Non so se qualcuno qui si e' interessato a uno degli ultimi recenti richiami del papa, stavolta mirato alla categoria dei farmacisti.
Ai farmacisti verrebbe richiesto di operare una sorta di obiezione di coscienza riguardo la vendita "di prodotti che hanno per scopo le scelte chiaramente immorali, come per esempio l'aborto e l'eutanasia".
Si legge inoltre che
"Il farmacista, importante intermediario tra medici e pazienti, deve invitare ciascuno a un sussulto di umanità, perchè ogni essere sia protetto dalla concepimento fino alla morte naturale".
Ora io mi chiedo... Ma se la finisce?
Il ruolo del farmacista e' un ruolo di responsabilita', anche civili e penali.
Chiedere ad un farmacista di non rispettare la prescrizione di un medico e di non vendere un farmaco al cittadino significa chiedergli di violare la legge, come ribadisce anche il segretario di federfarma.
Ora non sto dicendo che il Papa sta facendo istigazione a delinquere, ma mi pare scorretto mettere in mezzo fin'anche il farmacista -che facendo il suo dovere non puo' andare contro la legge con l'obiezione di coscienza, come puo' fare il medico perche' e' lui il primo fornitore di medicamenti delle persone, e' lui il loro primo punto di contatto con i farmaci.E' un obbligo per i farmacisti, così come previsto dalla legge, garantire ai cittadini di trovare in farmacia i medicinali prescritti dal medico". Caprino sottolinea così il ruolo delle farmacie che per altro non possono fare obiezione di coscienza nella vendita di medicinali, come per esempio la pillola del giorno dopo, così come previsto dalla legge.
E' una figura che deve attenersi prettamente, anche piu' dei medici, alla legge.
E cosa dovrebbe fare ora un farmacista cattolico, per il papa? Scegliere fra la propria fede e il proprio lavoro?
Ma sopratutto... C'e' ancora chi non vuole parlare di ingerenza negli affari di uno Stato sovrano? Quand'e' che dira' ai poliziotti di non sparare perche' uccidere e' sbagliato? (paragone chiaramente forzato).
Non pago il pontefice s'e' accanito anche con i mostri della scienza, anzi della "sperimentazione incontrollata"
"Nessuna persona - ha scandito il Papa - può essere utilizzata in maniera sconsiderata come un oggetto per realizzare sperimentazioni terapeutiche"
Ma il papa da chi prende le sue fonti, dal blog di Beppe Grillo? La sperimentazione umana e' tutto fuonche' una pratica sconsiderata, la figura e la dignita' umane son tenute in altissima considerazione. Qualcuno in contatto col papa lo informi a riguardo, prima che metta in subbuglio anche i ricercatori magari.
Quello che vi chiedo, semplicemente, e':
- e' giusto usare l'arma della pressione etica per chiedere a qualcuno di infrangere la legge? Dov'e' il confine fra moralmente accettabile e legalmente giusto?
Voi cosa scegliereste di fare, se foste un farmacista e vi si presentasse qualcuno a chiedere un farmaco della lista nera del vaticano?
- e' giusto parlare di ingerenza negli affari dello stato italiano di fronte a questi richiami?
(tendo a precisare che stavolta si richiede esplicitamente ai cittadini l'infrazione della legge)