Protagora asseriva come "l'uomo è la misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono".
E ora non lo è. O meglio, non più.
La nostra è una società che ruota attorno al denaro (per fini pratici ma non solo) e il denaro sta diventando misura di tutto. Il valore delle cose. Forse un giorno diventerà anche valore di un essere umano.
Pensate alle compagnie d'assicurazione, in particolare prendo in considerazione l'esempio, seppur banale, dell'assicurazione sulla vita.Pago per dare un valore al mio essere vivo, verranno risarciti i miei cari quando avrò esalato il mio ultimo respiro.
Il denaro, il consumismo, è struttura portante del nostro sistema, perché è di un sistema che si parla e sono dell'idea che nessuno al mondo abbia piena coscienza di come funzioni questo grande organismo chiamato società. Viviamo in un mondo il cui slogan è, per molti di noi, compra-e-butta.Riflettete. Siamo circondati da oggetti inutili, involucri di plastica che NON consumiamo, ma usiamo per un'ora come una lattina di birra, quache giorno per un pacco di pasta, ma che alla nostra terra costa millenni di fatica per tornare a respirare.
Guardatevi attorno e osservate il frenetico spostamento fine a se stesso verso i negozi.
Non ci è chiesto, per ovviare a tutto ciò, di tornare indietro prima dell'invenzione della moneta, prima del baratto, quando ancora forse l'uomo non aveva razionalita né parola. Sto solo cercando un modo per non ridurre l'uomo a questo. ---> $$$$$
E allora, se l'acquisto di una razionalità implica l'uso del denaro come convenzione per lo scambio (perché di meglio non abbiamo trovato), siamo costretti ad accettare questo affronto, che per molti significa disagio e povertà, in cambio di una "presunta" razionalità?
Trovate qualcosa di razionale, in tutto ciò?
Cultura, religione, arte, musica, politica, non sono che sovrastrutture che ruotano attorno ad un centro di massa chiamato denaro.
E tra queste, ci siamo anche noi.