IL TESTO SUL FEDERALISMO - Il testo votato alla Camera prevede, tra l'altro, il passaggio per gli enti locali dal principio della spesa storica a quello dei costi standard, e dai trasferimenti statali alla compartecipazione ai tributi erariali. Gli enti territoriali avranno in prospettiva autonomia tributaria, ma non dovrà aumentare la pressione fiscale nel suo complesso. Un fondo perequativo garantirà anche agli enti locali delle aree più svantaggiate di poter contare le stesse risorse di cui dispongono oggi grazie ai trasferimenti statali. Prevista anche la perequazione infrastrutturale. Il ddl consente poi la creazione di nove città metropolitane, fra cui Reggio Calabria, e di Roma capitale. E proprio per Roma, poi, è passato l'ordinamento transitorio che ne sancisce i poteri. Varato il testo, si passerà alla stesura dei decreti attuativi su cui dovrà dare parere una Bicameralina composta da metà deputati e metà senatori. Il governo, a sorpresa, ha presentato un emendamento in cui chiede l'introduzione di una cedolare secca sugli affitti e una semplificazione delle procedure di sfratto. La richiesta, ritenuta estranea alla materia, è stata bocciata sia dall'Udc sia dal Pd. Il capogruppo del Pd, Antonello Soro, ha preannunciato in materia un emendamento del suo partito al decreto incentivi. Dopo le proteste per il blitz, Calderoli ha annunciato il ritiro dell'emendamento.