Sandro Bondi, l'ultimo dei poeti
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Discussione: Sandro Bondi, l'ultimo dei poeti

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  1. #1
    Claudio Chianese
    Ospite

    Sandro Bondi, l'ultimo dei poeti

    A Rosa Bossi in Berlusconi
    Mani dello spirito
    Anima trasfusa.
    Abbraccio d’amore
    Madre di Dio
    *
    A Silvio
    Vita assaporata
    Vita preceduta
    Vita inseguita
    Vita amata.
    Vita vitale
    Vita ritrovata
    Vita splendente
    Vita disvelata
    Vita nova
    *
    A Giuliano (Ferrara)
    Antro d’amore
    Rombo di luce
    Parole del sottosuolo
    Fiume di lava
    Ancora di salvezza






    E non procedo, perché rischiamo che qualcuno particolarmente sensibile ci rimanga secco. Queste sono poesie di Sandro Bondi. Sandro Bondi, a me, ricorda una zucca di halloween. Non di quelle zucche cattive, spiritiche, harripotteriane che fanno paura a Don Gabriele Amorth, l'esorcista. No no, una zucca fessa, col sorriso fesso.



    Ma tant'è. Sandro Bondi è Ministro delle Attività Culturali in un paese chiamato Italia. Di conseguenza, Sandro Bondi è una figura strepitosamente ignorante - le idee di Sandro Bondi sull'arte contemporanea, ad esempio, danzano sul confine tra l'idiozia e il sacrilegio. Di conseguenza, Sandro Bondi scrive poesie. Non si può dire che, in Italia, si disconosca il ragionamento sillogistico.



    Nulla di nuovo sotto il sole, disse Qoeleth. E poi si impiccò.


    Ma tant'è. Non è di Sandro Bondi che voglio parlarvi, ché tanto se non ci stava lui alle Attività Culturali ci stava Costanzo. O Mino Reitano, pure da morto. Voglio parlarvi del commento di un tizio che ho trovato dove ho trovato quelle cose:

    La rabbia e la disillusione sono inevitabili e sacrosante. Ma non mi sento di accettare l’impotenza, la rassegnazione di fronte a tale sfacelo. Mi rivolgo soprattutto a chi riveste ruoli educativi, non solo gli insegnanti, ma tutti coloro che si trovano ad avere a che fare con i giovani, quelli portati per le lettere e quelli no. Poiché, se una volta vigeva regola di rispetto nei confronti della letteratura e dell’arte tutta e del pensiero filosofico, anche se spesso questo si tramutava in estraneità, oggi la cultura è stata deprezzata in quanto improduttiva, non capitalizzabile, non monetizzabile (anche a causa della assoluta impraticabilità di una carriera da operatore culturale). Almeno, nella storia anche recente vi sono state alcune figure di mecenati a sostenere e sostentare gli artisti, anche quelli del dissenso. Oggi lo Stato, che avrebbe dovuto sostituirsi a questi finanziatori, se ne sta fregando bellamente proprio per fiaccare ogni capacità di resistenza allo status quo politico, sociale e culturale.
    Questo tuttavia non autorizza nessuno ad abbassare la guardia, né a perdersi d’animo, come invece sempre più spesso mi capita di vedere. Spero che la porzione pensante di questo Paese rialzi la testa e aiuti chi ancora fissa il pavimento sprofondare sempre più giù a rivolgere in alto lo sguardo e credere che sopra le loro teste ci sia ancora un cielo.





    Così scrive tale Marco di Pasquale. Io non so chi sia questa persona, ma non credo se la prenderà se lo riporto qui perchè, insomma, è bello quello che ha scritto. Anche se è ottimista, quindi meh.



    Io ve lo dico prima, figliuoli: non sono di sinistra, non sono un fan del '68, non sono un fan delle nuove scuole né dell'accesso scolastico generalizzato. A dirla tutta, non sono nemmeno un fan dell'alfabetizzazione di massa. Ma questo è un altro discorso.



    Il discorso è: gente come Virgilio o Ariosto, li campavano i nobili. Se la sfangavano con una dedica all'inizio, con un canto qui e lì - come quello del Puer che, vivaddio, non è certo malaccio - e per tutto il resto del tempo avevano il tempo di non fare un cazzo - non fare un cazzo è la prima premessa perchè una categoria sociale sviluppi l'arte o il gusto dell'arte. Ora i nobili non ci sono più, visto che li hanno tutti esiliati sull'Isola dei Famosi durante il Terrore, quindi se vuoi fare l'artista devi vendere. Ora, c'è gente come Hornby che vende e, insomma, non è male. C'è gente come Giordano che vende e, insomma, è molto male.



