Mi interrogavo circa una tendenza che - forse da sempre, - ma a mio avviso ultimamente in modo particolare va facendosi sempre più la norma; tendenza che è quella di vedere l'aspetto fisico (o comunque, se vogliamo, esteriore) come perno su cui si articola qualunque altro tipo di rapporto interpersonale (anche non necessariamente implicante una relazione di tipo sentimentale). La bellezza estetica, pertanto, come condizione sine qua non per stabilire qualsivoglia tipo di relazione con una persona.
Non è sorprendente, al giorno d'oggi, riscontrare come la gente si ponga in modo mediamente più gentile e bendisposto nei confronti di persone che considera fisicamente attraenti e/o esteticamente appaganti, di quanto non farebbe con persone comuni.
Essere dunque belli esteticamente è come avere tanti punti in Persuasione in un GDR, per fare un paragone videoludico?
Capita per entrambi i sessi. Una donna formosa e attraente ha più probabilità di fare carriera nel mondo del lavoro, ha generalmente più possibilità di ottenere quanto desidera nella stragrande maggioranza degli ambiti della vita quotidiana e non (dal farsi fare uno sconto al supermercato al raggiungere i propri scopi di successo). La stessa cosa si applica in modo pressoché identico per la controparte maschile.
Lo si può tristemente verificare in molti ambienti della vita di tutti i giorni. Parlo di una realtà a me vicina: dal povero studentello sfigatello confinato obtorto collo all'ultimo banco (o al primo), alla ragazza occhialuta, "bruttina", un po' snob, tutta casa-e-chiesa, passando per la povera insegnante di mezza età, magari un po' sovrappeso, o magari mingherlina all'inverosimile, che si trascina dinoccolata sino alla cattedra ogni mattina, zitella da una vita. E gli esempi possono continuare: l'impiegato dagli occhialetti tondi, trentacinquenne scapolo, un po' stempiato, anonima camicia a quadri, frustrato per un lavoro che non gli piace, tempra piallata dalla routine quotidiana, complessato per altri mille motivi. Quantunque non tutti i miei esempi attengano direttamente al concetto di bellezza estetica, possono esservi in qualche modo riconducibili, riconducibili per quanto, in presenza di tale suddetta qualità, molto probabilmente le vite di tali persone sarebbero sgravate di un numero molto grande di problemi da me esposti (almeno quelli strettamente interdipendenti dalla medesima).
Fateci caso: il denominatore comune è indifferenza. Indifferenza da parte della gente con cui, essendo calati per forza di cose nel contesto storico-sociale del nostro tempo, siamo chiamati a relazionarci. Indifferenza generalizzata, globale, che tenderei a definire l'indifferenza del sistema. Quella spiazzante, sconvolgente sensazione che ti porta ad essere consapevole che il mondo avanza e tu resti fermo, di essere una marionetta senza gambe in una maratona di ombre.
Forse ho divagato troppo.
L'aspetto esteriore influenza la vita di tutti i giorni? Cambia il modo in cui la gente si pone verso di noi e il modo in cui noi ci poniamo verso la gente?
Concludendo, secondo voi è possibile dire che chi è considerato mediamente più bello degli altri (secondo canoni estetici più o meno oggettivi, quali l'armonia delle forme) stia vivendo la propria vita in easy mode?
Pensateci.![]()