Giochiamo con due squadre durante questa preview, quelle dei due giocatori scelti per il lancio di PES, il Barça di Leo Messi e il Liverpool di Torres.
Errore !
PES raggiunge i livelli di FIFA per quanto riguarda la resa grafica d’insieme, ma la supera nettamente nella riproduzione dei giocatori.
E non finisce qui. Il manto erboso, i molteplici dettagli dello stadio (eccezion fatta per i cameramen…), le ombre dei giocatori, la muscolatura, le maglie e i pantaloncini : tutto è realizzato benissimo e l’aspetto « finto » è sparito.
Quando ci si sofferma sui tratti di Gerrard, Carragher, Eto’o o Henry e Inistea, non si ha più l’impressione di trovarsi di fronte a dei pupazzi di plastica, a dei modelli PS2 trasformati in HD, ma alla riproduzione fedele degli atleti.
Un ottimo lavoro !
Dal punto di vista delle animazioni, l’entusiasmo è meno forte. Malgrado un rifacimento quasi completo, ritroviamo qualche « residuo » dell’edizione precedente. Qualche controllo di palla poco naturale, dei contatti tra giocatori ancora poco precisi… Ma niente d’allarmante per il momento perché, lo ricordo, la nostra versione è solo al 60%. L’insieme appare tutto molto omogeneo, con un’inerzia più pronunciata. Certi movimenti sono inediti : lo stop di tacco, lo stop di petto a seguire o la rovesciata in difesa ! Il risultato sono momenti di calcio dinamico e delizioso (sic !).
PIU’ COMPLESSO
Ma prima di compiere i gesti desiderati, bisogna reimparare certe cose. Pur intuitivo, PES 2010 si rivela molto più sofisticato del precedente 2009. Grazie ad un rallentamento considerevole del ritmo generale e di una miglior organizzazione difensiva, non ritroviamo più quelle sequenze di gioco confuse che rovinavano certe partite di PES 2009.
I lanci diventano spesso preda dei difensori, I cross sono molto più difficili da dosare, gli scatti sul fondo seguiti dal cross sono meno numerosi.
Per gli stop e i tiri, il timing richiesto è impietoso.
Pian piano le vecchie sensazioni ritornano e riusciamo a fare qualche azione di prima, con più soddisfazione perché hai l’impressione che i passaggi non siano proprio teleguidati come in precedenza.
Troviamo un nuovo utilizzo del tasto R2 : lo stop a mezza altezza. Come sospesa all’altezza della vita, la palla può essere colpita prima di ricadere : il che permette colpi « brasiliani ». Questo è ancora più piacevole perché siamo di fronte ad una fisica del pallone pressoché perfetta : il pallone reagisce come si deve al contatto coi piedi dei giocatori di movimento e coi guanti dei portieri.
DIFFERENZA DI STILI
Torniamo alla scelta delle squadre. Liverpool e Barça son due squadre che praticano un calcio offensivo, ma con uno stile ben diverso.
Gli spagnoli giocano un calcio più tecnico, gli inglesi son più grintosi.
TATTICHE COME VOLETE VOI
Benché le « partite veloci » di PES 2010 siano apprezzabili – anche perché tutte le squadre hanno di default lo stile di gioco reale – il gioco rende al massimo quando si posson sfruttare le molteplici possibilità offerte dai menu tattici.
Le capacità speciali dei giocatori sono adesso realizzate con un sistema di carte.
Certe sostituiscono le vecchie stelline, altre rispondono più a delle vere e proprie consegne tattiche. Possono servire a ribaltare una partita, ma includono sempre un fattore di rischio. Potrete quindi disattivare alcune di queste. Volete limitare i raid offensivi di Gerrard, le sgroppate palla al piede di Messi o le discese di Daniel Alves ? Potete farlo.
Anche sul piano collettivo, poi, l’evoluzione è notevole.
Ci sono i menu con le sliders parametrabili sul piazzamento e l’aggressività degli altri giocatori. Assomiglia al sistema di FIFA. Potrete definire la forza del pressing, del sostegno al portatore di palla, la frequenza dei cambi di posizione, l’altezza della linea difensiva, l’ampiezza della squadra…
Come immaginerete, abbiam provato moltissime combinazioni, comprese le più improbabili agli occhi dei puristi. Siamo passati da una squadra bloccata e ordinata ad un’altra che attaccava gli spazi come assatanata.