    Tema: l'industria culturale. L'industria culturale è quella cosa che ti fa trovare la cultura al supermarket, come il sushi. Che bella cosa! Tutti, se vogliono, possono comprarsi un libro! L'industria culturale è come prendere il Duomo di Milano, sbriciolarlo, mettere i detriti in una stanza, mischiarli con la calcina e dire: sceglietevi un pezzo, siete liberi, siete eruditi! Secondo me non funziona, per me era meglio prima. Era meglio quando c'erano i nobili.


    Io credo una cosa. Credo che ci sia una corrente nelle scelte del pubblico. In tutte le scelte, politiche artistiche modaiole etiche. Ed è una corrente che porta alla fogna. Io, per come la vedo, dico che la poesia occidentale è iniziata con Omero e finirà con Sandro Bondi. Sipario, Magnvs che dice la messa del requiem vestito da gangsta, lasciateci-riposare-in-pace-che-sono-pure-le-sei-del-mattino.

  2. #2
    Impresauro L'avatar di Impresario
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    09-08
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    Citazione Claudio Chianese Visualizza Messaggio
    Tema: l'industria culturale. L'industria culturale è quella cosa che ti fa trovare la cultura al supermarket, come il sushi. Che bella cosa! Tutti, se vogliono, possono comprarsi un libro! L'industria culturale è come prendere il Duomo di Milano, sbriciolarlo, mettere i detriti in una stanza, mischiarli con la calcina e dire: sceglietevi un pezzo, siete liberi, siete eruditi! Secondo me non funziona, per me era meglio prima. Era meglio quando c'erano i nobili.
    Penso di capire ciò che intendi, in parte lo condivido anche, ma è una condivisione anacronistica.

    In questo clima fatto di tv al plasma, di poltrone regolabili e di tutti quei cazzo di libri degli amici di maria de filippi (presenti sì in ogni supermercato).. anche io sento un po' il sapore del capolinea.
    Dostoevskij non scrisse certo Memorie dalla casa dei morti fra una pubblicità e l'altra, mentre aspettava di vedere il Grande Fratello.

    Ora sappiamo tutti leggere e scrivere, il dramma è che questo concetto è talmente scontato e banale che non si va più in là di quello.. cioè appunto leggere e scrivere la lista della spesa.
    Logico aspettarsi che, in tempi in cui la scrittura e la lettura erano piaceri destinato a pochi, si doveva saper per forza infilare un po' di qualità in tutta quella misera quantità.
    Ora non è più così, ora anche mio nonno può scrivere un libro su quanto sia bello avere il diabete... e probabilmente andrebbe a vendere un po' di copie.

    Detto ciò e chiusa la parentesi "si stava meglio quando si stava peggio", penso che per alcuni saper leggere e scrivere resti uno strumento di emancipazione, di fuga e dissidenza... non è solo quel saper leggere e scrivere la lista della spesa. Non avremo altri Ariosto, altri Virgilio, ma saperli leggere e cogliere reputo sia un fatto da non sottovalutare per la crescita di una persona.

    Personalmente parlando, non mi sono mai avvicinato così tanto alla poesia da avere la presunzione di saperla scrivere... mi limito a leggerla, mi sta bene così, ringrazio di poterlo fare.

  3. #3
    Utente L'avatar di LuCh
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    Citazione Claudio Chianese Visualizza Messaggio
    [...]
    Come ha già detto Impresario, anch'io mi trovo essere d'accordo con il tuo ragionamento, oggi è diventata la normalità lo scrivere poesie, ma come avete giustamente detto nell'arco di una pausa pubblicitaria del Grande Fratello. Anche perchè, obiettivamente, chiunque in un arco di tempo maggiore ai 5 minuti avrebbe scritto di meglio di quelle tre di Bondi
    Mi limito comunque a ripetere il concetto di Impresario:
    Citazione Impresario
    Detto ciò e chiusa la parentesi "si stava meglio quando si stava peggio", penso che per alcuni saper leggere e scrivere resti uno strumento di emancipazione, di fuga e dissidenza... non è solo quel saper leggere e scrivere la lista della spesa. Non avremo altri Ariosto, altri Virgilio, ma saperli leggere e cogliere reputo sia un fatto da non sottovalutare per la crescita di una persona.
    Ovvero, fortunatamente ho abbastanza tempo per non fare un cazzo (cit.), e sono contento di saper leggere.
    Dimenticavo, come bravo figlio del ventunesimo secolo, non posso esimirmi dallo scrivere poesie
    "La Cultura per le Masse è un'Idiozia"

