La questione di Ratatouille
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Discussione: La questione di Ratatouille

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  1. #1
    bububb L'avatar di LadyTraSh
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    La questione di Ratatouille

    Ratatouille, come molti di voi sapranno, è un accattivante film d'animazione della Pixar (WD).
    Ho aperto questo topic perchè un piccolo, atroce dubbio mi attanaglia:


    (Attenzione! Di seguito svelerò parte della trama dell'opera)
    Dopo il litigio fra Remi e Linguini, il topolino fugge, abbandonando il figlio di Gusteau che, senza il suo piccolo chef non riesce a preparare alcun piatto e tantomeno a ricordare la ricetta di quei piatti improvvisati.
    Remi nel frattempo sfugge a Skinner e torna da Linguini ma, appena fa ingresso in cucina, crea lo scompiglio generale. La "ciurma" di cuochi si lancia su di lui armata fino ai denti per tentare di farlo fuori, ma Linguini si frappone fra la brigata e il roditore, lo raccoglie e tenendolo in mano lo mostra a tutti, svelando il suo segreto.



    Così il giovane spiega di non avere alcun talento, che il merito del rinnovato successo del ristorante era solo di quel piccolo grande topolino che teneva sul palmo di una mano.

    Al termine del suo discorso però, i cuochi se ne vanno, con gli occhi bui e senza proferir parola.

    Ora il mio dilemma è questo:

    perchè se ne vanno? Lo credono un folle? Pensano che li stia prendendo in giro? O invece sono arrabbiati con lui per essere stati ingannati?

    Non sono riuscita a comprendere la reale ragione per cui se ne sono andati. Tutte potrebbero essere plausibili, ma forse qualcuno di voi potrebbe convincermi che c'è una sola realtà, una sola spiegazione a tutto ciò. La persona in questione potrà convincermi solamente argomentando ed esponendo a tutto tondo il suo pensiero.


    p.s. Chiedo scusa per aver scritto in modo errato il titolo del film nel titolo del topic. E' Ratatouille non Ratatoulle. Pardon.
    Ultima modifica di LadyTraSh; 14-01-2008 alle 00:31:34

  2. #2
    cc84ars
    Ospite
    quesito complesso... i cuochi, messi di fronte all'impossibilità, non sono capaci di fare il salto fideistico che kierkegaard delinea in Timore e Tremore. Restano uomini etici, abitanti di quel "mondo amministrato" (come diceva Adorno) in cui un topo non può cucinare. Questa l'origine del loro straniamento, a mio parere. Nel momento in cui Linguini mosta in trionfo il topo sul palmo della mano, è come se offrisse le tavole della legge, un pezzo della vera croce, comunque qualcosa che apre uno squarcio sul mondo dell'infinitamente altro. Non è un caso che il pazzo per eccellenza, Amleto, parlasse di "più cose in cielo e in terra di quante la filosofia possa sognarne". E si sa, da che mondo è mondo, gli uomini comuni hanno opposto ai pazzi il silenzio, le facce scure e le cartelle cliniche. Per vigliaccheria.
    Ultima modifica di cc84ars; 14-01-2008 alle 00:49:48

  3. #3
    Citazione cc84ars Visualizza Messaggio
    Non è un caso che il pazzo per eccellenza, Amleto, parlasse di "più cose in cielo e in terra di quante la filosofia possa sognarne".
    Non è più che altro il caso paradigmatico di chi sfrutta la posizione del folle senza essere tale (c'è del metodo, etc.)?
    Credo, più che altro, che i cuochi rifuggissero l'abisso. Del resto, il topo potrebbe essere un grande antico.
    "Il sonno della ragione genera mostri"

  4. #4
    cc84ars
    Ospite
    Citazione Melchior Visualizza Messaggio
    Non è più che altro il caso paradigmatico di chi sfrutta la posizione del folle senza essere tale (c'è del metodo, etc.)?
    Mmm... Potremmo citare anche l'Enrico IV di Pirandello. Tra follia e lucidità corre, in certe situazioni teatrali (teatrali non a caso), un rapporto piuttosto indefinito. Amleto perviene ad una saggezza superiore attraverso l'interpretazione della follia, ma la stessa illusione scenica (se ricordi la rappresentazione tetrale che fa tradire re claudio) non annulla la differenza tra i due estremi?


    Citazione Melchior Visualizza Messaggio
    Credo, più che altro, che i cuochi rifuggissero l'abisso. Del resto, il topo potrebbe essere un grande antico.
    Possibile. Lovecraft ci ha abituato all'immagine orrorifica dei grandi antichi, ma sarebbe decisamente più terribile se fossero, nel contempo, pucciosi e inspiegabili. Come Odradek.

