Messico, narcotrafficante confessa:
«Ho sciolto nell'acido oltre 300 persone»
Santiago Meza Lopez, ora in carcere, era l'uomo incaricato di far sparire i cadaveri dei trafficanti rivali
WASHINGTON (USA) – La ferocia dei narcos messicani non conosce limiti. La polizia ha annunciato l’arresto di Santiago Meza Lopez, 45 anni, che candidamente sostenuto di aver sciolto nell’acido non meno di 300 persone.
Santiago Meza Lopez (a destra) (Ap) Tutti cadaveri di trafficanti rivali appartenenti al clan Arellano Felix, molto attivo nella Bassa California e nell’area di Tjiuana. Lopez agiva agli ordini di Teo, ossia Teodoro Garcia Simental, un boss staccatosi dagli Arellano e deciso a costruire il suo impero nella regione, una delle più violente del Messico.
LA CONFESSIONE - Per gli investigatori, i killer dopo aver ucciso gli avversari li portavano a Lopez, al quale toccava il compito di far sparire i corpi. E lui eseguiva la missione con grande cura in cambio di un compenso di circa 600 dollari alla settimana: stando alle sue dichiarazioni avrebbe iniziato l’attività 10 anni fa. «Spero che mi possiate perdonare», sono state le prime parole dopo la cattura. La polizia ritiene che la confessione dell’uomo possa rispondere alla verità, ma nei prossimi giorni procederà a controlli sul terreno alle spalle di un cementificio dove sono stati eliminati i corpi. Sembra che siano già stati individuati dei resti. Tjiuana e l’altra città di frontiera Ciudad Juarez costituiscono i punti più caldi della guerra tra clan, in lotta tra loro per il controllo del narcotraffico diretto verso gli Stati Uniti. Gli omicidi sono ormai un fatto di routine e non si contano i casi di persone decapitate, con le teste poi abbandonate per strada o davanti ad un posto di polizia. Per fronteggiare l’emergenza, il governo ha mobilitato migliaia di soldati, ma i narcos sono bene armati e contano su una vasta rete di appoggi.
Guido Olimpio