Obama: "Bisogna ancorare la Turchia all'Occidente"
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Discussione: Obama: "Bisogna ancorare la Turchia all'Occidente"

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  1. #1
    De Laurentiis pappone L'avatar di Simon Le Bon
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    Obama: "Bisogna ancorare la Turchia all'Occidente"

    Con gli appelli del presidente Usa il tema torna d'attualità, come tutti saprete la Turchia preme da tempo per entrare nell'Unione Europea, incontrando però ostilità da parte di Francia, Germania e in Italia da parte della Lega Nord.
    Dedicai a questo argomento già un sondaggio qualche anno fa, ora lo ripropongo, voi sareste favorevoli ad un ingresso della Turchia negli stati membri? Io no, non mi sembra che ci sia molto in comune da un punto di vista culturale e ci sono molti campi della politica interna (specialmente verso le minoranze) in cui la Turchia deve fare ancora passi da gigante, per me non dovrebbe entrare almeno per adesso.

  2. #2
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    21.046
    Se Obama ci tiene tanto ad "ancorare la Turchia all'Occidente" può pure farla diventare il 51° stato degli USA.

    Le questioni europee sono cazzi nostri, e sarebbe un atto di bon ton istituzionale se Obama si occupasse di casa sua.
    Ha fatto benissimo Sakozy a fargli una pernacchia nel viso.

    Il nostro Silvio nazionale, invece, che tanto si è speso a telefono con Gul e Erdogan (ma a noi che cazzo ce ne frega di avere Rasmussen segretario generale della Nato?), si è già appiattito sulla linea statunitense.
    Ultima modifica di Gargoyle; 6-04-2009 alle 08:45:15

  3. #3
    PaEMa
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    mah, per me potrebbe pure andare bene, ma non credo che ora il problema sia questo...

  4. #4
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    Citazione PaEMa Visualizza Messaggio
    mah, per me potrebbe pure andare bene, ma non credo che ora il problema sia questo...
    La Turchia è un paese dove il diritto di espressione è limitato, dove se sei curdo sei perseguitato, dove i militari decidono chi può governare e chi no e dove il partito attualmente al governo ha il segreto scopo di imporre la sharìa e liquidare le modernizzazioni del secolo scorso.
    Aggiungiamoci pure che occupa militarmente metà del territorio di un altro stato della UE.
    E' una nazione in bilico tra l'estremismo islamico e l'estremismo nazionalista.

    Tra cento anni forse potranno essere ammessi nella UE.

  5. #5
    Sorrow62
    Ospite
    Io amo Gargoyle.

    Simon non esser geloso... son volubile ;-)

    Ha detto tutto e con più sintesi di quel che sarei riuscita a far io.

  6. #6
    Nights
    Ospite
    Citazione Gargoyle Visualizza Messaggio
    Se Obama ci tiene tanto ad "ancorare la Turchia all'Occidente" può pure farla diventare il 51° stato degli USA.

    Le questioni europee sono cazzi nostri, e sarebbe un atto di bon ton istituzionale se Obama si occupasse di casa sua.
    Pienamente concorde.

  7. #7
    不动如山 L'avatar di Yanagi tfoa
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    sono d'accordo con gargoyle..è ancora troppo presto....
    I'm gonna win. There's no way I'm goin' down. I don't go down for nobody

    My idea of heaven is a place where the Tyne meets the Delta, where folk music meets the blues.



  8. #8
    PaEMa
    Ospite
    Citazione Gargoyle Visualizza Messaggio
    La Turchia è un paese dove il diritto di espressione è limitato, dove se sei curdo sei perseguitato, dove i militari decidono chi può governare e chi no e dove il partito attualmente al governo ha il segreto scopo di imporre la sharìa e liquidare le modernizzazioni del secolo scorso.
    Aggiungiamoci pure che occupa militarmente metà del territorio di un altro stato della UE.
    E' una nazione in bilico tra l'estremismo islamico e l'estremismo nazionalista.

    Tra cento anni forse potranno essere ammessi nella UE.
    certo, se dovessero entrare nell'UE dovranno modernizzarsi e cambiare mentalità

  9. #9
    Claudio Chianese
    Ospite
    La posizione di Obama è chiaramente dettata da - condivisibili - riflessioni sull'assetto geopolitico del mondo islamico. Se c'è qualcosa in grado di trasformare la turchia in un baluardo di moderazione e laicità, è proprio l'ingresso nell'UE.

    D'altra parte, la storia della Turchia è intimamente legata a quella d'Europa, che non si potrebbe concepire senza la presenza ottomana ad oriente. Se l'organismo europeo deve istituirsi sulle sue radici storiche, allora la Turchia non può essere lasciata fuori.

  10. #10
    Utente L'avatar di Immersabilis
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    Citazione Simon Le Bon Visualizza Messaggio
    non mi sembra che ci sia molto in comune da un punto di vista culturale
    E cosa c'entra?

