Si riscontra dai primordi del genere uno strano fenomeno, abbastanza complesso a dir la verità.
Si riscontra con una certa regolarità la divergenza di opinioni di queste tre componenti su alcuni prodotti.
Presentiamo le parti in causa.
La critica professionale è composta dalle riviste e dai siti specializzati su videogiochi. Videogiochi quindi non mmorpg. Si può quindi ipotizzare che il metro di giudizio sia alquanto falsato(ne parleremo dopo).
La critica amatoriale è composta dagli utenti di forum nelle sezioni specializzate(mmorpgitalia, tgm, gamesradar, free2play ecc ecc) e dai pochi blogger che fanno un lavoro simile al mio, anche se solitamente più improntato al newsing e alle recensioni.
L'ultima parte, la più enigmatica e imprevedibile, è l'utenza. Premia giochi inaspettatamente e ne boccia di validissimi.
La divergenza di cui parlo fa riferimento al fatto che non esiste un gioco che metta d'accordo tutte e tre le parti.
Ultima online, forse il più accreditato per questo incarico, perde punti dalle riviste per essere datato e ha un riscontro di utenza più limitato del dovuto.
Qualsiasi altro esempio crea solamente più divario tra le parti.
WoW trova una barricata quasi compatta da parte della critica amatoriale dei giocatori che hanno una panoramica un minimo ampia sul mondo dei mmorpg. Trova ampi consensi dai numerosi utenti abbonati e viene a dir poco osannato dalle riviste che seguono l'onda della moda del momento.
Appunto il metodo di giudizio della maggior parte delle riviste di settore è falsato dal fatto che prendano come parametri di giudizio quelli dei videogiochi single player, valutando i mmorpg come un single player, con modalità multiplayer, ma senza modalità in locale.
Danno molto peso a grafica e a sonoro che, sicuramente attirano i player in un primo momento, ma se il gioco non ha spessore, difficilmente convincono qualcuno ad andare oltre la trial.
Valutano in maniera superficiale l'interazione con gli altri player, interprentandola solamente come libertà di movimento e di interazione con l'ambiente, senza valutarne risvolti più complessi.
Trascurano l'originalità rispetto al mercato dei mmorpg, la longevità di un gioco e sopratutto l'endgame, che infatti in un gioco single player non esiste. Fanno decisamente fatica a comprendere come un gioco possa non avere una fine prefissata, ma potrarsi finchè dura il divertimento.
Inoltre partono con pesanti pregiudizi sui prodotti free, arrivando spesso con mesi e mesi di ritardo sulle uscite dei giochi e valutandoli in maniera negativa a priori, spesso con uscite immotivate e esagerate. Senza contare il fattore del costo che è comunque sempre una questione di giudizio personale.
Sulla critica amatoriale non mi pare il caso di soffermarvisi troppo visto che la maggior parte dei miei esigui lettori(commentate, bastardi) fa parte di questa categoria. Sono solitamente giocatori di lunga data, con parecchi mmorpg provati, con centinaia di post sui maggiori forum(o anche uno solo talvolta) di mmorpg e con alle spalle discussioni accese sulla maggior parte dei prodotti in commercio.
Hanno un sesto senso per le patacche che fiutano quando ancora sono in beta(infatti temo un accanimento tremendo contro warhammer, da come tira l'aria) e valutano sopratutto gameplay, varietà e longevità di gioco.
L'utenza meriterebbe un post dedicato interamente e probabilmente non basterebbe a chiarire le idee a nessuno, tantomeno a me. Apprezza giochi di dubbia qualità, si basa spesso sulla pubblicità, sul passa parola e difficilmente frequenta forum specializzati. Se lo fa si relega nelle sezioni dedicate al proprio gioco(anche in questo caso bisognerebbe dedicare un post solamente per gli efferati scempi linguistici compiuti in questo genere di forum).
E' il chiaro risvolto della nostra società capitalistica orientata al consumo di prodotti propinati a persone parzialmente ignare dei propri bisogni, guidate dai colossi del mercato come una mandria di pecore.
I motivi che portano a certe scelte spesso mi sono ignoti e perciò non mi addentrerò nell'analisi di questo complesso tumulto di account paganti e non.
Principalmente il disaccordo nasce dal fatto che ognuno valuta aspetti differenti di un mmorpg.
Le riviste valutano l'aspetto puramente tecnico, gli appassionati di mmorpg che compongono la critica amatoriale danno peso principalmente alle parti 2.0 del gameplay e in generale all'originalità mentre l'utenza pare dar peso principalmente alla community(amici e compagni di scuola giocanti) e al sentito dire(wow WoW dev'essere bellissimo, è il mmorpg più giocato(falso) quindi deve essere il più bello).
Il problema delle riviste è che sono troppo arroccate e arretrate rispetto a ciò che il mercato dei mmorpg propone e non riescono(o non vogliono) a creare un senso critico nell'utente medio che si lascia guidare dalle esigue recensioni prendendo tutto come oro colato. Il grosso problema è che in italia manca una rivista specializzata in mmorpg e i siti non riescono a compensare questa lacuna. Un sito vagamente oggettivo, anche se mal gestito, mmorpgitalia.it, è poco conosciuto nonostante sia il principale punto di riferimento per gli appassionati.
Spero vivamente la nascita di una rivista di settore fatta come si deve e con redattori che vadano sul campo(me, me, prendete me)e che diano veramente riscontro della qualità dei mmorpg e degli umori delle persone