinceramente per ora ho trovato solo idee con cui concordo.

    Comunque dipende dalla famiglia:mia madre concorda con me, mia nonna non se ne parli..sentendo la parola satanismo si &#232; cagata e nonostante abbia spiegato che non &#232; una cosa cattiva non c'ha creduto.MIo padre &#232; un credente fallito ma non gli frega niente se non credo, mia sorellina crede ma ha 12 anni &#232; ancora piccola.

    Poi vorrei dire alcune cose:

    &#232; strano che una volta adulti si creda secondo loro e spiego perch&#232;. Da piccolo non ti sogni di mettere in dubbio Dio. Dio sta in cielo e tutto fa e tutto sa. &#233; quando cresci che le cose cambiano(almeno per noi). Noi stiamo vivendo in un periodo diverso e forse in futuro faremo meglio le cose.

    Ah per la cronaca i miei amici sono quasi tutti atei convinti ^^
    http://forumgamesradar.futuregamer.i...d.php?t=560338 : il mio mercatino. Possiedo anche MOLTE carte di Yugioh a buon prezzo per chi è interessato. Contattatemi per mp.

    Perennemente in guerra contro Lorenks.!

  13. #13
    Bokassa
    Ospite
    Citazione agente_47
    la tua ultima affermazioni mi fà venire in mente una frase che diceva più o meno "quando c'è ignoranza il popolo è facilmente comandabile" o qualcosa cosi, e stà frase si adatta anche alla chiesa, che sfrutta le persone con meno cultura per farle devote e sopratutto usa il metodo del battesimo alla nascita per incatenarle alla religione cattolica per sempre...
    Fondamentalmente concordo, anche se la questione battesimo la ritengo solo la punta di un iceberg che poi altri non è che la società vera e propria così come si è formata in centinaia di anni di storia. Ma immagino che con questo argomento andiamo ot.

  14. #14
    The_Kurgan
    Ospite
    I miei genitori sono agnostici, perci&#242; non c'&#232; mai stato nessun problema...dei miei amici, uno &#232; ateo, un altro &#232; cattolico credente, ma finch&#232; non si parla di religione non va male anzi...degli altri, me ne frego, l'argomento religione non salta mai fuori...a scuola invece non ho un compagno di classe (ad eccezione di un 3 che sono agnostici e uno che segue la religione ebraica) sono tutti dei bigotti tremendi, ma del resto non sono mai andato a dire ah sono ateo e in culo a voi bigotti o puttanate varie...dei miei parenti, mia nonna &#232; diciamo religiosa (dico diciamo perch&#232;, essendo i miei nonni veneti, come met&#224; dei miei parenti, quando mio nonno tira il bestemmione di turno mia nonna risponde con un "ma *bestemmia* cosa bestemmi davanti ai figlioli!", tradotto dal dialetto, il che ci fa scompisciare ogni volta) i miei zii e cugini putroppo bigotti, ma a parte una piccola discussione con mia cugina non sono mai venuti fuori troppi problemi...pi&#249; che altro fa sempre scalpore il fatto che io non sia mai stato battezzato (per mia fortuna)
    Ultima modifica di The_Kurgan; 20-08-2007 alle 21:34:09

  15. #15
    Signor.giuseppe
    Ospite
    Citazione agente_47
    sapevo che in questa sezione un commento del genere non poteva mancare. Ti senti realizzato dall'aver dato una lezione di vita e di lingua italiana, diluita con una sana dose di flood? Bene, se ti sei realizzato possiamo tornare all'argomento del topic.
    Ho scritto non religiosi per includere atei e agnostici.
    Nessuna lezione di italiano; il termine non religioso è corretto dal punto di vista lessicale, ma appunto inadeguato in una comparazione tra atei ed agnostici; se poi in questi due gruppi rientrano i teisti guai a chi si permettesse di definirli non religiosi.
    In ogni caso, ho discusso molto, nelle scorse settimane, con alcuni parenti credenti, che considerano l'ateo o l'agnostico un individuo che per comodità si sia allontanato dalla legge interiore che la religione prevede; abbiamo discusso di molti punti, talmente tanti da non aver voglia, almeno momentaneamente, di esporne alcuno
    .

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