    Citazione Gargoyle Visualizza Messaggio
    La Turchia è un paese dove il diritto di espressione è limitato, dove se sei curdo sei perseguitato, dove i militari decidono chi può governare e chi no e dove il partito attualmente al governo ha il segreto scopo di imporre la sharìa e liquidare le modernizzazioni del secolo scorso.
    Aggiungiamoci pure che occupa militarmente metà del territorio di un altro stato della UE.
    E' una nazione in bilico tra l'estremismo islamico e l'estremismo nazionalista.

    Tra cento anni forse potranno essere ammessi nella UE.
    Quello che dici è vero ma l'ingresso in UE non potrebbe favorire la giusta direzzione di questa nazione?
    Quello che mi chiedo è: la strategia più efficace per la sua evoluzione è lascirla a se stessa o "metterci le mani"?

    Rispondo quinidi: proprio non saprei.
    Citazione Immersabilis
    Si vede che studi giurisprudenza: giù di memoria,zero comprensione del testo e zero logica.
    Confermo e sottolineo.

  11. #11
    =Telcontar=
    Ospite
    La soluzione è farla entrare nell'UE. Sarebbe obbligata a modernizzarsi in varie cose e a recepire tutte le direttive dell'Unione. Lasciata a se stessa sarà sempre in bilico tra gli estremismi

  12. #12
    Amico Fritz L'avatar di Scudrera
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    Citazione Claudio Chianese Visualizza Messaggio
    La posizione di Obama è chiaramente dettata da - condivisibili - riflessioni sull'assetto geopolitico del mondo islamico. Se c'è qualcosa in grado di trasformare la turchia in un baluardo di moderazione e laicità, è proprio l'ingresso nell'UE.

    D'altra parte, la storia della Turchia è intimamente legata a quella d'Europa, che non si potrebbe concepire senza la presenza ottomana ad oriente. Se l'organismo europeo deve istituirsi sulle sue radici storiche, allora la Turchia non può essere lasciata fuori.
    Anche perchè Costantinopoli, Bisanzio, Istambul, come dir si voglia, ha regnato su mezza europa per secoli.
    Poi i turchi sono affini agli ungheresi e hanno subito anche l'influenza di popoli celtici che si stabilirono in Anatolia.
    Ultima modifica di Scudrera; 6-04-2009 alle 11:11:11
    "O FORTUNA, COME PERDO QUESTO REGNO SENZA AVER ROTTO UNA LANCIA!" Ferrandino

  13. #13
    Mathematical Classicist L'avatar di Mvesim
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    Citazione =Telcontar= Visualizza Messaggio
    La soluzione è farla entrare nell'UE. Sarebbe obbligata a modernizzarsi in varie cose e a recepire tutte le direttive dell'Unione. Lasciata a se stessa sarà sempre in bilico tra gli estremismi
    Non saprei; se si segue questo ragionamento da organo economico sembra che l'UE diventi un organo di salvezza occidentale. Sarebbe rischioso, a mio parere, creare un precedente; concordo nell'aspettare che, autonomamente, la Turchia si adegui ai protocolli per poter entrare nell'UE (cosa che cmq stanno facendo con, per esempio, l'eliminazione della pena di morte).

    Mvesim dal 1996
    "Utenza, vogliamo parlarci chiaro. In dieci anni di GamesVillage tu hai imparato di molte cose. Oramai non ti lasci gabbare dalle frasi. Sai leggere fra le righe e conosci il valore delle gonfie dichiarazioni e delle declamazioni solenni d'altri tempi. La tua educazione politica è matura. L'arguzia, l'esprit ti affascina ancora, ma l'enfasi ti lascia fredda e la violenza ti dà fastidio. Vuoi che si dica pane al pane e non si faccia una trave d'una fessura. Sai che un fatto è un fatto ed una parola non è che una parola, e sai che in politica, più che nelle altre cose di questo mondo, dalla parola al fatto, come dice il proverbio, v'ha un gran tratto. Il sottoscritto dunque lascia da parte la retorica e viene a parlarti chiaro.
    Ai thread dello scandalo e della calunnia sostituiamo i thread della discussione pacata ed arguta, della verità fedelmente esposta, degli studi geniali, delle grazie decenti, rialziamo i cuori e le menti, non ci accasciamo in un'inerte sonnolenza, manteniamoci svegli col pungolo dell'emulazione, e non ne dubitiamo, il forum potrà farsi posto senza che della sua nascita abbiano a dolersi altri che gli avversari comuni."
    Libera reintepretazione del primo editoriale del Corriere della Sera

  14. #14
    Claudio Chianese
    Ospite
    Citazione Scudrera Visualizza Messaggio
    Anche perchè Costantinopoli, Bisanzio, Istambul, come dir si voglia, ha regnato su mezza europa per secoli.
    Poi i turchi sono affini agli ungheresi e hanno subito anche l'influenza di popoli celtici che si stabilirono in Anatolia.
    I Galati, intendi? Non sapevo ci fosse una relazione, anche perché i turchi sono centrasiatici di origine. Comunque, Costantinopoli è uno dei luoghi in cui si è scritta la storia d'Europa.

