Nell'ipotesi che l'attuale linea di sviluppo continui inalterata nei cinque settori fondamentali (popolazione, industrializzazione, inquinamento, produzione di alimenti, consumo delle risorse naturali) l'umanità è destinata a raggiungere i limiti naturali dello sviluppo entro i prossimi cento anni.
In questa frase è racchiusa la chiave del film. L'umanità raffigurata come un parassita che si sta nutrendo e sta consumando, senza preoccuparsi di trovare alternative, le risorse terrestri. Ecco, il film di Fleischer fa una descrizione, neanche troppo drammatica, di come la società potrebbe mutare nel caso in cui gli equilibri attuali saltassero. Ci si calerebbe in una società in cui tutti i valori etici e umani affermati da millenni di secolarizzazione e conquiste civili non esisterebbero più. Il rispetto per la vita umana crollerebbe ai minimi termini. E, quindi, chi potrebbe impedire a una setta religiosa di cooptare le persone affamate e disperate verso l'eutanasia? Chi fermerebbe una multinazionale priva di scrupoli di usare i cadaveri per ricavarne del cibo? Parlare di etica quando si deve sopravvivere è un lusso pleonastico che costa troppo caro. Ciò che oggi appare assurdo, diventerebbe routine.
Si è vero può apparire un po' tutto apocalittico.Sempre di un film si tratta. Ma qualche avvisaglia stiamo iniziando ad averla.
Film da vedere: 7.