Odori, sensazioni, tanfi, rumore di tasti pigiati sulle casse, angoli vuoti sotto carrelli abbandonati, prodotti, chitarre tarocche a quaranta euro. Vendesi, vendesi, c'è puzza di sudore, c'è tanfo di profumo dozzinale, uomini fustrati si muovono sbuffando spingendo borse e carrelli per corridoi illuminati da una luce artificiale. Commessi chiedono il contributo alla carità, Signore, prego, dia qualcosa, legga questo biglietto, Si, grazie, ecco qui, Grazie, signore, è davvero gentile, Prego, non c'è di che.
Personalmente perdo la cognizione di ogni cosa, sono qui e non sono qui, scendo sotto e salgo su, vedo la luce e mangio terra. Sono ubicato nel non essere, percepisco tutti come fantasmi formaggini e ogni cosa è più nitida, ogni profumo più forte e ogni sensazione centuplicata. Sento di stare per impazzire, sensazioni, odori, ricordi, qualcosa, si muove, è lì, cioccolato, babbo natale pupazzo, sento, sono, non sono, percepisco, respiro, muovo la pancia ruoto il collo inclino il capo mi aggrappo a un corrimano odori sensazioni puzza persone prodotti. Prodotti, lampi al neon, luci, voci plastiche e soffuse e finte e asettiche e BIANCHE all'altoparlante, L'addetto puntini puntini è pregato alla cassa sei. 3x2 ovunque, rumore di passi, Senti, t'ho detto di non chiamarmi mentre faccio la spesa, Ma sì, ma sì, ti compro il Kinder, No, queste scarpe non vanno mica bene.
Leggo e vedo scorrere come in un nastro mille vite diverse, ognuna con i propri pensieri a me preclusi e un nodo mi stringe il collo, la pancia, un nodo in gola, Martina, suonano le campane, Vieni a giocare, sono e non sono, giù, su, a destra, a sinistra, corricorricorri fuori.
Odio i supermarket.