  15. #15
    Utente L'avatar di Magnvs
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    Con il massimo rispetto, mi chiedo se le persone che criticano la Turchia come fosse un clone anatolico dell'Arabia Saudita ci abbiano mai messo piede.

    Citazione Gargoyle Visualizza Messaggio
    La Turchia è un paese dove il diritto di espressione è limitato, dove se sei curdo sei perseguitato, dove i militari decidono chi può governare e chi no e dove il partito attualmente al governo ha il segreto scopo di imporre la sharìa e liquidare le modernizzazioni del secolo scorso.
    Aggiungiamoci pure che occupa militarmente metà del territorio di un altro stato della UE.
    E' una nazione in bilico tra l'estremismo islamico e l'estremismo nazionalista.

    Tra cento anni forse potranno essere ammessi nella UE.
    Gargoyle, con tutto il rispetto e la stima, non trovo si possa impostare una riflessione su basi simili.

    La Turchia è un Paese con un feroce dibattito interno, in cui il diritto di espressione è sostanzialmente totale (l'unico tema taboo, il genocidio armeno, ha visto proprio negli ultimi mesi la pubblicazione di due saggi "eretici" senza che nessuno facesse nulla, a differenza del passato, per non parlare della ripresa del dialogo con l'Armenia proprio in questi giorni), in cui sussiste una forte ed attiva società civile (le manifestazioni pro-curde e pro-riconoscimento del genocidio armeno vedono una massiccia partecipazione di giovani turchi in tutte le principali citt&#224, in cui le donne rivestono un ruolo fondamentale, vestono come gli garba (salvo che nelle campagne più arretrate, ma questo vale anche per Grecia, Bulgaria, Romania ed altri Stati con dislivello urbano-rurale) e vengono considerate come eguali ormai da decenni (ci sono donne nell'industria, nelle professioni, nella polizia, in parlamento, al governo, nei rettorati universitari), in cui internet è diffussissimo come veicolo di socializzazione ed informazione ed in cui per tradizione secolare derivata dagli editti dei califfi-sultani ottomani l'Islam fanatico di matrice hanbalita\wahabita è messo al bando, in favore del misticismo sufi che si esprime attraverso la contemplazione ed il distacco dalla vita pubblica.

    Non so poi su quali basi tu possa pensare che l'AKP possa voler imporre la sharia in Turchia (o meglio, posso immaginarlo ma spero di sbagliarmi), ma perdonami se dico che sei spaventosamente fuori strada: l'AKP è sì un partito islamico, ma la sua base di consenso sta nel ceto medio delle città di provincia, in un certo gruppo di industriali e nella popolazione agricola ed operaia rurale e provinciale, non certo in simil-talebani che in Turchia, per inciso, non esistono né sono mai esistiti. Se volessimo fare un paragone, l'AKP agisce più come una versione islamica della DC coordinata ad un blocco di aziende assimilabile a Compagnia delle Opere di Comunione e Liberazione, non certo come i Fratelli Mussulmani d'Egitto od altre formazioni integraliste.
    Le battaglie "religiose" dell'AKP, tutte superficialissime, mirano più a scardinare i divieti del kemalismo che ad imporne di nuovi, ed in ogni caso sono ampiamente controbilanciate da un forte fronte laico a livello politico, industriale ed accademico. Fra l'altro, l'AKP è utile a sbloccare la questione armena (chi nega il genocidio lo fa per coprire il governo dei Giovani Turchi, laico e pre-kemalista, che nessun islamico moderato si sentirebbe mai di difendere) e quella curda (anche qui, dominata fino a vent'anni fa dal nazionalismo "etnico" kemalista, privo dell'impronta universalistico-umanitaria dell'islamico AKP).

    L'esercito rappresenta sì un'incognita, su questo hai ragione, ma le cose son molto cambiate rispetto a vent'anni fa, e nessuno nello Stato Maggiore rischierebbe di compromettere l'entrata in Europa con qualsiasi genere di manovra anti-governativa, per di più in un momento economicamente vantaggioso.
    Lo stesso controverso rapporto con l'attuale Presidente, fatto nominare da Erdogan nonostante l'ostilità laica e militare, è improntato al rispetto costituzionale.

