Simon Le Bon
E' una tendenza che purtroppo sto notando da un pò di tempo, sembra che per un bel pò di gente il concetto di "crimine" sia relativo, stò notando che per ogni atto compiuto c'è sempre qualcuno pronto a metterci la pezza.
Se una persona ha avuto un infanzia infelice o genitori alcolisti e tossicodipendenti per molti è autorizzato a fare praticamente tutto, la società deve comprendere, la società deve capire, anzi viene spesso additata come la responsabile di tutto, non importa se stupri, ammazzi o vessi il prossimo in altri modi, la colpa è tutta della società, è lei ad averti spinto perciò tu non sei responsabile, dormi pure sonni tranquilli.
Io personalmente ritengo questa mentalità della non-responsabilità quanto di più aberrante ci possa essere, tante volte si dice che la giustizia non deve essere vendetta, che deve essere assolutamente imparziale, ma mi sembra che questo venga ricordato solo quando bisogna mitigare la rabbia della gente, quando bisogna dare una pena giusta invece ecco scattare il sentimentalismo e il buonismo più biechi, il sistema legislativo italiano è fondato su cose del genere e può quindi capitare che un pazzo psicopatico becchi meno anni di un criminale "normale" in quanto non capace di intendere e volere, un criminale minorenne becca meno anni di uno adulto mentre dall'altra parte si arriva al caso assurdo di chi difende i propri beni o la propria vita facendo del male al delinquente e rischia pene assurde, ormai il sistema legislativo-giudiziario italiano è solo un inutile perdita di tempo e soldi e non tutela il cittadino in nessun modo.
Ritengo il garantismo e il buonismo italiani un vero e proprio cancro, sono per una visione molto più inflessibile della giustizia, una visione in cui non c'è spazio per sentimentalismi di bassa lega, ciò che si deve valutare è l'operato di una persona, il resto che sia l'infanzia, il contesto sociale o le motivazioni che spingono una persona a delinquere non mi tangono minimamente, e non dovrebbero interessare nemmeno la giustizia.
Lancio quindi una provocazione, per me Robin Hood fosse vissuto oggi avrebbe meritato la stessa pena di Callisto Tanzi, e i vari anarchici attentatori per presunti ideali la stessa pena di Bin Laden, basta con tutti questi sentimentalismi e tutte queste eccezioni, ridateci Robespierre, lui era duro, ma almeno non faceva distinzioni e servizi strappalacrime in tv in favore di delinquenti senza scrupoli.
Voi condividete questa linea di pensiero? O preferite nel bene e nel male una società garantista?