  5. #5
    bububb L'avatar di LadyTraSh
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    Citazione cc84ars Visualizza Messaggio
    quesito complesso... i cuochi, messi di fronte all'impossibilità, non sono capaci di fare il salto fideistico che kierkegaard delinea in Timore e Tremore. Restano uomini etici, abitanti di quel "mondo amministrato" (come diceva Adorno) in cui un topo non può cucinare. Questa l'origine del loro straniamento, a mio parere. Nel momento in cui Linguini mosta in trionfo il topo sul palmo della mano, è come se offrisse le tavole della legge, un pezzo della vera croce, comunque qualcosa che apre uno squarcio sul mondo dell'infinitamente altro. Non è un caso che il pazzo per eccellenza, Amleto, parlasse di "più cose in cielo e in terra di quante la filosofia possa sognarne". E si sa, da che mondo è mondo, gli uomini comuni hanno opposto ai pazzi il silenzio, le facce scure e le cartelle cliniche. Per vigliaccheria.
    eppure fa del male che quei cuochi (uomini vissuti, filibustieri, ladri di tesori nascosti e amanti veri della cucina) non siano riusciti a comprendere quel piccolo grande miracolo.

    Ciò forse rende ancora più inaspettato (e quindi più grande) la reazione che ha avuto il critico Anton Ego.
    E' questo che da forza al messaggio che questo cartone vuole trasmettere. Un piccolo invito a credere nei miracoli, ad avere fiducia nelle novità!
    A saper lasciare il posto ai "giovani", ai nuovi talenti.
    Forse è un mio vizio vedere metafore ovunque, eppure Ratatouille è un meraviglioso inno alla freschezza e alla genuinità.

    Volevo porvi poi di fronte a una grande contraddizione di questo film animato:
    monsieur Skinner lancia alcuni prodotti surgelati sotto il nome di Gusteau, cosa che farebbe rabbrividire qualunque cuoco degno di questo nome. Quando Skinner finalmente alza i tacchi perchè l'erede legittimo di Gusteau risulta Linguini, i cuochi fetseggiano e danno fuoco ai cartelloni publicitari della linea dei surgelati di Gusteau. Questo messaggio inizialmente può sembrare una contraddizione con ciò che dice Anton Ego nel suo elogio alla novità.

    QUindi cos'è che rende il "nuovo" del topolino Remi più apprezzabile in confronta alla novità moderna dei pasti surgelati?
    Ma cosa se non la genuinità??? La freschezza con cui il topolino si pone!!

    E' un messaggio fortissimo che invita a rompere le regole, a vivere e a trattarsi bene, a non accontentarsi di qualcosa di mediocre quando si può avere tutto!
    Un invito a lanciarsi e a creare qualcosa di nostro per lasciare una scia quando noi non ci saremo più, per avere un obiettivo che porta alla nostra soddisfazione e che contribuisca a rendere questo mondo un qualcosa di abitabile.

    I surgelati sono nuovi anch'essi, ma commerciali. Qualcosa di fittizio che non onora la vera cucina.

    La stessa cosa vale per il mondo e le persone che lo abitano. Ci sono tante, troppe idee abbandonate in un cassetto. Troppe innovazioni, troppi tentativi repressi e scavalcati dal denaro, dalla finzione, dal potere, dall'ignoranza, dalla paura.

    Ognuno di noi, volendo, può portare un po' di freschezza nel mondo.

    Ognuno, nel suo piccolo, può cominciare.

  6. #6
    bububb L'avatar di LadyTraSh
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    Citazione Melchior Visualizza Messaggio
    Non è più che altro il caso paradigmatico di chi sfrutta la posizione del folle senza essere tale (c'è del metodo, etc.)?
    Credo, più che altro, che i cuochi rifuggissero l'abisso. Del resto, il topo potrebbe essere un grande antico.
    Citazione cc84ars Visualizza Messaggio

    Possibile. Lovecraft ci ha abituato all'immagine orrorifica dei grandi antichi, ma sarebbe decisamente più terribile se fossero, nel contempo, pucciosi e inspiegabili. Come Odradek.

    perdonate l'ignoranza, ma non ho idea di cosa siano coloro che voi definite "i grandi antichi"

  7. #7
    cc84ars
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    Citazione LadyTraSh Visualizza Messaggio
    perdonate l'ignoranza, ma non ho idea di cosa siano coloro che voi definite "i grandi antichi"
    Ha presente, madmoiselle, quella creatura vergognola e umidiccia, alta più o meno dodici piani e larga sei, con una testa di polpo, una fame atavica, una letargia incurabile e serii problemi di socialità? Ecco, un tizio uguale uguale, ma un po' più magro, si chiama Cthulu ed è un grande antico. L'altro è Fulminato.
    Ultima modifica di cc84ars; 14-01-2008 alle 01:39:57

  8. #8
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    perdonate l'ignoranza, ma non ho idea di cosa siano coloro che voi definite "i grandi antichi"



    Citazione cc84ars Visualizza Messaggio
    sarebbe decisamente più terribile se fossero, nel contempo, pucciosi e inspiegabili. Come Odradek.