    Sui curdi hai pienamente ragione nell'ambito delle regioni coinvolte (anche se la questione non si può valutare unilateralmente, se vuoi espando poi il discorso), ma chiunque conosca la Turchia sa che i curdi sono diffusi a macchia d'olio sull'intero territorio nazionale fin dall'epoca dell'Impero ottomano, ed è una falsità dire "i curdi sono perseguitati" quando nell'ambito di Istanbul, Ankara, Konya, Kayseri ed infinite altre città le minoranze curde rivestono senza problemi funzioni di primaria importanza in ogni ambito, compreso quello militare.
    Inutile nascondersi, poi, come la regione semi-autonoma curda in Irak abbia modificato gli scenari del Kurdistan turco, tanto che da due anni Ankara è stata costretta a rivedere alcune delle sue politiche, e già sui giornali turchi appaiono ipotesi in senso federale che fino a qualche anno fa sarebbero state impensabili.
    Per altro, sulla questione curda contano molto le sentenze espresse dalla Corte Europea dei diritti dell'uomo (la Turchia è nella sua giurisdizione in quanto membro del Consiglio d'Europa), cosa che mostra bene come l'influenza europea possa aiutare a sensibilizzare governo ed opinione pubblica.

    La questione di Cipro, poi, mi chiedo quanti la conoscano, visto che l'occupazione turca, per censurabile che sia, venne dopo decenni di soprusi da parte greca ed un colpo di Stato innescato dalla Grecia dei colonnelli volto ad eliminare i diritti costituzionali della minoranza turca e ad annettere l'isola alla Grecia (la cosiddetta enosis).

    Ricordate che Cipro nel 1959 fu riconosciuta Repubblica con un presidente greco (un arcivescovo della chiesa ortodossa greca, Makarios, per chi se lo fosse dimenticato) ed un vicepresidente turco con diritto di veto? Ricordate che la comunità internazionale la riconobbe solo a patto di veder rispettata la minoranza turca, nominando garanti Inghilterra, Grecia e Turchia? Benissimo, cosa fece la Grecia?
    Attraverso milizie paramilitari greche favorevoli all'unione di Cipro con la Grecia (originariamente concepita dai vertici greco-ciprioti) sabotò il lavoro delle forze d'interposizione dell'ONU (di cui aveva fatto parte) e supportò attivamente le violenze, andando anche oltre alla volontà del piano akritas di Makarios, in modo da spingere verso la riunione di Cipro con la Grecia in totale disprezzo dei diritti riconosciuti della comunità turca.
    Con il colpo di Stato dei colonnelli in Grecia nel 1967 la situazione degenerò, visto che, in totale illegalità, Atene non solo imponeva al governo cipriota le sue nomine in ambito militare e civile, e la maschera cadde quando nel 1973 i greci promossero un colpo di Stato per imporre un governo filo-greco a Cipro, con presidente Samson (che non solo non dava alcuna garanzia alla minoranza turca, ma aveva partecipato alle violenze anti-turche). Lo scopo dichiarato del golpe Samson era quello di riunire integralmente Cipro alla Grecia dominata dai colonnelli, eliminando tutti i diritti di veto della minoranza turca.
    Di conseguenza, dopo essersi consultati con l'Inghilterra (e secondo alcune fonti anche con gli USA), la Turchia agì in virtù del trattato di Zurigo che la poneva come una delle garanti della Costituzione cipriota ed invase l'isola in difesa della minoranza turca.
    Che poi la Turchia e la Repubblica turco-cipriota abbiano commesso svariati errori è verissimo (lo stesso si può dire della greco-cipriota, o della Grecia nei confronti della minoranza turca in Tracia, di cui non parla nessuno), ma prima di condannare la risposta turca bisognerebbe pensare a come valutare le azioni greche che la causarono, senza il solito manicheismo dovuto al pregiudizio anti-turco.

    Passando al discorso "superficiale" (ma neanche poi tanto) basato su infrastrutture, sicurezza e vita nelle principali città, la Turchia è senza alcun dubbio anni luce avanti a Bulgaria e Romania, per non parlare di alcuni Stati ex-jugoslavi o, ovviamente in misura minore, della stessa Grecia. Anche qui, vedere coi propri occhi come stiano le cose è la miglior cura all'idea che superato il Bosforo ci si trovi in un mondo ostile fatto di giannizzeri e fondamentalisti religiosi che vivono in capanne di fango.

    In conclusione, concordo completamente col Presidente Obama: l'entrata della Turchia nella UE non solo cementerà definitivamente la democrazia di Ankara, ma permetterà di avere in Europa un partner fondamentale per il dialogo col mondo islamico capace di porsi al confine fra l'Europa ed il Medio Oriente. Del resto chi vuol negare le radici europee dell'Anatolia ha parecchio lavoro da fare, visto che nella sinfonia della cultura europea l'Anatolia ha sempre avuto un posto per ragioni profondamente radicate nella geopolitica prima ancora che nella volontà dei popoli.
    Ultima modifica di Magnvs; 6-04-2009 alle 12:32:04

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