  4. #4
    Ex videogiocattolaio L'avatar di Mao-t
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    Ngulu
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    Volevo fare un 3d mooooolto simile, dopo aver vomitato sentento Bondi a Che Tempo Che Fa.

    Non c'è un modo per dirgliene quattro? Chessò, una mail, un numero verde, voglio proprio fargli capire che per quelle -pfiu- poesie gli si ride dietro, che non hanno valore artistico alcuno, che sono aberranti.

    Oh, e dopo lo sfogo su Bondi, che mi sta tremendamente sul prepuzio, per non dire sul cazzo, torniamo IT.
    Concordo pienamente con Impresario, con l'abbassamento culturale generale è perfettamente comprensibile che la mercificazione dell'arte sia avanzata proponendo obbrobri et similia.

    Bisogna saper scegliere, insomma. Naturalmente NON Bondi. Ma combattere contro quella corrente, che anch'io scorgo, è difficile.

    Un tempo c'erano gli artisti e chi li apprezzava, poi sono spariti gli artisti, ora spariranno coloro che li apprezzavano?

  5. #5
    Skree
    Ospite
    Il problema è che probabilmente la "maggior parte degli italiani", che ha già votato il governo attuale, probabilmente sentirà quelle poesie e dall'alto di una cultura fatta di... boh... commenterà "Ah, che artista, che parole colme di sentimento. Lo voto".

  6. #6
    Claudio Chianese
    Ospite
    ad ogni modo, provate il generatore automatico:
    http://gamberorotto.com/miscellanea/...ie/#Bondolizer

    è uno spassoXDDD


    Leggetevi pure 'sto articolo, va, e soprattutto leggetevi i titoli che porta questa gente qua - quello della Commissione Cultura che dice di essere fermo al Liceo dovrebbe essere arrestato seduta stante, e non scherzo. Qual è il rischio della monarchia assoluta, che diventi re un idiota? Eh, proprio, c'era da assaltarla la Bastiglia, una necessità improrogabile...

    “L'arte contemporanea? Non ci capiamo niente"

    Sia da destra che da sinistra ammettono di «essersi fermati al liceo»