  9. #9
    bububb L'avatar di LadyTraSh
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    Ha presente, madmoiselle, quella creatura vergognola e umidiccia, alta più o meno dodici piani e larga sei, con una testa di polpo, una fame atavica, una letargia incurabile e serii problemi di socialità? Ecco, un tizio uguale uguale, ma un po' più magro, si chiama Cthulu ed è un grande antico. L'altro è Fulminato.
    Fulminato ha una barba meravigliosa.

    Chtulu non lo conosco ma non ti rugherò oltre, al massimo cerco sulla enkiklios padella.

  10. #10
    A mano armata L'avatar di thirdeye
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    Possibile. Lovecraft ci ha abituato all'immagine orrorifica dei grandi antichi, ma sarebbe decisamente più terribile se fossero, nel contempo, pucciosi e inspiegabili.

    Spoiler:



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  11. #11
    DMV L'avatar di Yoda1988
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    poichè la questione della diserzione dei cuochi è stata spiegata, vorrei far notare un ulteriore spunto di discussione che l'opera offre.

    il critico anton ego, per tutto il film, è un dannato stronzo. il suo unico piacere è scrivere recensioni stroncanti che causeranno la sconfitta sociale e artistica di molte persone che hanno dedicato tutta la loro vita all'arte culinaria.
    alla fine del film, meravigliato dalla perfezione della semplicità di un piatto povero come la ratatouille, rimane fulminato sulla via di damasco e fa ammenda di tutta la sua vita.

    insomma. quello che poteva sembrare un cinico distruttore dei sogni altrui altro non è che amareggiato da quello che la cucina parigina offriva prima della discesa in campo del roditore. è impossibile credere, quindi, alle parole di Gusteau, quando si vanagloria della qualità della cucina cisalpina.
    appena trova un cuoco con le palle Ego rinasce. come si può dire che egli non amasse la gastronomia?
    Io stimo più il trovar un vero, benché di cosa leggiera, che 'l disputar lungamente delle massime questioni senza conseguir verità nissuna. (G.G)

  12. #12
    Utente L'avatar di Wawwowo
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    Per me se ne vanno perchè han finito il turno e c'è da timbrare
    We are all heroes; you and Boo and I. Hamsters and rangers everywhere, rejoice!

    Allora a Fingolfin parve di antevedere la totale rovina dei Noldor e l'irrimediabile sconfitta di tutte le loro casate; e, in preda all'ira e alla disperazione balzò sul suo grande cavallo Rochallor e partì tutto solo, che nessuno avrebbe potuto trattenerlo[...] E cosi giunse solo ai cancelli di Angbad e soffiò nel corno, e picchiò ancora e ancora le porte di bronzo, sfidando Morgoth a uscire e ad affrontarlo a singolar tenzone. E Morgoth uscì.

    “Un dirigente che guadagna 650.000 euro all’anno, se non può permettersi il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno meritato, vuol dire che è troppo avaro, o è stupido, o è disonesto. La nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure”

  13. #13
    bububb L'avatar di LadyTraSh
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    Citazione Yoda1988 Visualizza Messaggio
    poichè la questione della diserzione dei cuochi è stata spiegata, vorrei far notare un ulteriore spunto di discussione che l'opera offre.

    il critico anton ego, per tutto il film, è un dannato stronzo. il suo unico piacere è scrivere recensioni stroncanti che causeranno la sconfitta sociale e artistica di molte persone che hanno dedicato tutta la loro vita all'arte culinaria.
    alla fine del film, meravigliato dalla perfezione della semplicità di un piatto povero come la ratatouille, rimane fulminato sulla via di damasco e fa ammenda di tutta la sua vita.

    insomma. quello che poteva sembrare un cinico distruttore dei sogni altrui altro non è che amareggiato da quello che la cucina parigina offriva prima della discesa in campo del roditore. è impossibile credere, quindi, alle parole di Gusteau, quando si vanagloria della qualità della cucina cisalpina.
    appena trova un cuoco con le palle Ego rinasce. come si può dire che egli non amasse la gastronomia?

