Doc Manhattan
Perl'appunto. Traggo ispirazione dalla medesima che mi sta scassando il cazzo da stasera. Si è appollaiata sul balcone e a intervalli irregolari emette quel particolare verso che tanto ricorda l'estate e tanto devo ammettere di aver amato proprio per le immagini che evoca.
Non so se l'utenza sappia cosa vuol dire avere una cicala personale che ti evoca l'estate nei timpani. Beh, è un'esperienza alienante, nemmeno la musica nelle cuffie riesce ad attutirne inquinamento acustico.
Come se non bastasse, le cicale fanno schifo. L'altro giorno mi sono svegliato sentendo una specie di forte ronzio, che poi ha smesso. Esco dalla camera e vedo questo insetto elefantiaco giacere sottosopra e muovere ormai senza troppa forza le sue sei schifose zampe. Ottimo risveglio, consigliato. Ad aumentare il senso di nausea ci hanno pensato i gatti, che hanno deciso di giocare col corpo ormai morto dell'animale fino a spargere per tutto il corridoio pezzi di ali e quant'altro. Il che, per chi cammina a piedi scalzi, è proprio il massimo.
E torniamo all'incipit. Sono qui che scrivo ispirato da questa musa schifosa. La speranza di avere sogni tranquilli è flebile. La paranoia di ritrovarmela canticchiante o svolazzante in camera al risveglio (non ho zanzariere e ovviamente dormo a finestre aperte) è più che giustificata. Ma il vero tarlo che si insinua nella mia mente e la tormenta è e rimane la curiositas scientifica del caso: come cazzo fa un insetto di 7x3 cm a emettere un cazzo di suono così dannatamente potente? Cristo sembra di averlo a mezzo millimetro di distanza dai recettori uditivi. Come diamine fa?
Compulsivamente, confido che se avrò risposta stanotte l'animale non mi tormenterà.