    Francesca Schianci - Roma
    «Rispetto tutti per non apparire ignorante, ma quando vedo quelli che magnificano robe tipo un pannello tutto grigio non so se sono stupido io o loro», confessa subito Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato del Pdl.
    Il caso l’ha tirato fuori il ministro della Cultura, Sandro Bondi: lui, che l’incontro della vita (con Berlusconi), lo deve a un artista contemporaneo (Pietro Cascella, da poco scomparso), ha dichiarato che «faccio fatica a trovare segni di bellezza nell’arte contemporanea: se visito una mostra faccio come molti, cioè fingo di capire. Ma, sinceramente, non capisco». Sinceramente, tra questi molti, ci saranno anche i nostri politici?
    «Encefalogramma piatto: l’arte contemporanea non mi piace e non la capisco», ammette candido il leghista Paolo Grimoldi, membro della Commissione cultura alla Camera. «Bondi non capisce? Anch’io: mi è capitato di entrare in una mostra e dopo cinque minuti tornare all’ingresso e salutare. Anche a teatro, di andarmene alla fine del primo tempo», racconta il deputato del Carroccio Matteo Salvini. «I tagli nelle tele? Possono pure valere miliardi, non mi dicono niente. Tantomeno la “Merda d’artista” di Piero Manzoni: è solo cacca sottovuoto».
    Riconosce di trovarsi in difficoltà anche il ministro Renato Brunetta: «Se non capisco tendo a dare la colpa a me stesso, poi però penso che l’autore poteva usare strumenti tali da farsi capire. L’arte deve essere sempre popolare senza bisogno di grandi spiegazioni».
    Preferisce «i grandi pittori del passato» il sottosegretario Carlo Giovanardi, però ad esempio concede che «come si chiama quello dei tagli? Ah, sì, Fontana: beh lì c’è un’idea geniale». Ma «di arte contemporanea non ne parli a me: a Modena stanno restaurando la torre della Ghirlandina, e l’hanno coperta con un telo di Mimmo Paladino (uno degli artisti della Transavanguardia, ndr), turbando lo skyline della città. Non si può. Cosa c’è sul telo? Mah, colori...». «E’ vero: tanti fingono di capire», secondo l’ex ministro Luigi Nicolais, Pd. «Alle mostre? Ogni tanto vado». Vanessa Beecroft, Christian Boltanski... «Non li conosco. Ma sa, sono un ingegnere. E poi visito mostre più tradizionali».
    «Lodo la sincerità del ministro Bondi», esordisce Giovanni Bachelet, del Pd, Commissione Cultura alla Camera. «Le mie conoscenze artistiche? Si fermano al liceo classico: un’ora a settimana, siamo arrivati a Raffaello. Mostre? Non ho molto tempo libero: prima di andare consulto Google, così so cosa mi aspetta».
    Gabriella Giammanco, giovane deputata Pdl in Commissione Cultura, spiega di aver appena visto una mostra di Renoir. «L’arte contemporanea? Non vado mai sprovveduta: o con qualcuno che me la illustra o con l’audioguida». Maurizio Cattelan? «Lo conosco ma non mi chieda le opere che ha fatto, non sono un’esperta».
    Non è un esperto nemmeno Walter Verini, già braccio destro di Veltroni alla guida di Roma, che però «solo perché siamo concittadini», conosceva bene Alberto Burri. Vent’anni fa accompagnò Monica Bellucci a vedere uno dei musei dedicati all’artista, a Città di Castello: «Un concentrato di bellezza», ricorda oggi. Ma non si sa se parlasse di Monica o dei sacchi dell’artista.
    Ultima modifica di Claudio Chianese; 31-03-2009 alle 10:36:10

  7. #7
    Ex videogiocattolaio L'avatar di Mao-t
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    Ma quel generatore supera i curva le opere di Bondi!XD

  8. #8
    LordPist
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    Ma ci mancherebbe, mica tutti possono essere esperti di arti; almeno, però, si potrebbe evitare di farli ministri del relativo campo. Io non mi sognerei mai di fare il ministro delle infrastrutture.

    Però vi chiedo solo una cosa, basta con questa storia degli artisti che non esistono più, dell'arte che è morta e così via.

  9. #9
    Ex videogiocattolaio L'avatar di Mao-t
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    Citazione LordPist Visualizza Messaggio
    Ma ci mancherebbe, mica tutti possono essere esperti di arti; almeno, però, si potrebbe evitare di farli ministri del relativo campo. Io non mi sognerei mai di fare il ministro delle infrastrutture.

    Però vi chiedo solo una cosa, basta con questa storia degli artisti che non esistono più, dell'arte che è morta e così via.
    No, beh, l'arte c'è ancora, gli artisti esistono.
    Solo che è più difficile scorgerli.

  10. #10
    Claudio Chianese
    Ospite
    Citazione LordPist Visualizza Messaggio
    Però vi chiedo solo una cosa, basta con questa storia degli artisti che non esistono più, dell'arte che è morta e così via.
    insomma, era un'iperbole. Diciamo però che suona tipo necrologio il fatto che il politico-poeta italiano di ieri fosse Lorenzo il Magnifico, e quello di oggi Bondi.

  11. #11
    Wellens
    Ospite
    Credo che Bondi sia libero di scrivere le poesia che vuole, così come potrebbe farlo chiunque qui dentro.
    Credo che Bondi sia altrettanto libero di spacciare le sue poesie per opere d'arte, come chiunque qui dentro.
    Credo altresì che il lettore delle poesie di Bondi sia libero di pensare che siano arte o, alternativamente, spazzatura...

