~Ludwig~
Questo non è, come il titolo potrebbe far supporre, un topic di sfondo depressivo-sentimentale, ed è per questo che ho deciso di aprirlo su Agorà.
Prendendo spunto da una citazione di Pietro Citati, vorrei intavolare una discussione.
Lui dice: "Chi è pesante non può fare a meno di innamorarsi perdutamente di chi vola lievemente nell'aria, tra il fantastico e il possibile".
Secondo voi, è realmente così?
Una persona che possiede una mentalità caratterizzata da schemi rigidi e monotoni, che ha i piedi cementati sul terreno, resta effettivamente affascinato e ammaliato da chi, al contrario, vibra frequenze diverse e riesce a vedere oltre la piattezza della quotidianità?
La vita odierna ci impone ritmi molto frenetici che spesso non concedono il tempo necessario per trovare noi stessi. Poco concediamo al nostro istinto e alle nostre emozioni, che rimangono dormienti dentro di noi e che non aspettano altro che esplodere, come un vulcano in eruzione.
Dicono che gli opposti si attraggono.
Ebbene, un uomo che sfrutta in modo così malvagio la sua mente, può non fare a meno di rimanere estasiato dinnanzi a chi è "leggero"?
Io non definisco una mente leggera come superficiale, al contrario riesce a non farsi condizionare dagli schemi che la cultura ci impone.
È quindi vero che, a livello di affinità, gli opposti si attraggono?