    Io credo che la qualità della cucina francese secondo Gusteau fosse comunque la migliore, ma Ego è un critico. Ha esigenze particolari e solo qualcosa di veramente straordinario avrebbe potuto scuoterlo così nel profondo.

  14. #14
    Utente L'avatar di Guo Jia
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    Citazione LadyTraSh Visualizza Messaggio
    Volevo porvi poi di fronte a una grande contraddizione di questo film animato:
    monsieur Skinner lancia alcuni prodotti surgelati sotto il nome di Gusteau, cosa che farebbe rabbrividire qualunque cuoco degno di questo nome. Quando Skinner finalmente alza i tacchi perchè l'erede legittimo di Gusteau risulta Linguini, i cuochi fetseggiano e danno fuoco ai cartelloni publicitari della linea dei surgelati di Gusteau. Questo messaggio inizialmente può sembrare una contraddizione con ciò che dice Anton Ego nel suo elogio alla novità.

    QUindi cos'è che rende il "nuovo" del topolino Remi più apprezzabile in confronta alla novità moderna dei pasti surgelati?
    Ma cosa se non la genuinità??? La freschezza con cui il topolino si pone!!

    E' un messaggio fortissimo che invita a rompere le regole, a vivere e a trattarsi bene, a non accontentarsi di qualcosa di mediocre quando si può avere tutto!
    Un invito a lanciarsi e a creare qualcosa di nostro per lasciare una scia quando noi non ci saremo più, per avere un obiettivo che porta alla nostra soddisfazione e che contribuisca a rendere questo mondo un qualcosa di abitabile.

    I surgelati sono nuovi anch'essi, ma commerciali. Qualcosa di fittizio che non onora la vera cucina.

    La stessa cosa vale per il mondo e le persone che lo abitano. Ci sono tante, troppe idee abbandonate in un cassetto. Troppe innovazioni, troppi tentativi repressi e scavalcati dal denaro, dalla finzione, dal potere, dall'ignoranza, dalla paura.

    Ognuno di noi, volendo, può portare un po' di freschezza nel mondo.

    Ognuno, nel suo piccolo, può cominciare.
    Pensiamoci: il prodotto Pixar è un film d'animazione. Una novità nell'iperuranio del cinema, che prima della rivoluzione di Jurassic Park teneva ben stretto lo scettro del Realismo e della Mimesi. Il contatto con il reale. Poi, il revolvo degli effetti speciali, e la grafica digitale. Si apre un intero mondo, il mondo della rappresentazione numerica della dimensione tridimensionale, il mondo e dei set virtuali.
    Cos'è dunque il film d'animazione? E' il surgelato o il piatto nuovo, l'innovazione geniale che pigia sull'acceleratore della crescita dell'Uomo?

    Da una parte si è perso il contatto con il reale, che con il cinema era più forte. Penso a film come Passion di Jean Luc Godard: la luce irrompe sull'artificiosità, sui tableaux vivants che l'artista cerca di comporre. L'oggettivo irrompe sul soggettivo. Questo farebbe pensare che l'animazione moderna sia più surgelato che piatto geniale. E' un surrogato del reale.

    Dall'altra parte abbiamo il richiamo alla tradizione dell'arte figurativa, all'immagine creata dal nulla attraverso la mano dell'uomo: tradizione che si spinge fino alle profondità più sconosciute della storia umana. Dalle pitture rupestri alla magia dell'immagine in movimento pre-cinema: l'incanto della lanterna magica, della phantasmagoria, del tachyscope e del kinetoscope, girandole d'immagini animate e disegnate, precursori del cartone animato. Perché in realtà buona parte dell'arte dell'immagine in movimento si è sviluppata come arte della fantasia e dell'animazione, del loop e della fantasticheria. Un ritorno alle origini, il cerchio che si chiude, l'ingenuità della mimesi cinematografica portata allo scoperto. Dunque un'idea fresca, il colpo di genio del ritorno alle origini, la giusta chiave del cinema. Chiave riesumata da un soggetto minuto e insospettabile, a lungo ignorato - il topo, e l'avanguardia artistica. Ma qui direi di fermarci, dato che questi accostamenti sono folli e tradiscono il mio attuale stato di demenza temporanea da mancanza di sonno
    "Quanti gioielli dormono sepolti nell'oblio e nelle tenebre, lontano dalle zappe e dalle sonde; quanti fiori effondono il profumo, dolce come un segreto, con rimpianto, nelle solitudini profonde." - Charles Baudelaire

    "Bonaire preferisce concentrarsi sull'ondeggiare delle onde piuttosto che su quello delle mie tette." - The legend of Alundra

    http://www.youtube.com/user/heita3 - ecco un genio.

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