  12. #12
    Impresauro L'avatar di Impresario
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    Citazione Wellens Visualizza Messaggio
    Credo che Bondi sia libero di scrivere le poesia che vuole, così come potrebbe farlo chiunque qui dentro.
    Credo che Bondi sia altrettanto libero di spacciare le sue poesie per opere d'arte, come chiunque qui dentro.
    Credo altresì che il lettore delle poesie di Bondi sia libero di pensare che siano arte o, alternativamente, spazzatura...
    Spoiler:



  13. #13
    Storia di un mod L'avatar di Falco Bianco
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    Senza volermi contrare con Claudio in merito al discorso "la cultura alla portata di tutti?", io credo che il problema sia che la "culturizzazione" del popolo non sia passata dalla fermata principale e cioé il rigore. La volontà di dare a tutti la possibilità di leggere, scrivere e accedere all'arte (sia come spettatori che come compositori) ha tralasciato l'insegnare il significato dell'arte e quanto essa sia preziosa. Qua il problema non è che l'arte non ci sia più, qua il problema è che la gente non sa individuarla, sia per formazione, sia perché la merda è molto più pubblicizzata (c'è anche un fine politico dietro a ciò).

    A inizio secolo scorso se facevi un giro nel popolare mercato Ballarò di Palermo trovavi dei macellai che erano sì analfabeti ma conoscevano a memoria intere parti della Divina Commedia (comprendendone anche il significato, chiaro) frutto di una tradizione di trasmissione orale della cultura che ormai faceva parte della cultura popolare stessa.

    Cos'è oggi la cultura popolare? Maria De Filippi?

    Citazione Claudio Chianese Visualizza Messaggio
    Riconosce di trovarsi in difficoltà anche il ministro Renato Brunetta: «Se non capisco tendo a dare la colpa a me stesso, poi però penso che l’autore poteva usare strumenti tali da farsi capire. L’arte deve essere sempre popolare senza bisogno di grandi spiegazioni».
    Ehhhh????
    Acclamazioni, adulazioni, servitù volontarie, spergiuri, rapide conversioni di accesi democratici, che sarebbero state comiche se non fossero state umilianti, restrizioni mentali, accomodamenti, e timori e terrori e abbandoni di amici e viltà di denunzia, insensibilità per la violata giustizia e pei quotidiani soprusi, infingimenti di non vedere e non sapere quel che ben si vedeva e si sapeva per acchetare così i rimproveri della coscienza, ignoranza circa l'andamento dei pubblici affari con congiunto e incessante bisbigliare di scandali, supino plauso di ogni detto o asserzione che venisse dall'alto e insieme incredulità per ogni notizia di carattere ufficiale; e, in mezzo a questo generale tremore, audacia degli audaci nel dare l'assalto alla fortuna, e prontezza a cogliere privati vantaggi o a soddisfare odi privati con sembianze di politico zelo, senza che alcuno osasse opporsi o protestare; tutte queste cose, insomma, che, praticate talvolta anche da uomini ai quali la società non rifiuta la sua stima, fecero esclamare al romanziere che dipinse quei tempi: "Che canaglia, la gente onesta". B. Croce
    Moderazione in rosso e grassetto. Chiarimenti in privato o su MSN.

  14. #14
    Claudio Chianese
    Ospite
    Citazione Wellens Visualizza Messaggio
    Credo che Bondi sia libero di scrivere le poesia che vuole, così come potrebbe farlo chiunque qui dentro.
    Credo che Bondi sia altrettanto libero di spacciare le sue poesie per opere d'arte, come chiunque qui dentro.
    Credo altresì che il lettore delle poesie di Bondi sia libero di pensare che siano arte o, alternativamente, spazzatura...
    Potrei andare dalla mia professoressa di letteratura tedesca e dirle: credo che lo studente sia libero di sostenere che Goethe era uno struzzo.

    La minchia, se permetti. Qua in Italia siamo malati di opinionite, ha ragione Travaglio. Ci sono cose che c'entrano niente con la libertà o meno: quelle cose fanno schifo, e chiunque pensa che siano arte non capisce niente. Punto.

  15. #15
    Wellens
    Ospite
    Citazione Claudio Chianese Visualizza Messaggio
    Potrei andare dalla mia professoressa di letteratura tedesca e dirle: credo che lo studente sia libero di sostenere che Goethe era uno struzzo.

    La minchia, se permetti. Qua in Italia siamo malati di opinionite, ha ragione Travaglio. Ci sono cose che c'entrano niente con la libertà o meno: quelle cose fanno schifo, e chiunque pensa che siano arte non capisce niente. Punto.
    Le poesie di Bondi hanno a che fare con il Bondi politico o il Bondi Ministro? No
    Quindi il fatto che le abbia scritte Bondi e non il primo pirla che passa per strada non ha alcuna importanza.
    Sono brutte, però mi pare sciocco cercare di farle passare per qualcosa che non sono e nemmeno vogliono essere, perchè firmate Bondi...

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